Melone

Classificazione coltura: Ortaggi > Cucurbitacee
Melone - Coltivazione e fertilizzanti consigliati - Colture - Fertilgest
Classificazione botanica
Famiglia: Cucurbitaceae
Genere: Cucumis
Specie: Cucumis melo L.
Il melone è una Cucurbitacea annuale costituita da un fusto principale strisciante, che si ramifica e, grazie ai viticci, può diventare rampicante se fornito di sostegni.
In Italia nel 2015 (dati Istat) si sono prodotte 632.700 tonnellate di meloni su una superficie di 24.800 ettari: 3.300 in serra ed i restanti 21.500 in campo aperto.
La Sicilia è leader con 9.220 Ha. Seguono poi Lombardia, Campania, Puglia e il Veneto.
Il melone è una pianta monoica: prima si sviluppano fiori maschili, poi i fiori femminili. Non sono rari i tipi andromonoici, con fiori maschili e fiori ermafroditi. Il frutto è un peponide di notevoli dimensioni e peso (1-4 Kg) costituito da un epicarpo (“buccia”) saldato a un mesocarpo carnoso che costituisce la parte edule, al cui interno si forma una cavità riempita da un massa spugnosa e flaccida nella quale sono inseriti numerosi semi.
Il melone esige un terreno profondo, ben drenato e strutturato, ricco di sostanza organica ben decomposta, e ben esposto al sole.
Tollera bene i terreni calcarei ma non si adatta in quelli acidi, il valore di pH ottimale del terreno si trova tra 6,5-7,5.
Il melone tollera abbastanza bene la salinità, è sensibile alle carenze in magnesio e in microelementi, in particolare il manganese, il ferro ed il molibdeno.

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Per ottenere una produzione di qualità ed evitare gli squilibri fisiologici alle foglie e ai frutti, è necessario assicurare un buon approvvigionamento in acqua ed elementi nutritivi. Dapprima bisogna favorire un buon affrancamento profondo delle radici dopo il trapianto.
I valori degli asporti sono molto variabili in relazione alle differenti cultivar, alle rese produttive ed alle differenti tecniche ed areali di coltivazione.
Una deficienza in azoto fa diminuire la crescita del 20-30% anche se gli altri elementi si trovano in quantità sufficiente.
Una deficienza di fosforo, anche se l’apporto azotato è elevato, determina una diminuzione della crescita del 40-45%, in particolare si ha una diminuzione del numero di foglie e una riduzione della loro superficie.
Una forte deficienza di magnesio determina dopo due mesi un arresto della crescita della pianta con la comparsa di necrosi sulle foglie.


Ruolo dei nutrienti sulla fioritura e sull’allegagione

Una cattiva nutrizione azotata riduce dal 30% al 50% la fioritura.
La carenza in fosforo, in presenza di un apporto azotato elevato può dare una riduzione anche del 70% del potenziale di fioritura della pianta.
L’azione del potassio e del magnesio sono meno importanti.
Azoto e magnesio, quando si trovano a livelli molto bassi, diminuiscano considerevolmente l’allegagione dei fiori. Nel caso di un elevata quantità di azoto, un deficit in fosforo presenta le condizioni meno favorevoli per l’allegagione e l’ingrossamento dei frutti.


Ruolo dei nutrienti sulla qualità

Il potassio è considerato come l’elemento principe legato alla formazione e traslocazione degli zuccheri, ed a questo titolo accresce la qualità dei frutti.
Come dimostrato da diverse esperienze, il potassio, durante le annate umide diminuisce il rischio di spaccatura dei frutti ed accresce il loro peso.

La produzione di meloni è molto variabile, come frutti commerciabili, siamo attorno le 20-35 t/ha per le colture in pieno campo, e circa 30-50 t/ha in quelle semi-forzate sotto tunnel. Produzioni ancora maggiori si hanno in serra in fuori suolo.
Per il melone in coltura protetta, bisogna evitare di avere una partenza della coltura con un eccesso di vegetazione. Per cui occorre evitare gli eccessi d’azoto specialmente quando il melone è innestato.
Secondo diverse esperienze in pieno campo, una concimazione azotata troppo elevata è causa di una minore produzione di frutti e di scarsa qualità.
Nelle ordinarie condizioni di pieno campo, (con una normale dotazione di azoto nel terreno) il fabbisogno di azoto è di circa 120-180 kg/ha.
Bisogna evitare gli eccessi di azoto soprattutto tra il trapianto e l’allegagione dei primi frutti, frazionare l’apporto dell’azoto durante il ciclo colturale e mantenere uno stretto equilibrio con la dotazione di fosforo e potassio.
Carenze di questo elemento determinano un ingiallimento diffuso dei lembi e delle nervature fogliari; i frutti sono di taglia ridotta, di forma allungata e prendono un colore molto chiaro, con la polpa molto chiara ed insipida. In questo caso, trattamenti fogliari con urea, 500-600 gr/100 litri d’acqua, sono un ottimo rimedio.
Il fosforo è un elemento che interviene nella crescita delle radici, nella fioritura e nella fecondazione.
I principali sintomi di carenze in fosforo si manifestano con un nanismo generalizzato della pianta.
Le piante assumono una colorazione rossastra; sulle foglie più vecchie appaiono dei puntini internervali di colore marrone che si allargano poi in zone marroni necrotizzanti. I frutti sono di taglia ridotta, e la polpa assume un colore rossastro scuro.
La concimazione fosforica del melone richiede un apporto di 60-100 Kg/ha di P2O5.
Bisogna pertanto garantire la disponibilità di fosforo, con l’impiego di concimi che lo contengano in forma solubile e distribuirlo con la fertirrigazione.

