Cavolo broccolo

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Cavolo broccolo - Coltivazione e fertilizzanti consigliati - Colture - Fertilgest
Classificazione botanica
Famiglia: Brassicaceae
Genere: Brassica
Specie: Brassica oleracea var. Italica
Il Cavolo broccolo è una crucifera molto coltivata in Italia, diffusa soprattutto nelle regioni centro-meridionali e precisamente in Puglia, Campania, Marche, Toscana, Lazio e Sicilia.
La parola “broccolo” è il diminutivo di “brocco” (dal latino che significava dente sporgente e poi germoglio). Il termine indica quindi in primis il tallo di taluni cavoli e rape quando cominciano a fiorire.
Il cavolo broccolo viene utilizzato sia allo stato fresco che surgelato; è uno di quegli ortaggi in cui non si mangiano le foglie ma le infiorescenze o corimbi non ancora maturi, come per il cavolfiore, ma esse sono più piccole e di colore verde. Sono ricchi di sali minerali, vitamine e sulforafano, una sostanza che previene la crescita di cellule cancerogene. Combattono la ritenzione idrica aiutando l’organismo a disintossicarsi e ad eliminare le scorie.
Il cavolo broccolo è una pianta abbastanza adattabile, pur privilegiando il clima caldo-temperato.
Predilige terreni di medio impasto-sabbiosi, tuttavia mostra una buona adattabilità ai più svariati tipi di terreno, purché ben drenati per evitare i dannosi ristagni d'acqua.

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Il cavolo broccolo reagisce in maniera evidente alla concimazione, soprattutto a quella azotata e/o fosfo-azotata.
Non bisogna trascurare la concimazione potassica, visto l’incidenza che questo elemento ha sulla qualità della produzione.
Il cavolo broccolo teme gli eccessi d’azoto, che possono creare problemi di qualità alla forma dell’infiorescenza.
Le carenze in boro, che provocano delle deformazioni vegetative sul fusto, dove la parte interna diventa nera, fino a creare delle cavità all’interno del fusto stesso.
Le carenze in molibdeno, che possono dare delle foglie bollose e deformate. Infine, il cavolo broccolo è molto esigente in calcio e, come tutte le crucifere in zolfo.

Per una produzione di 10 ton/ha di corimbi le piante asportano circa 130 kg di azoto, 40 kg di P2O5, 140 kg di K2O, 50 kg di CaO e 7 kg di MgO.
È una coltura avida di sostanza organica ben matura, rappresentata da letame ben maturo o da compost vegetale.
Le rese in infiorescenze variano molto secondo le diverse varietà, la stagione e le località di coltivazione.
In dipendenza dalle varietà, epoca di coltivazione e dei diversi fattori agronomici di coltivazione, la produzione può oscillare tra 20 e 40 ton/ha di infiorescenze o corimbi. Una parte della pianta rimane infatti sul campo mentre l’infiorescenza viene raccolta anche con una piccola parte di foglie e di fusto; viene poi rifinita la lavorazione per il confezionamento in magazzino.
La concimazione azotata deve essere apportata in funzione della sua disponibilità nel terreno e con apporti frazionati.
Per un impianto in fine estate-autunno, la somministrazione di azoto dovrà essere limitata. Nel caso la coltura di cavolo broccolo sia stata preceduta da un cereale, con il relativo interramento della paglia, o in un terreno povero di sostanza organica, l’apporto di azoto dovrà essere più consistente.
I concimi azotati vengono somministrati in modo frazionato almeno in 2?3 volte: al trapianto o alla semina, circa 20 giorni dopo il trapianto o al momento del diradamento e circa un mese dopo quest'ultimo se si tratta di cultivar precoci o più tardi se tardive.
In caso di eccessi di concimazione azotata, oltre a rendere la pianta più sensibile alle malattie, si possono avere accumuli di nitrati nell’infiorescenza.
Sembra che la forma di azoto nitrico-ammoniacale sia quella che dia i migliori risultati.
 
