Il diradamento del melo proposto da L. Gobbi
Il programma di L. Gobbi sulla regolazione della produzione nel melo prevede l'impiego, in sequenza e/o in miscela, di diversi prodotti da applicare in epoche differenti, con l'obiettivo di ottenere un elevato standard qualitativo dei frutti e di evitare l'alternanza di produzione
I processi fisiologici che avvengono in una pianta sono regolati dagli ormoni vegetali detti anche fitormoni. Tra questi i principali sono: auxine, gibberelline, citochinine, etilene e acido abscissico.
Con l'impiego di fitoregolatori o bioregolatori che interagiscono con il sistema ormonale naturale della pianta si può influenzare un determinato fenomeno. Si è osservato che spesso le probabilità di successo dell'intervento aumentano utilizzando sostanze appartenenti a più gruppi, in sequenza o in miscela.
Nel caso del diradamento dei frutti nel melo, a fianco delle auxine (NAD e NAA) e dell'etefon l'inserimento della citochinina Benziladenina (6 BA) ha ampliato la possibilità di una strategia integrata.
I bioregolatori nel diradamento dei frutti di melo
L'obiettivo del diradamento è quello di ottenere un elevato standard qualitativo e di ridurre l'alternanza di produzione.
L'impiego dei fitoregolatori o bioregolatori per il diradamento del melo ha preso piede in Italia negli anni '70, con i formulati a base di auxine, acido alfa-naftilacetico (NAA) e sua amide (NAD), a cui si è aggiunto l'etefon.
Questi principi attivi, in particolare il NAD, per molto tempo le uniche possibilità di intervento su diverse varietà, prima fra tutte la Golden Delicious. La riduzione del fenomeno dell'alternanza di produzione, Che normalmente consegue al diradamento, non è però sufficiente su certe varietà quali Fuji, Elstar, Jonagold e con altre più recenti.
In tempi più recenti, nel diradamento del melo, è entrato in gioco un altro bioregolatore appartenente alla classe delle citochinine: la 6-benziladenina (6 Ba) che, come per le auxine, presenta un favorevole profilo ecotossicologico e assenza di residui alla raccolta, naturalmente se correttamente impiegati.
Viene impiegato in epoca più tardiva e al pari delle auxine ed è dotato di buona selettività ed efficacia soprattutto se impiegato in miscela con l'acido naftalenacetico (NAA).
Un diradamento "intelligente"
Lavori scientifici sul meccanismo di azione delle auxine e delle citochinine, somministrate per ridurre la carica dei frutti, hanno evidenziato che l'utilizzo di queste sostanze influenza la distribuzione degli assimilati in modo "selettivo" nell'ambito dei frutticini del mazzetto fiorale, aumentandone la disponibilità per II centrale (o comunque per quello più sviluppato) e favorendo di conseguenza la sua differenziazione dai laterali.
A livello ormonale viene incrementata la produzione di etilene, sostanza correlata positivamente alla tendenza naturale dei frutti all'abscissione, diversa a seconda della loro posizione nel mazzetto (maggiore in quelli laterali) o, più in generale, legata al loro sviluppo relativo.
Inoltre, le citochinine, stimolando la moltiplicazione cellulare, possono promuovere l'accrescimento dei frutti destinati a rimanere, anche indipendentemente dall'entità dell'effetto diradante, come si è osservato in particolar modo su Golden Delicious.
Fertilizzanti in aiuto ai diradanti?
Ger-ATS Lg di L. Gobbi è un concime minerale azotato ad elevato titolo in zolfo e, per tale motivo, ideale per la nutrizione solfatica delle colture. Ger-ATS Lg sulle piante di alcuni fruttiferi, tra cui il melo, può però favorire anche un'azione di regolazione della fioritura. Questo è un trattamento da prendere in considerazione soprattutto per varietà problematiche come Fuji e Red Delicious come intervento a cui devono seguire quelli diradanti con ad esempio etefon, auxine o BA ove possibile, nell'ambito di una strategia multipla.
Il programma integrato "diradamento melo" con prodotti Gobbi
Il programma di L. Gobbi "regolazione della produzione nel melo" prevede l'impiego, in sequenza e/o in miscela, dei diversi prodotti:
- Ger-ATS Lg, da usare in piena fioritura;
- Diramid® (NAD 8%) e Geramid® - Neu (NAD 4%), da usare a partire dalla caduta dei petali sino al raggiungimento di un diametro di 7 millimetri, sempre facendo riferimento al fruttino di maggior sviluppo;
- Dirager® (NAA 3,3%) e Obsthormon 24A® (NAA 7,5%) da impiegare quando il diametro del frutticino è compreso tra 7 e 10 millimetri, o sino a 15 millimetri se associati con BA di cui sopra;
- Dira-Max Lg (BA 4% + NAA 0,4%), Gerbathin 2 Lg (BA 2%) e Gerba 4 Lg (BA 4%), da usare quando il diametro del frutticino è compreso tra 10 e 15 millimetri.
Nell'intervallo di sviluppo del frutticino da 10 a 15 millimetri sono possibili miscele di Gerbathin 2 Lg o Gerba 4 Lg con Naa (Dirager, Obsthormon 24A) con un bagnante, allo scopo di ottenere diradamenti di efficacia progressivamente più intensa, o direttamente l'impiego di Dira-Max Lg, che contiene sia NAA che BA.
Gli schemi di intervento suggeriti per le diverse epoche sono:
- epoca precocissima o precoce con Ger-ATS Lg, per tutte le varietà ed età delle piante;
- epoca precoce con Nad (Geramid Neu e Diramid);
- epoca media con Naa (Dirager, Obsthormon 24A);
- epoca media-tardiva con Ba e Naa, Ba (Dira-Max Lg, Gerba 4 Lg, Gerbathin 2 Lg).
Essi sono normalmente alternativi fra loro, salvo nelle situazioni in cui sia necessario ottenere un diradamento più energico (zone di collina-montagna, piante con carica fiorale elevata), nel qual caso è possibile adottare diverse sequenze e/o miscele dei prodotti, tenendo conto delle indicazioni fomite dagli enti ufficiali e dagli uffici tecnici delle organizzazioni dei produttori che operano nelle diverse zone frutticole.
Per i fitoregolatori le condizioni climatiche ottimali con le quali operare prevedono temperature comprese tra 10-15 e 20-25 °C, umidità relativa maggiore del 70% e assenza di vento.
In particolare per i prodotti a base di sola 6-benziladenina, la temperatura deve essere compresa tra 18 e 25 °C nei 2-3 giorni successivi al trattamento e ci deve essere assenza di pioggia entro le 6-8 ore. Con temperature superiori ai 25 °C, prestando attenzione ai dosaggi.
Esempio di dosaggi:
I dosaggi consigliati
(Fonte foto: L. Gobbi)
Per informazioni dettagliate rivolgersi al servizio tecnico della società.
Usare i prodotti fitosanitari con precauzione. Prima dell'uso leggere sempre l'etichetta e le informazioni sul prodotto. Si richiama l'attenzione sulle indicazioni di pericolo ed i consigli di prudenza riportati in etichetta.