 
Il potassio ha un’azione sulla qualità dei frutti così come sulla resistenza alle malattie.
Necrosi brune ai margini delle foglie che iniziano sulle foglie più giovani, sono i primi sintomi di una carenza in potassio.
Le foglie all’estremità delle piante assumono un aspetto ad ombrello. La polpa dei frutti diventa granulosa ed amara. Un eccesso di potassio induce carenze magnesiache.
La dose “standard” di potassio come K2O è di 170-230 Kg/ha in terreno scarsamente dotato e 100-150 kg/ha in terreno ben dotato, con possibilità di riduzione o aumento in funzione delle diverse condizioni colturali.
Il melone preferisce fertilizzanti esenti da cloro come il nitrato di potassio (KNO3) e solfato di potassio (K2SO4).
Il calcio è un componente importante per la struttura delle pareti cellulari e stabilizza le membrane cellulari. Esso influisce anche direttamente sul bilancio salino nelle cellule vegetali e attiva il potassio per regolare l'apertura e la chiusura degli stomi e per consentire il movimento dell'acqua nella pianta.
I sintomi di carenza in calcio si manifestano con un disseccamento dei germogli terminali della pianta che si ferma di crescere. Applicazioni fogliari di prodotti a base di calcio danno buoni risultati.
Le carenze di magnesio si manifestano con una clorosi delle foglie dopo il trapianto ed in corso di vegetazione. A volte, alcune manifestazioni di diffusa defogliazione sono state legate a carenze di magnesio nel terreno.
Applicazioni fogliari di prodotti a base di magnesio, come il solfato di magnesio, sono un rimedio efficiente.

Coltura in pieno campo

L’apporto di sostanza organica è sempre utile sia per la coltivazione in pieno campo che in serra. L’azoto è l’elemento da trattare con maggiore attenzione, in particolare per gli eccessi. Il potassio è ritenuto un elemento valido per i benefici generali sulla qualità dei frutti.
In coltura irrigata, gli elementi fertilizzanti vengono maggiormente frazionati rispetto la coltura non irrigata. Gli apporti in copertura più importanti si fanno dopo l’allegagione, soprattutto per l’azoto.
La distribuzione localizzata dei fertilizzanti è particolarmente efficace nei terreni che immobilizzano il fosforo ed il potassio.
Si possono distribuire i fertilizzanti idrosolubili in fertirrigazione. Essa è ritenuta la tecnica migliore per localizzare e frazionare gli elementi nutritivi.
Nella coltivazione in pieno campo rientra anche la coltivazione sotto piccoli tunnel. Gli apporti si praticano come per la coltura in pieno campo, ma maggiormente frazionati in fertirrigazione, utilizzando unicamente dei fertilizzanti solubili di elevata purezza ed esenti da cloro e sodio.
Durante il periodo in cui la coltura rimane coperta, l’intensa insolazione potrebbe far salire pericolosamente la temperatura, per cui è necessario arieggiare aprendo i tunnel.


Coltura in ambiente protetto

Distinguiamo le colture su terreno, (serra riscaldata e non), da quelle invece coltivate in fuori suolo su substrato.
Si utilizzano normalmente serre-tunnel medio-grandi o grandi. La forma e la dimensione della serra cambiano in funzione della zona e tecnica di coltivazione.
Si apporta una concimazione organica di fondo, allo scopo di mantenere una buona struttura e fertilità del terreno. Si apporta quasi tutto il fabbisogno nutritivo in fertirrigazione in funzione dell'ETP, ad iniziare dalla fecondazione dei fiori.
Per apportare azoto, fosforo e potassio si possono utilizzare i fertilizzanti semplici puri o NPK idrosolubili completi di microelementi. Gli apporti si fanno generalmente in fertirrigazione.
In fuori suolo, su substrato inerte (lana di roccia o perlite) o substrato organico (torba o fibra di cocco), si utilizza una soluzione nutritiva del tipo Coic-Leisant.
Dal trapianto alla ripresa, la soluzione deve essere poco concentrata, valori di EC pari a 1,0-1,5 mS/cm. In seguito possiamo aumentare la concentrazione, soprattutto in inverno con i giorni corti, arrivando a superare una EC di 2,0-2,2 mS/cm.
L’irrigazione è uno degli strumenti essenziali per ottenere una produzione abbondante e di buona qualità. Si è accertato che il melone ha delle esigenze idriche elevate in concomitanza con la formazione dei fiori e lo sviluppo dei frutti, in prossimità della maturazione le disponibilità idriche dovrebbero essere ridotte. Infatti all’approssimarsi della raccolta, è bene sospendere l’irrigazione per evitare la spaccatura dei frutti ed il deprezzamento qualitativo della polpa.
Il melone si avvantaggia dell’irrigazione localizzata a goccia e della fertirrigazione. In generale, nelle zone dove non piove durante il ciclo colturale, occorre un volume stagionale di 3.000-4.000 mc/ha. In serra si arriva anche a 4.000-5000 mc/ha.
L’utilizzo di acque molto saline, con EC elevate anche di 4-6 mS/cm, non causano effetti molto negativi sulla produzione, come è il caso di produzioni tipo Pachino.

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Ciao, c'è qualcuno che può darmi dei riferimenti di concessionari interessati a rivendere una macchina agevolatrice per la raccolta "ECOGREEN" per meloni-asparagi-altro (NOVITA' FANTASTICA MULTIFUNZIONE)??? Grazie Ciao Francesca

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