La pianta del cetriolo ha delle caratteristiche fisiologiche particolari.
Le radici si sviluppano rapidamente nei primi 15-20 giorni dopo il trapianto e raggiungono la lunghezza di 50-60 cm. Questa fase è determinante per la vita della pianta, poiché il rapporto tra le radici ed il peso della pianta diminuisce considerevolmente, passando dal 6,5% del peso secco all’impianto, allo 0,65% tre mesi dopo. Questo si pensa sia una delle cause della crisi di rendimento in corso di coltivazione.
Il cetriolo non sembra avere particolari esigenze in pH, nel terreno il valore va da 5,6 a 7,5. In coltura fuori suolo il valore è compreso tra 5,6 e 6,2.
Riguardo alla salinità, il cetriolo è relativamente sensibile a quella del terreno. I suoi effetti si manifestano con un arresto della crescita, la produzione di frutti piccoli, la presenza di bollosità sulle giovani foglie. Nei casi gravi, si possono osservare delle bruciature sulle foglie ed alle radici.
Il cetriolo è sensibile alle carenze in magnesio, in ferro ed in manganese, è molto sensibile alle carenze in molibdeno.
La coltivazione del cetriolo ha un ciclo abbastanza lungo ed una produzione notevole. Con alcune varietà in serra in fuori suolo si possono raggiungere produzioni di oltre 250-400 t/ha di frutti in 6-8 mesi. Si capisce che le esigenze nutritive ed irrigue siano notevoli.
Per evitare problemi di elevata salinità, gli apporti nutritivi devono essere il più possibile frazionati, controllando sempre la EC della soluzione nutritiva fornita in fertirrigazione.
Una buona preparazione del terreno permette alle radici di espandersi bene e di evitare il compattamento causa di problemi di asfissia per eccesso di acqua. Evitare un’elevata salinità ed una buona ventilazione della serra.
Un buon livello di umidità nel terreno migliora l’assorbimento degli elementi nutritivi, dovuto in primo luogo all’aumento di volume dell’apparato radicale e dell’apparato vegetativo, di conseguenza una maggiore crescita ed una migliore produzione. L’irrigazione a goccia si ritiene il miglior metodo per distribuire e gestire l’irrigazione, in modo da permettere un costante ed equilibrato livello di umidità, evitando sbalzi idrici che vanno da un eccesso di umidità alla siccità.
Per una coltura primaverile, con un terreno mediamente dotato, la produzione può anche arrivare a circa 200-300 t/ha, di conseguenza anche gli apporti di elementi nutritivi saranno elevato, fino anche a 500-600 unità fertilizzanti/ha di N, 200 unità di P2O5 e 800-1.000 unità di K2O.
Per una coltura autunnale, le quantità di nutrienti sono ridotte del 50% (stessa cosa per la produzione).
La concimazione di fondo all’impianto rimane una pratica interessante, quando possibile utilizzare 80-120 t/ha di letame ed un apporto minerale di 100-130 unità di P2O5, 100-200 unità di K2O, 100-120 unità MgO, il resto va dato poi in copertura. Se non si dispone di letame ci sono degli ottimi concimi organici ammendanti, e dei concimi organo-minerali; la scelta dipende spesso dalle disponibilità del mercato.
La concimazione in copertura inizia circa, tre quattro settimane dopo il trapianto, alla comparsa dei primi frutticini allegati, con apporti di 60-80 unità di azoto e 75-100 unità di potassio ogni 10-15 giorni. Fermare gli apporti nutritivi circa un mese prima la fine della coltura. Una parte di fosforo può essere apportata durante le prime concimazioni. Se si osservano frutti troppo gialli, si può apportare del magnesio e del ferro.
Coltura in pieno campo
La coltivazione in pieno campo si realizza in estate per produzioni industriali o da tavola. La differenza non è notevole, ma per la produzione da tavola spesso il cetriolo viene allevato in verticale con tutori.
Le concimazioni saranno frazionate in funzione del tipo di coltivazione (pacciamata o no, a sviluppo orizzontale o verticale con tutori, concimazione granulare o con fertirrigazione, ecc).
I fabbisogni di calcio sono elevati ma generalmente vengono soddisfatti dalla normale dotazione in calcio dei terreni. Se necessario, apporti di calcio e di magnesio possono in ogni caso essere forniti.
All’impianto si apporta tutto il fosforo, 1/3 dell’azoto, 2/3 del potassio. Dopo 20-30 giorni, si apporta il resto dell’azoto e del potassio.
L’irrigazione a goccia e la conseguente fertirrigazione sono normalmente utilizzate per le coltivazioni verticali da tavola. In questo caso la concimazione di fondo è meno importante, e viene data maggiore rilevanza alla distribuzione dei fertilizzanti frazionata con la pratica fertirrigua.
Irrigazione
In considerazione del fatto che il cetriolo vegeta bene e fruttifica abbondantemente quando il terreno è all’optimum delle condizioni idriche, l’irrigazione dovrà essere abbondante e frequente (anche 2-4 volte la settimana), specialmente se il terreno non è pacciamato e/o è sabbioso. In ogni caso l’apporto idrico dovrà avvenire impiegando sistemi di microaspersione o goccia a goccia.
Coltura in ambiente protetto
La coltura protetta avviene sia in serra fredda che con riscaldamento. Quest’ultimo sistema di coltura è il più utilizzato in serra, ed è quello dove la fertirrigazione è maggiormente applicata. La coltura forzata in serra si fa sia su suolo sia su substrato in fuori suolo.
Visto che quella in serra è una coltivazione con elevati investimenti, è bene impostare un ottimale utilizzo di tutti i fattori produttivi.
La coltivazione in fuori suolo utilizza una soluzione nutritiva del tipo Coic-Leisant. La quantità di azoto ammoniacale è molto bassa o assente. La conducibilità elettrica deve essere bassa durante l’attecchimento ed il primo sviluppo radicale (1,4-1,6 mS/cm di EC). Essa può aumentare durante la fase di ingrossamento dei frutti e della raccolta, in modo di mantenere nel substrato radicale di coltivazione una EC della soluzione vicina a 1,8-2,2 mS/cm.
Per una coltura precoce e/o in contro stagione, è necessario il riscaldamento basale a livello del substrato dato da un sistema di circolazione di acqua calda.
Per le colture in fuori suolo, l’illuminazione artificiale a luci LED e la concimazione carbonica con CO2 possono essere due tecniche interessanti per migliorare la coltivazione e la produzione.