Zucchino

Classificazione coltura: Ortaggi > Cucurbitacee
Zucchino - Coltivazione e fertilizzanti consigliati - Colture - Fertilgest
Classificazione botanica
Famiglia: Cucurbitaceae
Genere: Cucurbita
Specie: Cucurbita pepo L.
La zucca è una pianta monoica annuale. È originaria dei paesi caldi e quindi esigente in fatto di temperatura. I valori ottimali di temperatura sono di 15-18°C la notte e 24-30°C il giorno. La temperatura del terreno, a livello delle radici, ha un effetto importante sulla crescita dello zucchino, con valori ottimali attorno i 20-21°C. A 10-13°C la pianta arresta la crescita.
Diverse sono le specie coltivate. Esse si distinguono per alcuni caratteri botanici, tra cui il colore, la forma e grossezza del frutto.
La Zucca da zucchini appartiene alla specie Cucurbita pepo L.. Di essa si consumano i frutti tenerissimi, appena formati. Si utilizzano anche i fiori maschili quando sono ancora in boccio o appena aperti.
In Italia nel 2016, (dati Istat), la coltivazione dello zucchino in Italia ha un’estensione totale di circa 13.500 ettari. Di questi circa 12.000 ettari sono coltivati in pieno campo, e circa 1.500 ettari come coltura protetta.
Lo zucchino è una coltura che preferisce dei terreni leggeri, freschi con la sostanza organica ben umificata.
Le sue esigenze dal punto di vista del pH del terreno si collocano tra pH 5,6 e 7,5, quello ottimale è attorno a 6,5. 
Lo zucchino è una pianta ad elevate esigenze termiche, ma fra le altre cucurbitaceae è la meno esigente. Predilige ambienti temperati e sono da evitare quegli ambienti caratterizzati da un’elevata ventosità.
È caratterizzato da una crescita rapida, con un notevole sviluppo fogliare ed un ciclo abbastanza corto (circa 90-110 giorni).
Lo zucchino è mediamente sensibile agli eccessi di boro ed alla salinità.
Al contrario teme le carenze di magnesio e di manganese ed è molto sensibile alle carenze in ferro ed in molibdeno.

