Fragola

Classificazione coltura: Fruttiferi > Fragole
Fragola - Coltivazione e fertilizzanti consigliati - Colture - Fertilgest
Classificazione botanica
Famiglia: Rosaceae
Genere: Fragaria
Specie: Fragaria x ananassa, F. virginiana Duch.
La fragola (Fragaria x ananassa) è una coltura abbastanza esigente, ma gli eccessi di concimazione possono far aumentare la salinità del terreno, in particolare per le colture in serra. La fragola ha un apparato radicale superficiale che si espande su un limitato volume di terreno: il 90% delle radici sono situate nei primi 15 cm di terreno.
La fragola preferisce terreni di medio impasto o sciolti, fertili a pH 5,8-6,6. La presenza del calcare attivo può provocare clorosi ferrica. Il calcare non deve superare il 4-5%.
La fragola è molto sensibile alla salinità. Ci sono rischi già a partire da valori di EC di 1,2 mS/cm.
La coltivazione della fragola richiede ampie rotazioni per evitare problemi di sviluppo stentato, stati di stress o di “collasso” delle piante, a meno che non si ricorra alle sterilizzazioni del terreno con fumigazioni e/o solarizzazione.

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Gli organi di maggiore accumulo di elementi nutritivi sono i frutti, le foglie e le radici.
Nella normale pratica colturale della fragola, i residui vegetativi delle piante sono rimossi dal terreno dopo la raccolta dei frutti. In questo caso, dunque, le asportazioni totali derivanti dall’accumulo dei vari elementi nei diversi organi della pianta possono essere considerate come asportazioni nette, ai fini della reintegrazione dei nutrienti nel terreno mediante la fertilizzazione.
L’ammontare totale delle asportazioni per i singoli elementi nutrizionali è inoltre fortemente influenzato da specifici fattori colturali: la fertilità del terreno, la tecnica colturale, e la varietà impiegata.
Le colture su terreno sono normalmente condotte con pacciamatura nera, tecnica che permette il controllo delle malerbe, modifica la temperatura e l’umidità del terreno.
Negli ultimi anni, c’è stato un notevole interesse e sviluppo della coltivazione fuori suolo. La coltura in fuori suolo richiede una attenta rivisitazione delle pratiche colturali, in particolare per la concimazione e l’irrigazione.
La produzione varia moltissimo, da 10 a 30 ton/ha. La produzione più bassa si rifersice alle coltivazioni in pieno campo. Aumenta per le colture in serra su terreno. Si superano le 30 ton/ha per le colture fuori suolo in serra.
Gli effetti delle concimazioni azotate sui principali parametri vegeto-produttivi della fragola sono fortemente influenzati dalle dosi e dalle epoche di somministrazione.
Una carenza in azoto porta ad un fogliame ridotto e giallastro, nei casi più gravi, le foglie possono diventare rossastre a cominciare dalle estremità.
Al contrario, un eccesso di azoto provoca un fogliame abbondante di colore verde scuro, un allungamento dei piccioli, in tal misura che i fiori ed i frutti restano dentro il fogliame. Inoltre induce maggiore sensibilità alla Botrytis. L’eccesso di azoto è un fattore di cattiva qualità e fermezza dei frutti.
L’azoto è assorbito soprattutto in forma nitrica. La presenza della forma ammoniacale può essere più o meno sfavorevole a secondo alcune condizioni: se il pH è acido, conviene effettuare una nutrizione essenzialmente nitrica.
Più la temperatura radicale è elevata, più la forma ammoniacale diventa tossica, in particolare con temperature superiori a 30°C, dove una nutrizione esclusivamente ammoniacale può portare la pianta alla morte. Al contrario, con temperature basse, la presenza simultanea delle forme ammoniacali e nitriche è auspicabile.
Il fosforo è assorbito in maniera prevalente a partire dalla fase di fioritura e durante il successivo sviluppo dei frutti, seppure i quantitativi siano decisamente inferiori rispetto agli altri elementi.
In cultivar di fragola particolarmente sensibili, la carenza di fosforo può determinare il fenomeno dell’albinismo dei frutti. In presenza di carenze, le foglie vecchie assumono un colore verde scuro/bronzato. In terreni naturalmente ben dotati di fosforo, il fabbisogno della fragola per questo elemento risulta in genere già soddisfatto dalla naturale fertilità del suolo; in tali situazioni, apporti ulteriori di fertilizzanti fosfatici non hanno effetti marcati.
L’assorbimento è ridotto in terreni calcarei perché il fosforo viene insolubilizzato.
 
Il potassio è presente sotto forma cationica (K+) che gioca un ruolo importante nella regolazione del potenziale osmotico delle cellule, nelle relazioni idriche della fragola e nel potenziale fotosintetico. Il potassio permette la sintesi degli zuccheri ed è dimostrato che un apporto crescente di potassio migliora il tasso in zucchero e l’acidità dei frutti. Questi sono i principali fattori di qualità delle fragole (sapore) ma non ha effetto sulla conservazione dei frutti.
In caso di carenze, la dimensione delle foglie è ridotta, gli stoloni sono deboli, i frutti poco saporiti e di colore pallido.
Durante la fioritura possono apparire dei sintomi più marcati come un imbrunimento diffuso dei dentini fogliari e tra le nervature. Un suo eccesso può bloccare l’assorbimento del magnesio.
La fragola è sensibile al cloro, bisogna escludere il cloruro di potassio.
Lo ione Ca2+ partecipa alla costituzione della parete cellulare e della lamella mediana che si forma nel processo di divisione cellulare. All’interno della pianta il calcio è trasportato unicamente per via xilematica in maniera passiva, seguendo il flusso traspiratorio. È un importante elemento per lo sviluppo delle radici.
Stati di carenza di calcio sono evidenziati a livello dei giovani organi in formazione (apici del germoglio, giovani foglie) dove compaiono sintomi di clorosi e necrosi.
Apporti di calcio, per esempio mediante fertirrigazione, sono suggeriti in suoli scarsamente dotati di questo elemento o in fuori suolo con acque irrigue contenete poco calcio.
In genere, per evitare carenze occorre non eccedere nella fertilizzazione azotata, in quanto dosi eccessive di N si traducono in una maggiore crescita vegetativa e nell’emissione di nuove foglie che, traspirando, richiamano il calcio assorbito rendendolo meno disponibile per i frutti; in tali situazioni, i frutti hanno una polpa meno consistente e una shelf life ridotta.

