Il
potassio risulta influire positivamente più sulla
qualità dei frutti che sulla
quantità della produzione:
- garantendo un peso medio maggiore delle bacche;
- aumentando la precocità di maturazione dei frutti;
- migliorando il sapore dei peperoni, la colorazione, la robustezza, ed il contenuto di zuccheri e di vitamine;
- aumentando la resistenza della pianta contro i marciumi radicali e del colletto.
Si deve premettere che, per redigere in modo razionale di un piano di concimazione, è necessario disporre di una
analisi del terreno.
I parametri
agronomici e pedologici acquisiti risultano inoltre fondamentali per la messa a punto delle lavorazioni e della
irrigazione.
In
potassio-carenza le foglie di peperone sono di colore verde più scuro e le più vecchie diventano
grigiastre. Sempre sulle foglie più vecchie appaiono puntinature bianco-giallastre dovute a disseccamenti nella regione internervale, che poi diventano necrosi brunastre.
Il
fusto si presenta assottigliato e, in caso di forte carenza, anche con lesioni necrotiche.
I frutti maturano in modo irregolare e sono
pallidi.
Nella coltivazione in
serra è più frequente la comparsa sui frutti di macchie che rimangono non mature, di colore verde o giallo: questi sintomi si riducono o scompaiono se si attua una intensa concimazione potassica.
Il peperone preferisce fertilizzanti esenti da cloro come il
nitrato di potassio (KNO
3) ed il
solfato di potassio (K
2SO
4).