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Lo zucchino ha esigenze nutritive notevoli in azoto ed è considerata una coltura potassofila. Il fabbisogno in fosforo è relativamente costante durante l’accrescimento e nella fase produttiva, ma in misura minore rispetto all’azoto ed al potassio.
Aumentando la quantità di potassio nel terreno, aumenta lo spessore della buccia dei frutti e ciò rende gli stessi più resistenti alle lesioni e migliora la qualità del prodotto.
Un eccesso d’azoto nella fase iniziale della crescita influenza negativamente l’allegagione.
Essendo una coltura da rinnovo trae vantaggio dall’apporto di letame ben maturo.
L’elemento maggiormente richiesto ed asportato è il potassio, seguito dall’azoto, mentre il fosforo necessita in quantità più limitate.
Per quanto riguarda la concimazione azotata, attenzione alle concimazioni troppo elevate alla semina o al trapianto, possono provocare una vegetazione troppo vigorosa e la pianta emette pochi fiori.
L’eccesso d’azoto come anche la carenza, si traducono in problemi di fioritura e di cascola dei fiori. La forma nitrica va utilizzata in copertura in fertirrigazione.
Lo zucchino in serra è in grado di raggiungere produzioni molto elevate e pertanto le concimazioni vanno considerate di conseguenza in proporzione, ma si deve fare attenzione agli eccessi di concimazione che possono provocare aumenti di salinità nel terreno.
La produzione di zucchine è molto variabile; parte da 20 a 50 ton/ha nelle colture ordinarie di pieno campo, fino a 60-70 con punte che superano i 100 ton/ha in coltura protetta.
L'azoto è l’elemento nutritivo che maggiormente influisce sulla produzione dello zucchino.
L’applicazione dei fertilizzanti azotati, però, richiede maggiori attenzioni rispetto a quella con i fertilizzanti fosfatici e potassici, soprattutto nel fissare la dose ottimale da somministrare, in quanto gli errori, sia in difetto sia in eccesso, si pagano in termini di quantità e/o di qualità della produzione.
Inoltre, la notevole mobilità nel terreno di certe forme di azoto rende necessarie alcune precauzioni per la salvaguardia dell’ambiente (inquinamento delle falde acquifere da parte dell’azoto nitrico).
L’azoto, in generale, favorisce l’aumento del vigore vegetativo delle piante con lo sviluppo precoce e ampio dell’apparato fogliare (ciò in particolare è premessa indispensabile per l’ottenimento di elevate produzioni), una regolare fioritura ed allegagione; questo elemento, però, causa tendenzialmente una maggiore sensibilità alle malattie fungine, uno squilibrio fra parte aerea ed apparato radicale, un allungamento del ciclo colturale.
I fabbisogni indicativi di azoto sono di circa 4,4 kg/ton di zucchine prodotte.
Il fabbisogno di concimazione azotata risulta dalla differenza tra il quantitativo prelevato dalla coltura durante la sua coltivazione ed il quantitativo di azoto minerale disponibile nel terreno a inizio ciclo più quello che si rende disponibile, nel corso della stagione, per mineralizzazione della sostanza organica presente nel suolo; sul tutto incidono poi le variabili legate alla efficienza della tecnica applicativa (fertirrigazione o meno) ed alla tipologia di fertilizzanti azotati impiegati.
Il fosforo è un elemento che interviene nella crescita delle radici, nella fioritura e nella fecondazione.
Una adeguata disponibilità di fosforo è, invece, indispensabile per avere un accrescimento equilibrato della vegetazione e una maggiore precocità.
In carenza di fosforo le foglie si presentano di colore verde opaco, piccole, a volte con sfumature bronzate, con portamento rigido ed orientamento orizzontale; il fusto appare esile e raccorciato ed i frutti sono colorati con sfumature dal verde opaco al bronzeo; lesioni necrotiche traslucide appaiono sulle lamine delle foglie più vecchie, i cui piccioli disseccano, e quindi le foglie poi appassiscono e cadono;
I fabbisogni indicativi di fosforo (P2O5) sono di circa 2-3 kg/ton di frutti prodotti.
Bisogna pertanto garantire la disponibilità di fosforo, con l’impiego di concimi che lo contengano in forma solubile e distribuirlo con la fertirrigazione.
Il potassio ha effetti positivi sulla formazione dei fiori femminili, sulla colorazione e lucentezza dei frutti.
Il fabbisogno di potassio per lo zucchino è molto elevato, con la massima richiesta che si esplica durante l’allegagione e l’ingrossamento dei peponidi. Le dosi da apportare vengono calcolate, come per il fosforo, tenendo conto della dotazione del terreno in potassio scambiabile e della valutazione agronomica che l’analisi chimica dà di tale dotazione, in rapporto alle esigenze della coltura.
In carenza di potassio le foglie sono verdi bluastre lungo le nervature, mentre le zone internervali presentano sfumature bronzee. Le foglie giovani sono cerose, mentre le vecchie necrotizzano a partire dai margini e muoiono. Il frutto presenta una ridotta consistenza ed è di diametro ridotto alla base del gambo.
I fabbisogni indicativi di potassio (K2O) sono di circa 6-7 kg/ton di frutti prodotti.
Il potassio è poco mobile nel terreno, a meno che la tessitura non sia molto sabbiosa: è quindi bene interrare la dose prevista in pre-trapianto con la lavorazione principale.
In questa coltura, abbondantemente irrigata, in genere è vantaggioso frazionare la concimazione potassica apportandone circa la metà del totale in fertirrigazione nel periodo di coltivazione impiegando sempre solfato potassico (K2SO4), oppure nitrato di potassio (KNO3) o concimi complessi NPK idrosolubili cristallini.
Il calcio è un componente importante per la struttura delle pareti cellulari e stabilizza le membrane cellulari. Esso influisce anche direttamente sul bilancio salino nelle cellule vegetali e attiva il potassio per regolare l'apertura e la chiusura degli stomi e per consentire il movimento dell'acqua nella pianta.
Se cresciute in condizioni di carenza di calcio, le foglie più giovani appaiono biancastre e traslucide, con clorosi internervale; le foglie vecchie si curvano verso il basso, con imbrunimenti ai margini; i frutti sono piccoli, grinzosi e di sapore sgradevole.
Nella pianta cresciuta in condizioni di scarsità di magnesio le foglie più vecchie diventano verde pallido, con strette bande ai margini di colore verde, così come le nervature; se la carenza è severa e perdurante, si formano necrosi brunastre che si allargano fino al margine fogliare.
Per quanto riguarda i macroelementi - azoto, fosforo e potassio - essi sono assorbiti in misura proporzionale all’accumulo di sostanza secca della pianta; ciò significa che i massimi valori si registrano durante la fioritura e l’ingrossamento dei peponidi, mentre i dati inferiori di assorbimento si verificano nelle prime fasi del ciclo.
Si deve però tenere presente che le prime fasi colturali, anche se caratterizzate da bassi assorbimenti assoluti, devono essere oggetto di particolare attenzione a livello di fertilizzazione in quanto la pianta, a causa dell’apparato radicale inizialmente poco espanso ed efficiente, ha necessità di avere concentrazioni alte ed assimilabili di elementi nutritivi in prossimità delle radici assorbenti per vedere soddisfatti i suoi fabbisogni. È per questo che particolare cura deve essere posta alla concimazione di fondo organica e/o minerale.
Un piano di concimazione razionale deve essere basato sulla conoscenza delle caratteristiche fisico-chimiche del terreno in modo da stabilire un adeguato programma di concimazione e verificare la necessità di effettuare o meno una concimazione di arricchimento. È buona norma che l’analisi del terreno, almeno nella sua parte chimica, non sia più vecchia di 5 anni.


