Il
ciclo biologico della vite viene suddiviso in sette
fasi vegetative:
- Fase del pianto, precede il germogliamento e diminuisce con l’apertura delle gemme.
- Fase del germogliamento, le gemme si rigonfiano, e cadono le perule.
- Fase della fioritura, situata tra il germogliamento e l’allegagione.
- Dall’allegagione all’invaiatura, i grappoli subiscono modificazioni, come l’allungamento del rachide e l’ingrossamento degli acini.
- Dall’invaiatura alla maturazione dell’uva, questa fase è rappresentata dal cambiamento di colore e di consistenza della polpa dell’acino.
- Dalla maturazione dell’uva alla caduta delle foglie.
- Dalla caduta delle foglie al riposo invernale, dove la pianta entra in quiescenza invernale.
La
concimazione della vite da tavola ha l’obiettivo di migliorare e regolare il
livello produttivo, l’epoca di maturazione (anticipo o posticipo della maturazione a secondo della destinazione commerciale del prodotto finale), ed ottenere grappoli ed acini uniformi e ben sviluppati.
È possibile avvicinarsi ad una corretta valutazione dei fabbisogni nutritivi della pianta grazie ai risultati ottenuti dai seguenti metodi analitici:
a)
Analisi chimica e fisica del terreno, al fine di conoscere meglio il contenuto nutritivo, la reazione, il calcare attivo, la tessitura e la struttura, la CSC, la salinità ecc.
b)
Diagnostica fogliare, la composizione chimica delle foglie, poste in una determinata posizione sul tralcio, ci indica alcuni dati sulla disponibilità del terreno.
Fertirrigazione nel vigneto.
Nella produzione dell’
uva da tavola, normalmente viene applicata la nutrizione idrica insieme a quella minerale, mediante la
fertirrigazione.
Per fertirrigazione s’intende l'applicazione di fertilizzanti o elementi nutritivi richiesti dalla pianta, insieme all'acqua di irrigazione. Essa com’è noto, favorisce la
distribuzione e la dissoluzione dei fertilizzanti nel terreno e consente il rapido
assorbimento degli elementi nutritivi.
Tra questi, il
fosforo ed il
potassio soni favoriti per le note difficoltà che hanno i due elementi a portarsi in prossimità delle radici. La fertirrigazione a goccia migliora il loro movimento verso le radici; la condizione ottimale si ottiene se si dispone di un impianto di
sub-irrigazione localizzato alla profondità di 30-40 cm.
Nel periodo che va dall’
allegagione alla chiusura del grappolo, la disponibilità di acqua influisce sul
numero di internodi, sulla
dimensione delle foglie e sulla dimensione finale
dell’acino: ai fini della qualità è assolutamente necessario che nessuno di questi parametri vada fuori controllo.
Evidentemente, non tutti i sistemi d’irrigazione permettono di applicare questa tecnica, poiché l'esigenza principale è la massima
uniformità nell'applicazione, e per questo si usano i sistemi d’irrigazione localizzata ad elevata frequenza, quali: irrigazione a goccia, microaspersione, ecc.
In questo modo si ottimizza l’
efficienza di utilizzo dell'acqua e dei nutrienti producendosi un considerabile risparmio economico ed una diminuzione dell'inquinamento delle acque sotterranee per eccesso di nitrati.
Le principali caratteristiche richieste ai fertilizzanti, per il loro utilizzo in fertirrigazione sono la
solubilità e la
purezza, con lo scopo di evitare la formazione di precipitati e residui nel sistema fertirriguo, che possono causare gravi
occlusioni nell’impianto e nelle ali gocciolanti.
L'applicazione di
fertilizzanti fosfatici, quando si utilizzano acque d’irrigazione particolarmente ricche di bicarbonati di calcio e di magnesio, o fertilizzanti contenenti calcio, possono creare problemi a causa della formazione di
precipitati insolubili e successive occlusioni dell’impianto. Tutto ciò si può evitare utilizzando vasche di miscelazione separate ed aggiungendo degli
acidi alla soluzione fertilizzante.
L'impiego di fertilizzanti azotati e potassici (come il nitrato di potassio) non presenta particolari problemi di precipitazione e occlusione.
I fertilizzanti contenenti
calcio non devono essere miscelati nella vasca con fosfati e/o solfati. Nella preparazione della soluzione madre bisogna tenere conto delle caratteristiche di solubilità di ogni fertilizzante e, nel caso in cui si miscelino differenti fertilizzanti, bisogna fare attenzione alla loro
compatibilità e miscibilità.