La preparazione del terreno è un’operazione molto importante per la cipolla, al fine di evitare ristagni idrici con conseguente sviluppo di marciumi dei bulbi, in particolare nei terreni argillosi, nei quali un cattivo sgrondo delle acque favorisce gli attacchi da parte di Fusarium spp.
In pieno campo è consigliabile un’aratura a 25-30 cm di profondità, magari abbinata a una ripuntatura, con interramento dei residui colturali che miglioreranno le caratteristiche del terreno e aumenteranno il tenore di sostanza organica di cui la cipolla è abbastanza esigente.
La semina viene normalmente effettuata con seminatrici di precisione di tipo pneumatico e utilizzando sia seme nudo che confettato o ricorrendo a seme posto su nastro di materiale che si decompone con l'umidità del terreno.
La distanza di semina varia in funzione della destinazione finale del prodotto (file distanti 15-20 cm per quelle a bulbo grosso, 8-10 cm per quelle a bulbo più piccolo). Il seme va posto a una profondità di 1-2 cm. Dopo la semina è consigliabile effettuare una leggera rullatura per far meglio aderire il terreno al seme. L'epoca di semina va da settembre a dicembre per le cipolle da consumo fresco, a raccolta primaverile, e da gennaio ad aprile per quelle da serbo, a raccolta estivo-autunnale, per sottaceti e da industria. Anziché effettuare la semina diretta è possibile ricorrere anche al trapianto di piantine ottenute in vivaio in contenitori alveolari, accorciando così il ciclo di circa 2-3 settimane.
La cipolla, pur non presentando particolari esigenze nutritive, richiede comunque una buona fertilità del terreno. La concimazione deve essere (nella grande coltura) esclusivamente minerale in quando quella organica, in genere a base di letame bovino, può pregiudicare la conservazione dei bulbi e favorire l'attacco di funghi patogeni e nematodi. Meglio se la concimazione organica venga effettuata sulla coltura precedente.
La cipolla necessita di azoto soprattutto nel periodo che va dalla germinazione alla formazione del bulbo, mentre ha un particolare fabbisogno di fosforo e potassio nei 20 giorni che precedono la raccolta; apporti azotati tardivi possono avere ripercussioni negative sulla conservabilità del prodotto.
A causa dell'apparato radicale molto superficiale, la cipolla è molto sensibile agli stress idrici e pertanto occorre intervenire con frequenti irrigazioni, ma di limitata entità. Gli interventi irrigui, di norma, dovrebbero essere sospesi 20-30 giorni prima della raccolta.
Irrigazione
Il ridotto sviluppo dell'apparato radicale rende la cipolla molto sensibile agli stress idrici. Data l'elevata suscettibilità ai marciumi radicali, però, gli apporti idrici devono essere frequenti e di limitata entità. Durante le prime settimane di sviluppo sono consigliate irrigazioni di 100–200 m³/ha, per poi passare a 300–400 m³/ha durante la fase di ingrossamento del bulbo.
In totale, per l'intero ciclo vegetativo sono necessari 1000–2500 m³/ha di acqua, a seconda dell'ambiente e del clima.
In genere gli apporti idrici vengono effettuati per aspersione, sospendendoli 10-30 giorni prima della raccolta oppure quando il 20-25% dell'apparato fogliare si è adagiato spontaneamente sul terreno. Ulteriori apporti infatti, potrebbero danneggiare la conservabilità dei bulbi.