 
Come per tutte le piante, il magnesio è essenziale nella sintesi della clorofilla ma non influisce sul sapore dei frutti. Tolti i casi di carenze conclamate, il magnesio non influisce sul tasso di sostanza secca, sull’acidità e sul tasso di zucchero nei frutti. Al contrario esso migliora la colorazione rossa.
Le carenze si manifestano con un arrossamento/imbrunimento tra le nervature delle foglie vecchie. In seguito le foglie si accartocciano. Nei casi più gravi, la colorazione rossa dei frutti può essere fortemente rallentata.
Il magnesio viene assorbito durante tutto il periodo di vegetazione attiva del fragoleto ed in particolare durante la fruttificazione. L’assorbimento è frenato sia da un elevato tasso di potassio sia da un pH elevato.

 
Per redigere piani di concimazione adatti alle diverse tipologie di coltivazione, è necessario conoscere le caratteristiche chimico-fisiche del terreno, l’analisi chimica dell’acqua e il sistema irriguo.
Quando è ancora possibile, una concimazione di fondo con un buon stallatico è una buona regola, ma sembra essere una pratica più utile per mantenere una buona struttura del terreno che per gli apporti nutritivi. La concimazione organica deve essere integrata dalla concimazione minerale in particolare con la fertirrigazione durante la coltivazione.
Il periodo di coltivazione e quindi di concimazione varia a seconda delle varietà, e in funzione della tecnica di coltivazione, su suolo o in fuori suolo.

Le varietà rifiorenti (precoci a giorno lungo) si trapiantano a luglio-agosto, e si fa una prima raccolta a fine estate/autunno, poi dopo il riposo invernale e la ripresa in fine inverno-primavera, inizia la produzione più importante da marzo a settembre.
Le varietà non rifiorenti (molto precoci a giorno corto) si trapiantano da luglio a settembre e la raccolta è primaverile.
È buona norma somministrare i fertilizzanti con la fertirrigazione, con turni settimanali più o meno stretti, utilizzando una concentrazione della soluzione nutritiva pari a 1,0-1,5 per mille.

Coltura Fuori Suolo
La coltivazione fuori suolo prevede la distribuzione dell’acqua e del fertilizzante più volte al giorno. I fertilizzanti sono sciolti nell’acqua e la loro concentrazione viene valutata misurando la Conducibilità Elettrica (EC) che varia in funzione diretta della concentrazione di elementi nutritivi sciolti nell’acqua.
In una coltura fuori suolo l’impianto di distribuzione della soluzione nutritiva rappresenta il nucleo centrale del sistema, infatti, esso assicura la soluzione e la distribuzione dell’esatta quantità di fertilizzante nell’acqua d’irrigazione. Estrema importanza riveste il sistema di filtraggio poiché piccole impurità possono ostruire l’impianto a goccia, con conseguenze irreversibili sulle piante.
Il successo di una coltivazione in fuori suolo, (in particolare per la coltivazione della fragola), è strettamente collegata alla qualità analitica dell’acqua. Essa deve avere un’EC non superiora a 900-1.000 microS/cm a 25 °C. La fragola è particolarmente sensibile alla salinità. Reagisce, infatti, rapidamente alle differenti condizioni di nutrizione.
In fuori suolo per avere una crescita ed una produzione ottimale delle piante, occorre un’alimentazione corretta ed equilibrata in elementi nutritivi. I fertilizzanti minerali contenenti calcio e ferro in soluzione concentrata precipitano alla presenza di fosfati e solfati, quindi è importante non mescolare questi elementi tra loro, ricorrendo a due vasche separate A e B. Mentre in una terza vasca C verrà collocato l’acido nitrico.

La quantità di azoto ammoniacale è molto bassa o assente. La conducibilità elettrica deve essere bassa, 1,2/1,3 mS/cm dalla 2a/5a settimana fino alla prima fioritura; 1,5mS/cm dalla fioritura all’allegagione; 1.2/1,5 mS/cm dopo l’allegagione. Essa può aumentare durante la fase d’ingrossamento dei frutti e raccolta, in modo di mantenere nel substrato radicale di coltivazione una conducibilità della soluzione vicina a 1,8-2,0 mS/cm.
 
Irrigazione
Considerando che la fragola ha un apparato radicale superficiale, ha un’intensa attività respiratoria e delle elevate produzioni, si rendono necessarie frequenti irrigazioni. Senza irrigazione non è possibile coltivare economicamente la fragola.
Le insufficienti condizioni di umidità interferiscono anche sulla nutrizione della pianta, riducendo l’assorbimento del fosforo e del potassio. Il volume irriguo stagionale in serra varia moltissimo, si aggira fra 3.000 e 6.000 mc d’acqua per ettaro.
 

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