Coltivazione in pieno campo

Lo zucchino viene considerato come una pianta da rinnovo e la sua coltivazione richiede la stessa precauzione per le altre cucurbitacee, di evitare un ritorno troppo ravvicinato sullo stesso terreno.
Si consiglia una concimazione di base con letame ben maturo, o fertilizzanti organici se non si dispone di letame, con apporto di fosforo alla preparazione del terreno.
Appena dopo l’inizio della raccolta delle zucchine, si dovranno cominciare le concimazioni azoto-potassiche, preferibilmente per fertirrigazione, impiegando nitrato di potassio (KNO3) o fertilizzanti NPK solubili con alto rapporto di Azoto e Potassio.


Coltura semi-forzata in piccoli tunnel.

È una coltura in pieno campo, con la possibilità di anticipare il trapianto e la produzione.
La coltura semi-forzata con piccoli tunnel si avvantaggia notevolmente della pacciamatura, e di conseguenza l’irrigazione viene fatta con l’impianto a goccia. La concimazione così, si apporta facilmente con la fertirrigazione.


Coltivazione in coltura protetta

Questa coltura è fatta in serre/tunnel medio/grandi, sia in apprestamento freddo che riscaldato.
Per facilitare le cure colturali e la raccolta possono essere applicati dei tutori o dei fili per l’allevamento in verticale.
Per il resto viene applicata la tecnica di coltivazione ordinaria, anche se la coltura forzata richiede più consistenti apporti di elementi nutritivi. Particolare attenzione dovrà essere posta nell’evitare eccessi di vigoria e di salinità nel terreno.
 

Irrigazione

Lo zucchino è una pianta con elevate esigenze idriche, le esigenze idriche in pieno campo ed in serra arrivano fino a 5 mm di acqua al giorno in condizioni di elevata irraggiamento solare. Tuttavia, con condizioni di umidità elevata e costante si determina un eccesso di vigoria vegetativa a scapito della produzione.
In generale occorre un volume irriguo stagionale di 3.000-4.000 mc/ha.
L’acqua d’irrigazione non deve avere un indice di salinità superiore a 1,5-2,0 µS/cm

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