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La concimazione del carciofo: i consigli Unimer

Per rafforzare la coltura, l'azienda consiglia una linea di prodotti tutta dedicata

La concimazione del carciofo: i consigli Unimer - le news di Fertilgest sui fertilizzanti

La concimazione del carciofo

Fonte immagine: © Unimer

Il Cynara Cardunculus Scolymus o il re dell'orto, meglio conosciuto come carciofo, è un'orticola che appartiene alla famiglia delle compositae del genere Cynara, utilizzato come alimento fin dai tempi degli egizi e successivamente dai greci e romani.
Ha infatti origine mediterranea, prediligendo un clima caldo con inverni miti: l'intervallo termico per il suo sviluppo va da 0 a 25 °C, con soglie ottimali tra i 10 ed i 15 °C.

L'Italia è il primo produttore dell'Unione europea con aree vocate in particolare Sicilia, Sardegna, Puglia, Lazio, Campania e Toscana e una ricca offerta di diversi ecotipi come il carciofo spinoso di Sardegna, il Catanese di Sicilia, il Tondo Laziale per un totale di circa 90 varietà. La maggior parte della produzione commerciale di questo ortaggio è destinata al consumo fresco, di quarta e quinta gamma, e all'industria conserviera e dei surgelati.
Il segreto delle virtù del carciofo si deve alla presenza della cinarina, sostanza aromatica dal caratteristico sapore amaro, benefica per il fegato e le secrezioni biliari, in grado di favorire la diuresi e l'eliminazione delle tossine. E' ricco di minerali, in particolare potassio, e vitamine; contiene polifenoli, come l'acido clorogenico dalle proprietà antiossidanti,& con effetti benefici per le malattie cardiovascolari, oltre ad un elevato contenuto di fibre, utili per la regolarità intestinale.

Il carciofo è una pianta erbacea robusta, eretta, a rizoma e perenne che occupa il suolo per anni, di cui esistono tipologie a produzione autunnali e a produzione primaverile. Il carciofo compie il suo ciclo naturale durante il periodo autunno-invernale, quando la domanda evapotraspirativa dell'atmosfera è bassa e gli apporti delle piogge sono significativi, mentre la produzione precoce è legata alla pratica della forzatura, tecnica obbligata nelle regioni meridionali. La carciofaia se risvegliata precocemente (luglio) entra in produzione dopo circa 90 giorni, mentre se risvegliata naturalmente (settembre) inizia a produrre dopo 120-140 giorni.

Lo sviluppo del carciofo è caratterizzato da due fasi principali: la prima a circa due mesi dal risveglio, in coincidenza del passaggio dalla fase vegetativa a quella riproduttiva, la seconda al momento della fruttificazione quando si ha la crescita contemporanea dei fusti principali, dei carducci e l'emissione dei capolini.

La pianta del carciofo si adatta a tutti i tipi di terreno anche se predilige quelli profondi dotati di una buona fertilità naturale o residua e ben areati. È dotata di un forte apparato radicale, ma sensibile ai marciumi. Quindi il terreno deve essere ricco di sostanza organica e non eccessivamente argilloso, calcareo o sabbioso. Per tale motivo prima dell'impianto è importante lavorare il terreno della carciofaia con ammendanti ricchi di sostanza organica e umica e creare un'adeguata riserva nel suolo di elementi nutritivi poco mobili.
Nel primo anno la concimazione azotata può essere ridotta, ma si deve garantire la formazione di adeguate riserve di azoto nella pianta per favorire la fase di produzione.
L'apporto di sostanza organica umificata nel terreno contribuisce a migliorare la disponibilità dei nutrienti per la pianta e a mantenere un elevato livello di attività microbiologica che favorisce il loro assorbimento.

Unimer propone l'impiego di Microlife, ammendante letame addizionato con uno specifico inoculo di funghi e batteri della rizosfera che aggiunge all'azione ammendante del letame ad alto grado di umificazione, l'azione stimolante del consorzio microbico selezionato, contenente principalmente Trichoderma spp., Aspergillus Niger, Bacillus Megaterium, Pseudomonas Fluorescens, che stimola la crescita dell'apparato radicale, favorendo l'assorbimento degli elementi nutritivi presenti nell'ambiente circostante attraverso la produzione di acidi organici ed enzimi.


