Nella moderna olivicoltura bisogna fare più attenzione alle cure colturali e si deve tener conto delle
novità tecniche nella
fertilizzazione e nell’
irrigazione, e delle rese che stanno crescendo notevolmente, almeno nelle aree dove il rinnovamento è più intenso.
La
resistenza alla siccità è notevole; la pianta cresce bene con meno di 400 mm annui di precipitazioni, ma nei nuovi impianti specializzati la predisposizione di
impianti d’irrigazione a goccia è oramai la norma.
L'
alternanza di produzione è un aspetto da tenere in considerazione perché i suoi effetti si ripercuotono sia sulla
redditività della coltura che sulla
qualità del prodotto finito (sia olive da olio che da tavola). Le cause di questa alternanza sono da ricercarsi in un mix di condizioni climatiche, attacchi parassitari, potatura, concimazioni errate, ritardo nella raccolta dei frutti e, non meno importante, la predisposizione delle cultivar stesse.
Per ovviare al problema si deve operare con i seguenti accorgimenti:
a) regolare la produzione sulla pianta con interventi di potatura;
b) anticipare il più possibile l'epoca di raccolta.
c) irrigazioni e concimazioni razionali durante tutto l'anno;
d) eseguire la lotta antiparassitaria, soprattutto contro la mosca dell'olivo;
Soffermiamoci in particolare su concimazione ed irrigazione e come esse si inseriscono nelle tecniche di coltivazione più innovative.
Concimazione
È difficile formulare precisi piani di concimazione poiché le esigenze sono molto varie. Si raccomanda sempre la somministrazione di
sostanza organica in pre-impianto unitamente a fosforo e potassio, questi ultimi vanno in seguito somministrati sulla base della disponibilità del terreno, rilevabile attraverso l’analisi chimica del terreno, e delle asportazioni conseguenti alla produzione.
L’
azoto, nei giovani impianti va localizzato vicino alle piantine a dosi crescenti negli anni, meglio se ripartite in più interventi, fino a raggiungere 40-60 Kg di N/ha verso il quarto-quinto anno, dopodiché la distribuzione potrà avvenire sull’intera superficie e raggiungere i 100-150 Kg di N/ha e per anno.
Quando si pratica la
fertirrigazione è necessario ridurre del 15-30% le quote di azoto.
Se nei periodi più critici della produzione (allegagione, indurimento del nocciolo) cioè da giugno ad agosto, la normale concimazione primaverile risultasse insufficiente, si potrebbe fare ricorso anche alla
concimazione fogliare con urea o NPK specifici, da adeguarsi ai normali trattamenti antiparassitari. La concimazione fogliare con urea (1 Kg/100 litri di acqua) o con preparati commerciali a base di microelementi, è utile in presenza di periodi critici e di malattie di carenza, o in pre-fioritura se si effettuano trattamenti con Boro, come indicato sopra.
Irrigazione
L'
irrigazione è importante soprattutto nei primi anni d'impianto e nel periodo estivo. Se la pianta andasse in carenza idrica si incorrerebbe in una
ridotta dimensione delle olive con poca polpa rispetto all'intero frutto che darebbe meno olio.
La pratica irrigua è indispensabile nelle colture intensive in quanto può assicurare un accrescimento ottimale durante la fase vegetativo-produttiva.
I
turni irrigui ed i volumi d’acqua per intervento variano sensibilmente oltre che in rapporto all’andamento stagionale anche in base alla natura del terreno e alla sua disponibilità idrica.
In linea di massima, per gli impianti moderni si può valutare che, negli ambienti meridionali, il
fabbisogno idrico sia di 500-1.000 m3/ha durante i primi 2-3 anni d’impianto e in seguito crescere fino a max
2.000 m3/ha quando l'olivo entra in produzione.
L’ulivo è una pianta che ha poca esigenza d’acqua, ma carenze idriche prolungate possono provocare gravi danni alle piante come cascola e bassa produzione.
Un razionale apporto idrico presenta molti vantaggi fra cui:
a) nei giovani impianti accelera la formazione della pianta, che entrerà prima in produzione;
b) aumento della produzione (fino anche al 20-40%);
c) costanza produttiva negli anni, ostacolando l’alternanza di produzione;
d) possibilità di effettuare la fertirrigazione per apportare anche i fertilizzanti in modo più efficiente e localizzato.
I metodi irrigui consigliati sono quelli a
microportata, a spruzzo e/o goccia, con funzionamento continuo da aprile a settembre, in turni di varia lunghezza, ogni 2-5 giorni o anche giornalieri.