Pomodoro in serra: massimizzare la resa a partire dal post trapianto
Ilsa ha consolidato una strategia che, grazie a biostimolanti e concimi naturali, permette alle piante di esprimersi al meglio e limitare gli stress nelle fasi di post trapianto
In serra si procede in maniera "serrata" (è proprio il caso di dirlo) con i trapianti per la nuova stagione di pomodoro da mensa, peperone, zucchino, melanzana e altri ortaggi da frutto. Una fase molto delicata, in quanto le nuove piante dovranno produrre fino alla prossima primavera.
È quindi fondamentale favorire una buona partenza limitando tutti quei fattori esterni che possono influire negativamente sullo sviluppo radicale e vegetativo.
Ilsa ha consolidato una strategia che, grazie a biostimolanti e concimi naturali, permette alle piante di esprimersi al meglio e limitare gli stress nelle fasi di post trapianto.
Quali obiettivi raggiungere in post trapianto?
Una volta trapiantate, le nuove piantine sono soggette a stress di vario tipo, per cui bisogna anzitutto creare un ambiente nel terreno idoneo per lo sviluppo delle radici. Ma con le alte temperature bisogna fare particolare attenzione ad evitare "eccessi vegetativi".
- Anzitutto va favorito lo sviluppo radicale, non solo della radice primaria ma anche di quelle secondarie e del capillizio radicale. Lo sviluppo uniforme di tutto l'apparato radicale, da un lato azzera eventuali fallanze e crisi post trapianto, dall'altro garantisce un'efficienza di assorbimento di acqua e nutrienti prolungata nel tempo;
- trattandosi di piante che, spesso, ritornano sullo stesso terreno, vanno limitati quei fattori biotici e abiotici che possono limitare lo sviluppo radicale e ridurne l'efficienza. Non parliamo solo di nematodi, alternaria e altri microrganismi nocivi ma anche di ripristinare le condizioni di fertilità fisica, chimica e microbiologica che aiutano le piante a svilupparsi e produrre al meglio;
- con le alte temperature, accanto a una corretta gestione dell'acqua, vanno limitati gli eccessi di azoto, per evitare la formazione di piante "sfilate". È quindi importante favorire la formazione di piante più compatte e con internodi più corti, fattore che influisce anche sul potenziale produttivo, in virtù dell'aumento dei "palchi produttivi";
- ultimo fattore, ma solo per ordine cronologico, è quello di anticipare l'entrata in produzione, che permette di aumentare il numero di "cicli di produzione" e, di conseguenza, il reddito del produttore.
Vittoria (Rg), confronto di piantine di pomodoro a 20 giorni dal trapianto.
A sinistra, la tesi in cui sono stati applicati IlsaStim+ a 0,5 kg/1.000 m2 + IlsaOrgamit-R a 1 kg/1000 m2. È evidente il maggiore sviluppo radicale e la migliore struttura vegetativa rispetto al testimone (a destra)
Esistono gli strumenti per raggiungere questi obiettivi?
Per fortuna si, grazie alla continua innovazione dei mezzi tecnici in agricoltura. Ilsa, una delle pochissime aziende produttrici di fertilizzanti e biostimolanti naturali che dispone di un centro di ricerca aziendale, è stata in grado di studiare questi fattori e trovare le soluzioni opportune. Negli anni, Ilsa ha affinato le sue tecniche e messo a disposizione dei produttori alcuni specifici formulati a base di matrici naturali e innovative:
- Agrogel®, gelatina idrolizzata per uso agricolo, che permette un rilascio graduale (e mai eccessivo) dell'azoto di origine proteica e, grazie all'alto contenuto di carbonio organico, permette di ripristinare la fertilità fisica, chimica e microbiologica del suolo;
- Gelamin®, gelatina idrolizzata fluida per uso agricolo che, grazie all'alto contenuto di amminoacidi da idrolisi enzimatica e alle ottimali caratteristiche chimico-fisiche, può essere applicata sia per via fogliare che in fertirrigazione garantendo un supporto nutrizionale per le piante e, parallelamente, un'importante azione antistress;
- biostimolanti naturali di origine vegetale del programma Viridem®, contenenti triacontanolo di origine naturale, una molecola "magica" che, applicata alle piante, stimola positivamente tutti i processi metabolici che regolano il corretto sviluppo radicale e vegetativo in serra;
- infine, specifiche sostanze naturali e microrganismi utili selezionati che, in condizioni di particolare stress, aiutano le piante a superare le situazioni difficili ed evitano il loro ri-manifestarsi.
