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Mais e semina localizzata: le soluzioni disponibili

Proseguono le semine del mais. AgroNotizie fa il punto su alcuni possibili prodotti utilizzabili in modo localizzato alla semina

Mais e semina localizzata: le soluzioni disponibili - le news di Fertilgest sui fertilizzanti

Mais e fertilizzazione: localizzata alla semina è meglio

Fonte immagine: Donatello Sandroni

Spesso con la concimazione fosfatica tradizionale questo prezioso elemento viene immobilizzato nel terreno. È quindi necessario renderlo maggiormente utilizzabile dalle radici, meglio se già dalle prime fasi di sviluppo delle colture.

Il mais sta completando la propria fase di semina, per lo meno quella di primo raccolto, mentre le seconde semine dopo cereali autunno-vernini devono ancora arrivare. In tal senso sono molteplici le soluzioni adottabili alla semina, da distribuirsi localizzate al fine di garantire un consistente effetto starter dopo la germinazione.
 
In tal modo si minimizzano i noti fenomeni di insolubilizzazione e retrogradazione del fosforo, come pure si possono collocare in prossimità delle radichette diversi elementi nutritivi e magari anche qualche insetticida atto a controllare gli insetti terricoli.

Tra i vantaggi di tale pratica vi è la riduzione dei dosaggi dei concimi per ettaro, fatto che implica minori masse da acquistare, stoccare, movimentare e infine distribuire.

Di seguito, alcuni esempi di quanto riportato in banca dati Fertilgest. Trattasi di una selezione fra molteplici soluzioni disponibili. Si raccomanda quindi di approfondire la ricerca direttamente sulla banca dati al fine di individuare tutti i prodotti disponibili oltre a quelli riportati nella presente sintesi.
 

Tante soluzioni, tutte efficaci 

Da Compo Expert vengono proposti per esempio prodotti come quelli della linea Easy Start, come Easy Start Plus e Easy Start Microfast, microgranulari con azoto a lento rilascio e differenti rapporti fra elementi nutritivi. Discorso a parte per Easy Start TE-MaxBS, il quale abbina agli elementi nutritivi anche dei microrganismi utili.

Da Adriatica, invece, la proposta porta il nome di Grostart Cereali NP 10 40, con inibitore della nitrificazione. A questo si aggiunge K Sprint Complex NPK 6 26 10, il quale oltre a fosforo e azoto, contiene potassio, calcio, magnesio e zolfo, come pure microelementi utili allo stimolo della rizogenesi. Infine, gli estratti umici da Leonardite migliorano il terreno esplorato dalle giovani radici.

Chemia propone da parte sua Humostim 2 Plus, microgranulare a base di azoto, fosforo e zinco totalmente solubili e prontamente assimilabili dalle piante. Il prodotto presenta una formulazione simile ai comuni geodisinfestanti, facilmente distribuibile quindi tramite gli usuali microgranulatori delle seminatrici.  

Sicuramente orientato anche al biologico, Lea-Max NP contiene azoto presente in tre forme, organica, ammoniacale e ureica, assicurando un rilascio graduale nel tempo. Il fosforo presente viene reso disponibile dalle sostanze chelanti naturali secrete dalle radici della coltura. Ne consegue che la disponibilità dell’elemento viene legata alle reali necessità delle piante. Alto il contenuto in zolfo organicato, elemento necessario alla produzione di aminoacidi e proteine nei vegetali. Oltre a ciò, tale elemento permette anche una rimobilitazione dei microelementi insolubilizzati nel terreno a causa di pH alcalino o sub-alcalino.  

Anche Biolchim ha nel proprio catalogo alcune proposte utilizzabili anche dai maiscoltori. Fra questi, Magnistart NP Zn, contenente azoto in forma ammoniacale e dall’elevato apporto di fosforo e zinco, atti a favorire la pronta radicazione e lo sviluppo vegetativo delle piantine grazie a uno spiccato effetto starter.
 

Nutrizione e protezione

Fra i prodotti erogabili alla semina, localizzati nel solco, si trovano anche soluzioni che uniscono gli aspetti nutrizionali a quelli di protezione insetticida da parassiti terricoli come eletaridi e diabrotica. In tal caso, due possibili proposte sono Diastar maxi di Chimiberg e Trika Expert di Sipcam. Il primo a base di teflutrin, il secondo contenente lambda cialotrina.

Il loro utilizzo permette quindi di assicurare un elevato effetto starter per la coltura e una buona difesa dai coleotteri radicali che affliggono il mais.

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