2025
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Girasole: fabbisogni nutrizionali e quotazioni

Le forti oscillazioni nei Futures dell'olio di girasole negli ultimi dieci anni e le quotazioni più recenti consigliano di perseguire obiettivi di alte rese, soddisfacendo al meglio i fabbisogni nutrizionali della coltura

Girasole: fabbisogni nutrizionali e quotazioni - le news di Fertilgest sui fertilizzanti

Girasole: quotazioni e fabbisogni nutrizionali (Foto di archivio)

Fonte immagine: AgroNotizie®

Eccellente coltura da porre in rotazione con i cereali, il girasole ha subito negli ultimi anni un'altalena di prezzi a causa del conflitto russo-ucraino, anche e soprattutto in termini di dollari per tonnellata di olio, primo prodotto di questa coltura industriale. 


Negli ultimi dieci anni l'olio di girasole ha infatti mostrato quotazioni estremamente variabili, per lo meno in termini di contratti Futures. Fra il gennaio 2015 e il marzo 2020 le quotazioni hanno infatti oscillato intorno ai 750 dollari americani per tonnellata di prodotto. Poi, in un solo anno è salito sino a sfiorate i 1.700 dollari. Calo temporaneo fra marzo 2021 e giugno 2021, con prezzi scesi sino a 1.270 dollari, e poi nuova impennata fino agli oltre 2.300 dollari del marzo 2022, ossia nel mese successivo all'invasione russa dell'Ucraina, uno dei principali produttori mondiali di girasole. Tale quotazione resta tuttora il record assoluto per l'olio di girasole. 


Dopo questa fiammata, dovuta essenzialmente alla corsa agli accaparramenti del prodotto disponibile, le quotazioni dei Futures sono scese fino a 817 dollari a tonnellata d'olio nel giugno 2023. Su questi livelli le quotazioni sono rimaste circa costanti fino all'agosto 2024 (992 dollari), impennandosi in soli tre mesi a 1.354 dollari nel novembre 2024, chiudendo poi l'anno a 1.270 dollari alla tonnellata.

 

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Le quotazioni più recenti

Ancora altalena nei mesi a cavallo del 2024 e del 2025, toccando un minimo di 1.251 dollari a Natale, salvo poi risalire ai 1.362 dollari del 7 marzo scorso passando attraverso i 1.387 dollari il 25 febbraio. 

 

Resta quindi elevata l'incertezza sulle prossime quotazioni 2025, per quanto gli analisti stimino che i Futures dell'olio di girasole dovrebbero rimanere significativamente al di sopra della media decennale. Molto dipenderà ancora dagli esiti della guerra in Ucraina, ma stanti così le cose le quotazioni potrebbero mantenersi comunque promettenti rispetto ai valori pre-bellici, per lo meno nei mesi a venire.  


Le rese: primo passo per il raggiungimento degli obiettivi economici

Fatto salvo che sulle dinamiche macroeconomiche globali il singolo agricoltore nulla può fare, va comunque considerato che se questi sceglie di coltivare girasole in rotazione con altre colture deve perseguire chiari obiettivi in termini di quantità e qualità degli acheni raccolti. 

 

A tal fine, oltre alle scelta delle varietà o degli ibridi più opportuni e delle buone pratiche di difesa fitosanitaria, anche la nutrizione riveste un ruolo fondamentale. Venendo il girasole coltivato in prevalente rotazione con i cereali autunno-vernini, la disponibilità di sostanza organica nel terreno è però tendenzialmente scarsa, come pure poco diffusa è la pratica della concimazione organica in pre semina. Da ciò deriva che anche le quantità iniziali di azoto nel terreno siano spesso limitate. 


Questo macroelemento è fondamentale venga somministrato in modo equilibrato e in momenti diversi del ciclo produttivo: dosi troppo scarse mortificano infatti le rese, ma d'altro canto una somministrazione molto generosa raramente induce aumenti significativi della produzione. Al contrario, un eccesso di azoto porta a un maggiore sviluppo delle parti vegetative e a un conseguente aumento dei consumi idrici. Un'eventualità, questa, dalla quale è bene stare alla larga, viste le esperienze climatiche degli anni precedenti. 


Fabbisogni nutrizionali del girasole

In caso si punti a produzioni elevate, ossia alle 3,5-4 tonnellate per ettaro, il fabbisogno della coltura si orienta fra le 80 e le 100 unità d'azoto, da accompagnarsi a 50-70 unità di P2O5 e 50-60 unità di K2O. Gli ultimi due elementi sono da somministrare in pre semina, poiché massimo è il loro assorbimento fino alla fioritura, mentre l'azoto va erogato in due passaggi da 50 unità circa ciascuno. 


La prima somministrazione può essere effettuata alla semina, con granulari a lenta cessione, mentre la seconda va posizionata in copertura durante la fase di accrescimento, meglio se con solfato d'ammonio. La scelta del concime è bene infatti si orienti sui prodotti che contengano buone dotazioni di zolfo, come pure aiuta una minima presenza di microelementi come il boro. Boro e zolfo sono infatti necessari sia per aumentare le rese, sia per garantire una buona qualità dell'olio.


Infine, per quanto riguarda calcio e magnesio, questi due elementi sono generalmente presenti in quantità sufficiente nei terreni vocati alla coltivazione del girasole. Quindi un loro apporto diviene necessario solo in particolari condizioni di conclamata carenza.

 


Disclaimer

AgroNotizie® condivide informazioni agronomiche generali, coltura per coltura. Non è intenzione né ruolo di AgroNotizie® svolgere un ruolo di consulente agronomico dando indicazioni tecniche a favore di un prodotto anziché l'altro, né si prende la libertà di suggerire dosi che potrebbero essere al contempo corrette o errate, poiché ogni azienda agricola e ogni situazione di campo è storia a sé e non può essere affrontata tramite consigli online. In tal senso, si consiglia quindi di rivolgersi a professionisti che hanno fatto dell'assistenza tecnica la propria professione.

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