Quali prodotti usare e quando?
Le applicazioni al suolo:
- in pre trapianto, Fertil e Progress Micro NPK 6-5-13 + MgO+SO3 sono due formulati solidi per applicazione al suolo, a base di Agrogel®, che consentono il corretto ripristino della fertilità del terreno e un sostegno nutrizionale continuo e prolungato, senza eccessi "vegetativi". Possono essere usati da soli o in maniera combinata, a seconda delle caratteristiche del terreno.
In alternativa al Fertil e in caso di presenza di nematodi, la scelta opportuna è IlsaNeem, concime organico ad alto contenuto di carbonio organico e azoto organico a lenta cessione, contenente anche panello di Neem, per cui con una comprovata azione "nematostatica". IlsaNeem consente, in un unico intervento, di nutrire efficacemente e limitare l'influenza negativa di insetti terricoli.
(Fonte: Ilsa)
Come intervenire in fertirrigazione?
- Subito dopo il trapianto, le applicazioni in fertirrigazione con IlsaStim+ consentono di avere lo sviluppo radicale desiderato. IlsaStim+ è un vero e proprio radicante a base di idrolizzato enzimatico di Fabaceae che, applicato una o due volte a 0,5 kg/1.000 m2, consente un maggiore e armonioso sviluppo di tutto l'apparato radicale. In caso di suoli problematici o per aumentare in maniera esponenziale l'effetto radicante, l'applicazione di IlsaStim+ può essere combinata con IlsaOrgamit-R, prodotto ad azione specifica base di Gelamin®, con amminoacidi, oligo-peptidi e selezionati microrganismi quali micorrize, Trichoderma e batteri della rizosfera che ripristinano, nel terreno, le condizioni ideali per lo sviluppo delle radici.
(Fonte: Ilsa)
- Successivamente alle applicazioni in post-trapianto, con temperature ancora alte, IlsaPolicos equilibra lo sviluppo vegetativo delle nuove piante mantenendole più compatte e con internodi più ravvicinati. Tranquillamente miscibile con IlsaDeepdown o altri formulati a base di fosforo, questo biostimolante vegetale aumenta anche l'efficienza di assorbimento radicale e predispone le piante alla fioritura anticipando, così, l'entrata in produzione;
- a fine autunno-inizio inverno, poi, con l'abbassamento delle temperature, la gestione nutrizionale in serra prevede l'applicazione di IlsaDrip Forte, IlsaStimset e altri formulati a base di Gelamin®, ad alto contenuto di azoto organico, amminoacidi e altri macro e microelementi.
Con le alte temperature, lo sviluppo vegetativo va veicolato verso un aumento sia della robustezza che della compattezza delle piante limitando, contemporaneamente, lo stress termico.
Per questo motivo, vanno impiegati formulati specifici:
- IlsaTermiko, biostimolante ad alto contenuto di amminoacidi liberi da idrolisi enzimatica, in particolare di prolina e glicina, altamente efficaci proprio in condizioni di stress termico;
- IlsaLeva e IlsaVegetus, biostimolanti vegetali a base di idrolizzato enzimatico di Fabaceae, il primo con spiccata azione sullo sviluppo vegetativo e dei grappoli fiorali e il secondo sull'anticipo e uniformità di fioritura.
Tutti biostimolanti assolutamente naturali e miscibili con qualsiasi formulato a base di microelementi o anche fitofarmaco.
E chi fa pomodoro in serra biologico?
Difficile da credere ma tutti questi biostimolanti e concimi organici, largamente usati nella pratica tradizionale, sono ammessi anche in agricoltura biologica.
Le materie prime naturali e i processi di produzione ecosostenibili con cui vengono ottenuti ne consentono l'uso in bio, sia per l'assenza assoluta di rischi per la salute vegetale e umana, sia perché non impattano sull'ambiente. Soluzioni efficienti ed eco friendly che Ilsa da anni propone ai veri professionisti.