L’apporto di sostanza organica è sempre utile sia per la coltivazione in pieno campo che in serra.
L’azoto è l’elemento da trattare con maggiore attenzione, in particolare per gli eccessi. Il potassio è ritenuto un elemento valido per i benefici generali sullo sviluppo della pianta e dei frutti. Il fosforo è un elemento che influisce positivamente sulla precocità e contemporaneità di maturazione.
Riguardo alla quantità degli elementi nutritivi da apportare, facendo riferimento alla quantità asportata, occorre sottolineare, che le quantità sono variabili in funzione della lunghezza del ciclo della coltura e quindi del periodo d’impianto.
Il periodo di coltivazione e quindi di concimazione può variare a seconda della data di trapianto:
- Estiva corta: fine agosto, primi di settembre, fino a febbraio-marzo.
- Invernale corta: gennaio-febbraio, fino a giugno-luglio.
- Intermedia: da novembre a maggio-giugno.
- Lunga: da ottobre-novembre a luglio-agosto.
Le quantità di azoto richieste dalla coltura debbono essere distribuite in tre o più frazionamenti, il primo dei quali prima del trapianto e gli altri in copertura a partire dalla fase di allegagione, se possibile in fertirrigazione.
Fosforo e potassio possono essere apportati tutti prima della semina o trapianto anche se nelle coltivazioni in piena stagione, a ciclo piuttosto lungo, ed in quelle in serra, è conveniente intervenire in copertura anche con questi due elementi, meglio se in fertirrigazione.
Oltre alle considerazioni già fatte per la coltivazione in pieno campo, per la coltivazione in serra fredda, la pianta che viene coltivata in un ciclo lungo, va in un leggero riposo vegetativo nei mesi freddi, per poi rivegetare e riprendere la produzione quando le temperature si riportano su valori ottimali.
In Sicilia, nelle migliori condizioni di clima, la coltura forzata si fa in serra o in tunnel freddi. Il trapianto si fa a fine ottobre/novembre per avere un primo raccolto tra la fine di gennaio ed i primi di febbraio. Qualora si renda necessario, si può ricorrere al riscaldamento di soccorso per mantenere la temperatura nei limiti compresi tra i 15 °C di minima ed i 22°C di temperatura ottimale.
In zone continentali a clima mite, si ritarda il trapianto a gennaio-febbraio in serra fredda ma dotata di impianto di riscaldamento di soccorso. La raccolta può iniziare ad aprile.
In serra le dosi di concime vanno rapportate in funzione del maggiore sviluppo delle piante ed alle più elevate produzioni attese e realizzate. In media sono necessari da 300 a 400 kg/ha di N distribuito in più frazioni possibili, di cui la prima in corrispondenza del trapianto; 150-180 kg di P2O5 e 350-400 kg di K2O.
Nelle coltivazioni in serra molto intensive, sono necessarie concimazioni ancora più elevate. Nel caso di colture primaverili in serra che si prolungano fino in autunno, le rese possono superare le 100 ton/ha, in questo caso gli apporti di azoto e di potassio possono superare le 600-800 unità/ha.
È buona norma applicare i fertilizzanti con la fertirrigazione, con turni frequenti, sottoforma di soluzione nutritiva alla concentrazione dell’1,5-2,4 g/l di acqua irrigua.
In fuori suolo, su torba o fibra di cocco, lana di roccia o substrato inerte, si utilizza una soluzione nutritiva del tipo Coic-Leisant.
L’irrigazione è una delle tecniche di coltivazione essenziali per ottenere una produzione abbondante e di buona qualità. La melanzana è una pianta con elevate esigenze idriche, in particolare durante la fase d’ingrossamento dei frutti. In una situazione di stress idrico i frutti non raggiungono la grandezza normale, assumono un sapore piccante od amaro e una polpa stopposa.
I fabbisogni idrici variano in rapporto al ciclo ed alle regioni di coltivazione, raggiungendo anche valori di oltre 7.000-9.000 m3/ha di acqua. La melanzana tollera abbastanza bene la salinità, si possono utilizzare acque con un modesto contenuto salino.