Gli elementi nutritivi da apportare alla pianta con la concimazione in pre-impianto , in coincidenza della lavorazione principale, vanno distribuiti uniformemente in tutto lo strato di terreno esplorato dall'apparato radicale. Per la concimazione d'impianto Unimer consiglia l'impiego di Challenge S, concime organo-minerale a basso titolo in cloro, NPK (Mg-S) 5-12-12 (2-10) con Zinco (Zn),indicato per soddisfare le esigenze nutrizionali delle colture ad elevato fabbisogno di fosforo e potassio da solfato, insieme alla presenza di meso e i microelementi fondamentali per assicurare la corretta nutrizione della pianta nelle iniziali fasi di sviluppo, fungendo da catalizzatori nelle principali reazioni enzimatiche (ad esempio le ossidazioni, i processi di fotosintesi, respirazione, metabolismo dei carboidrati, riduzione dei nitrati a nitriti, etc.).
Come tutti i concimi organo-minerali Unimer, Challenge S sfrutta le caratteristiche degli acidi umici e fulvici, di cui sono ricche le matrici altamente umificate utilizzate nella sua formulazione, per proteggere gli elementi nutritivi da fenomeni di fissazione, lisciviazione e insolubilizzazione, elevandone notevolmente l'efficienza nutrizionale nel tempo.



I concimi azotati vanno distribuiti in parte all'impianto e la quota restante in copertura, in corrispondenza dei momenti di maggiore esigenza della pianta, individuati nelle seguenti fasi: differenziazione dell'apice da vegetativo a riproduttivo, all'incirca 50-60 giorni dopo l'impianto o il risveglio, emissione dei capolini principali o subito dopo l'asportazione del primo capolino, prima della produzione finale primaverile (carciofini), dopo i freddi invernali.
Allo scopo può essere impiegato il concime organo-minerale azotato Super Azotec N 32 (S7) contenente oltre alla frazione azotata anche una cospicua dotazione di zolfo, importante per la sintesi proteica della pianta. Super azotec è caratterizzato dalla presenza di forme di azoto a rilascio differenziato: azoto in forma ureica, di cui una parte con inibitore dell'ureasi e azoto organico proveniente da matrici proteiche e dal letame stesso. La sua formulazione permette un rilascio lento e duraturo delle forme azotate consentendo il massimo sfruttamento dell'elemento nutrizionale che è meno soggetto a perdite per volatilizzazione e lisciviazione; la sua incrementata capacità di persistenza nel suolo riduce gli interventi di concimazione.
 


In affiancamento e in base all'esigenza della coltura e del terreno può essere impiegato il concime organico Microsol Ferromax con un alto contenuto di ferro ad azione acidificante ed effetto rinverdente e che agisce positivamente sul pH della rizosfera migliorando l'assorbimento dei nutrienti.


La pianta di carciofo presenta ritmi di accrescimento intensi nell'arco del ciclo colturale, ad eccezione di una breve stasi vegetativa durante il periodo gennaio-febbraio, registrando punte di particolare attività nei mesi autunnali (varietà autunnali) e tra febbraio e aprile (varietà primaverili).

Durante questi periodi si può intervenire con la somministrazione di prodotti per il mantenimento della fertilità del suolo come Superstallatico, ammendante letame bovino ed equino proveniente da allevamenti non industriali, prodotto particolarmente ricco di acidi umici e fulvici oppure nuovamente con Microlife.
 


In caso di esigenza d'impiego di ammendanti di origine vegetale, Unimer propone Green power, ammendante torboso composto, ottenuto con un processo di umificazione di materiali vegetali e torba.




Tutti gli ammendanti Unimer sono autorizzati per l'impiego nelle colture coltivate con tecniche di agricoltura biologica.

A fine inverno o per la concimazione degli anni successivi al risveglio della coltura è opportuno reintegrare i principali elementi nutritivi attraverso la distribuzione di Le Mans S concime organo-minerale NPK (Mg-S) 8-5-12 (2-20) con boro (B) e ferro (Fe) che oltre allo zolfo contiene anche magnesio, elemento fondamentale per la fotosintesi clorofilliana.



Per le coltivazioni con tecniche di agricoltura biologica, oltre agli ammendanti prima citati, Unimer dispone di un'ampia gamma di prodotti tra i quali si consiglia l'impiego di Armony S concime organo-minerale NPK (Mg-S) 4-8-10 (2-8) per la concimazione d'impianto e di mantenimento di fine inverno e Endurance N8, concime organico azotato con ferro e zinco per applicazione primaverile o di fine raccolta.


I concimi Unimer sono disponibili in diversi formati: i pratici minicubetti, di dimensioni molto simili ai comuni fertilizzanti granulari ed il formulato granulare, ottenuto con l'esclusivo processo di granulazione brevettato, facilmente utilizzabili con le comuni macchine spandiconcime, oltre all'innovativa formulazione in granelli più adatta all'applicazione localizzata, ottenibile con sistemi spandiconcime applicati alle attrezzature per la semina, il trapianto o le lavorazioni superficiali.

La distribuzione meccanizzata dei concimi Unimer è facilitata dal basso e costante grado di umidità dei formulati, garantito dal processo di essiccazione e sanificazione in forno industriale a 70 ° per almeno un'ora come da Reg. CE 1069/2009 e 142/2011 e successive modifiche ed integrazioni, che garantisce anche l'assenza di organismi patogeni per l'uomo e per le piante in tutti i prodotti Unimer.

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