Concimazione del cavolfiore: dal pre trapianto alla raccolta
Concimi NPK ad alto tasso di zolfo, ma anche estratti algali, biostimolanti e formulati contenenti calcio, magnesio e boro. Un programma completo mirando alle 40 tonnellate per ettaro

Piano di concimazione del cavolfiore (Foto di archivio)
Fonte immagine: AgroNotizie®
Il cavolfiore trova il miglior ambiente di coltivazione nei terreni di medio impasto e ben drenati, al fine di evitare ristagni d'acqua che oltre a sfavorire gli apparati radicali possono creare le condizioni migliori per lo sviluppo di malattie fungine.
Bene quindi se i terreni sono dotati di una sufficiente presenza di sostanza organica, la quale migliora struttura e fertilità della rizosfera. Infine, il pH ottimale per lo sviluppo del cavolfiore punta al neutro, con valori indicativi compresi tra 6,5 e 7,5.
Le asportazioni di elementi nutritivi
Il cavolfiore asporta mediamente 160 chili di azoto all'anno, attingendo dal terreno anche 60 chili di P2O5 e 200 chili di K2O. Oltre ai tre macroelementi, questa brassicacea asporta 120 chili di CaO e 15 chili di MgO.
Infine lo zolfo, elemento fondamentale per il cavolfiore e che può essere asportato dal terreno in ragione di 35-45 chili in funzione delle condizioni di campo e della varietà coltivata. Se vengono soddisfatti questi fabbisogni si può teoricamente raggiungere una resa intorno alle 40 tonnellate per ettaro.
Concimazione di fondo e interventi al trapianto
Prima del trapianto vanno effettuate concimazioni di fondo con concimi granulari NPK, meglio se con inibitori della nitrificazione, prediligendo quelli dotati in modo significativo di zolfo. A seguire, una volta poste a dimora le piantine possono aiutare la radicazione delle specifiche applicazioni di estratti algali o altri fisiostimolatori somministrabili anche tramite fertirrigazione se si è dotati degli specifici impianti.
Ciò consentirà all'apparato radicale di svilupparsi più velocemente e in modo rigoglioso, potendo in tal modo estrarre al meglio acqua e nutrienti nelle successive fasi di sviluppo colturale.
Sviluppo vegeto-produttivo
Durante le fasi di sviluppo delle piante è possibile intervenire con applicazioni fogliari di prodotti NPK di elevata biodisponibilità, oppure formulati a base di estratti algali o ancora di amminoacidi con aggiunga di microelementi. Soprattutto il boro sarà di primaria importanza durante la formazione e lo sviluppo del corimbo.
Via fertirrigazione è parallelamente consigliabile somministrare fertilizzanti NPK solubili ad alta concentrazione di potassio e dotati di microelementi chelati. Da verificare sempre l'assenza di sodio, scegliere sempre i prodotti a minor tasso di cloruri.
Maturazione fino a pre raccolta
Il cavolfiore può essere infine accompagnato alla raccolta con applicazioni fogliari o per fertirrigazione con prodotti a base di calcio e magnesio.
Disclaimer
AgroNotizie® condivide lo stato dell'arte dello scibile fitosanitario disponibile, coltura per coltura e avversità per avversità. Non è intenzione né ruolo di AgroNotizie® svolgere un ruolo di consulente fitosanitario dando indicazioni tecniche a favore di un prodotto anziché l'altro. Anche perché ogni azienda agricola e ogni situazione di campo è storia a sé e non può essere affrontata tramite consigli online. In tal senso, si consiglia quindi di rivolgersi a professionisti che hanno fatto dell'assistenza tecnica la propria professione.