Focus fertilizzanti a Macfrut 2025: presentati i trend del settore
Il report dell'Osservatorio Agrofarma mostra un calo degli input di azoto e fosforo e un aumento dei prodotti autorizzati in biologico in Italia. Spazio anche all'innovazione: il Marchio di Qualità di Assofertilizzanti e gli investimenti del settore in R&D per ottenere mezzi tecnici sempre più efficaci, sicuri e sostenibili, nonostante i ritardi normativi

Hanno partecipato al tavolo dell'Osservatorio Agrofarma a Macfrut da sinistra: Paolo Tassani, Gabriele Canali, Davide Vernocchi, Paolo Girelli e Bruno Caio Faraglia
Fonte immagine: AgroNotizie®
Innovazione e sostenibilità vanno a braccetto nei settori industriali dell'agrochimica e dei fertilizzanti, per garantire un sistema agroalimentare moderno e competente, capace di utilizzare in modo efficiente i mezzi tecnici a disposizione.
In occasione di Macfrut 2025, a Rimini, l'Osservatorio Agrofarma ha presentato il primo report con focus sui fertilizzanti realizzato in collaborazione con Aretè - The Agrifood Intelligence Company.
"Come Agrofarma, abbiamo sempre evidenziato l'importanza di un'integrazione e un uso corretto di tutti i mezzi tecnici per una gestione efficace e sostenibile delle colture. Per questo motivo abbiamo deciso realizzare questo primo focus tematico dell'Osservatorio Agrofarma sul settore dei fertilizzanti, in collaborazione con Assofertilizzanti. Crediamo, infatti, che la nutrizione e la difesa siano due componenti fondamentali di un'agricoltura sana, produttiva e competitiva, ed è fondamentale che l'impegno e i risultati finora ottenuti siano adeguatamente valorizzati" - ha dichiarato Paolo Tassani, presidente di Agrofarma-Federchimica.
Dai dati raccolti emerge un'Italia virtuosa nell'uso ottimizzato dei fertilizzanti, con una riduzione del 7-8% di input come azoto e fosforo negli ultimi 15 anni. Inoltre, più del 60% del totale dei fertilizzanti registrati negli ultimi 9 anni, è autorizzato anche in agricoltura biologica.
(Fonte: Osservatorio Agrofarma)
Anche in materia di agrofarmaci l'Italia mostra un impegno concreto verso la sostenibilità: negli ultimi 10 anni, infatti, la quantità di prodotti fitosanitari venduti è calata del 14%.
Questi risultati non sarebbero possibili senza i grandi investimenti del settore in ricerca e sviluppo.
Negli ultimi 5 anni, le imprese produttrici di fertilizzanti hanno destinato 104 milioni di euro (in media, quindi, circa 20 milioni all'anno) ad attività di R&D e di efficientamento dei processi produttivi, anche dal punto di vista energetico.
Un impegno condiviso anche dalle imprese dell'agrochimica che, in Italia, investono circa 3% del fatturato annuo (circa 32 milioni di euro) in attività di R&D. Di questi, circa 1/3 viene destinato allo sviluppo di prodotti utilizzabili anche in agricoltura biologica.
(Fonte: Osservatorio Agrofarma)
"I dati presentati oggi mettono in evidenza come la nostra industria sia da tempo impegnata in un percorso di innovazione a tutto campo, con l'obiettivo di coniugare efficienza produttiva e sostenibilità ambientale. Il nostro settore, infatti, promuove costanti attività di ricerca in linea con i principi della circular economy e dell'efficientamento energetico, al fine di garantire produzioni sicure e di qualità per il settore agricolo" - ha dichiarato Paolo Girelli, presidente di Assofertilizzanti-Federchimica. "Tuttavia, solo attraverso un sistema normativo aperto all'innovazione e fondato su solide basi scientifiche sarà possibile garantire la piena sostenibilità del sistema agroalimentare italiano ed europeo".
Rimane quindi lo scoglio di una burocrazia intricata e una legislazione inadeguata alla dinamicità di un settore che si muove con rapidità nello sviluppo di nuove soluzioni per garantire produzioni agricole di qualità. Oltre a un quadro normativo chiaro, aggiornato e coerente a livello nazionale ed europeo, serve supporto da parte dei tecnici e coordinamento tra le aziende del settore.
Qualità, sostenibilità e sicurezza dei fertilizzanti: il Marchio di Qualità di Assofertilizzanti
Ma un passo in più nel raggiungimento di questo obiettivo è stato fatto con il Marchio di Qualità di Assofertilizzanti, nato nel 2012 da un accordo tra Assofertilizzanti e l'Icqrf, l'Ispettorato Centrale del Ministero dell'Agricoltura. Si tratta di uno strumento strategico che mira a garantire trasparenza e qualità dei prodotti fertilizzanti, basato su autodisciplina collettiva e controllo volontario.
In particolare, per mantenere il Marchio di Qualità le imprese associate ad Assofertilizzanti devono dimostrare la qualità e la sostenibilità dei processi produttivi attraverso tre parametri: conformità normativa, certificazioni di prodotto e sistema e partecipazione al programma "Responsible Care".
Le imprese si sottopongono, infatti, ogni anno a controlli volontari condotti dall'Icqrf, che si aggiungono a quelli ordinari e, se necessario, a verifiche supplementari effettuate da enti terzi accreditati come Certiquality. Le aziende devono, inoltre, possedere specifiche certificazioni di prodotto o di sistema (come Iso e Uni), che garantiscono la tracciabilità, la sicurezza e la sostenibilità dei fertilizzanti. A questo si affianca l'adesione obbligatoria al programma volontario "Responsible Care", che promuove lo sviluppo sostenibile dell'industria chimica e l'integrazione di parametri Esg (Enviromental Social Governance) nelle strategie aziendali.
Il Marchio è identificato da un logo, correlato a quello dell'impresa, che può essere apposto su confezioni, materiali informativi e documenti aziendali, offrendo una garanzia visibile e concreta per gli agricoltori e i consumatori.
Il disciplinare che regola l'assegnazione del Marchio prevede revisioni periodiche, con criteri sempre più stringenti, e la sua corretta applicazione è verificata da enti certificatori terzi, a garanzia dell'imparzialità e della serietà del processo.