Per quanto riguarda la fertilizzazione fosfatica, la solubilità del fosforo è di particolare importanza durante il processo di nutrizione della pianta poiché la disponibilità per le piante è condizionata dalla solubilizzazione dei composti di fosfato nell’acqua del suolo.
La disponibilità di fosforo nel terreno è buona in condizioni di pH acido (5,5-6,5). Di conseguenza, nei terreni neutri o sub-alcalini il fosforo può essere fornito in forma solubile alle piante da parte dell’agricoltore attraverso la fertirrigazione.
In un terreno normalmente dotato, l’apporto di 50-80 unità prima del trapianto sono sufficienti.
Il consumo di potassio da parte del cavolo broccolo è da 3 a 4 volte più elevato rispetto al fosforo. Si potrebbero avere fenomeni del cosiddetto "consumo di lusso" per quanto riguarda il potassio, con un asporto di questo elemento superiore alle reali necessità della pianta.
Nel caso di una coltivazione tardiva a ciclo lungo, una parte del potassio potrebbe essere meglio un’applicazione frazionata, se possibile in fertirrigazione.
Si preferisce apportare il potassio sotto forma di solfato visto l’esigenza di zolfo della pianta.
Una carenza di potassio ha per conseguenza una produzione d’infiorescenze più leggere.
Le funzioni del calcio nelle piante di cavolo broccolo, sono prevalentemente collegate alla resistenza meccanica dei tessuti vegetali, in quanto i pectati di calcio svolgono un’azione di sostegno e di rinforzo delle lamelle mediane delle membrane cellulari.
Nelle piante di cavolo broccolo la carenza di calcio può comparire, anche se l’elemento è ben presente, quando la elevata umidità nell’aria limita molto la traspirazione e con essa la traslocazione del calcio verso gli organi epigei nei momenti di forte sviluppo.
Le esigenze di calcio si stimano attorno valori pari a 90-100 Kg/ha come CaO.
 
Costituente fondamentale della clorofilla, è coinvolto nella fotosintesi, nell’assorbimento dei nutrienti, nel loro trasporto, in quello dei carboidrati ed in molti processi enzimatici.
I cavoli in genere sono sensibili alle carenze di magnesio in terreni poveri di questo elemento, occorre per cui prestare attenzione alla scelta del fertilizzante.
In generale sono da preferire NPK contenenti MgO oppure del solfato di potassio magnesiaco.
 
Aspetto caratteristico che contraddistingue sicuramente tutte le Brassicacee è un forte fabbisogno dell’elemento zolfo, che viene asportato dalle piante di questa famiglia in cospicue quantità, anche superiori al fosforo.
Nel cavolo broccolo, (come nelle Brassicacee tutte) in carenza di zolfo le foglie restano piccole e di colore giallo.
Le richieste medie per lo zolfo vanno infatti dai 40 ai 50 kg/ha: questo forte assorbimento di zolfo dipende dal fatto che una caratteristica peculiare di questa famiglia di piante è quella di produrre particolari composti solforati, i “Glucosinolati”.
Nella normale pratica colturale raramente viene effettuata una concimazione specifica con zolfo, ma si fa in genere affidamento sugli apporti “impliciti” derivanti sia da una cospicua concimazione organica di qualità oppure dall’elemento presente in altri concimi come il Solfato di potassio: ad esempio se dobbiamo apportare 100 unità di potassio e li apportiamo con il solfato di potassio, distribuiamo nello stesso momento 90 unità di zolfo espresse come anidride solforica.
È considerata una coltura da rinnovo (intercalare) e può seguire il grano o altri ortaggi. Può anche essere intercalato tra grano e pomodoro, utilizzando cultivar a ciclo breve.
La coltivazione si effettua in diversi periodi dell’anno, a seconda della località e delle cultivar impiegate.
È una coltura che richiede terreni fertili di medio impasto ed un elevato livello idrico dello strato interessato dalle radici. L'evapotraspirazione è elevata anche per la notevole superficie traspirante dell'apparato fogliare.
Il valore del pH del terreno ideale deve essere circa 6,5, ma può aumentare ed avvicinarsi a 7,0-7,5 al fine di poter contrastare meglio la “Plasmodiophora brassicae”, patogeno che causa l’ernia del cavolo.

È tassativamente da evitare la monosuccessione, specie se non vengono eliminati i residui della vegetazione o se colpita da malattie.
Anche se la semina diretta fornisce ottimi risultati, oggi, in particolare con l’impiego di ibridi, vengono utilizzate piantine allevate in vivaio in contenitori alveolati, successivamente trapiantate in pieno campo da luglio a settembre, quando le piantine hanno 4-6 foglie e 15-20 cm di altezza.
Ottimo l’avvicendamento con leguminose.
In funzione delle dimensioni delle piante si hanno diverse densità d’impianto: le varietà tardive sono più grandi di quelle precoci, per cui le distanze d’impianto variano da 60 a 100 cm tra le file e 40-70 cm lungo le file, con una densità di piantine variabile dalle 15.000 alle 30.000 ad ettaro.
La coltura si avvantaggia notevolmente della concimazione organica.
 
Irrigazione
Il cavolo broccolo è molto sensibile agli sbalzi idrici. Questi provocano prefioritura che si traduce in un notevole scarto di produzione al momento del raccolto.
Mediamente sono necessari 2-3 interventi irrigui subito dopo il trapianto per facilitare l’attecchimento e, soprattutto per le varietà precoci in annate siccitose, intervenire con ulteriori 2-4 irrigazioni durante il corso della coltura.
L’irrigazione è indispensabile nel periodo primaverile-estivo soprattutto in fase di trapianto e d’ingrossamento del corimbo.

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