Castagno

Classificazione coltura: Fruttiferi > Fruttiferi da frutto a guscio
Castagno - Coltivazione e fertilizzanti consigliati - Colture - Fertilgest
Classificazione Botanica
Famiglia: Fagaceae
GenereCastanea
SpecieCastanea sativa Mill.
Il Castagno è originario dell'Europa meridionale, Nord Africa e Asia occidentale. È presente anche sulle coste atlantiche del Marocco, sulle rive del mar Caspio e nel sud dell'Inghilterra. 
Il castagno europeo è una pianta longeva, alta oltre 20 metri, con tronchi di circonferenza talora imponenti, chioma espansa e molto ramificata, foglie caduche, di forma ellittico-allungata, a margine seghettato, quasi coriacee, di colore verde intenso e lucide, più chiare nella parte inferiore.
Pianta monoica, le infiorescenze maschili sono rappresentate da spighe lunghe 10-20 cm di color giallo-verdastro; quelle femminili sono costituite da fiori singoli o riuniti a gruppi di 2-3 posti alla base delle infiorescenze maschili. La fioritura si ha in piena estate. Il frutto è rappresentato da una noce detta castagna, interamente rivestita da una cupola spinosa, detta riccio. L'impollinazione può essere anemofila o entomofila, per cui molto importante è la presenza delle api.

I castagneti da frutto in Italia si sono molto ridotti a causa di diversi patogeni come il Cinipide Galligeno (Dryocosmus kuriphilus Yasumatsu), il Mal dell'inchiostro (Phytophthora cambivora e Phytophthora cinnamomi) ed il Cancro (Cryphonectria parasitica), anche se in questi ultimi anni si sta assistendo ad un interessante tentativo di recupero. 
Le regioni in Italia in cui la coltura del castagno da frutto assume maggior importanza sono la Campania, la Sicilia, il Lazio, il Piemonte e la Toscana.
Le castagne sono ricche di amido e in molte zone montane d'Italia hanno rappresentato, fino agli anni '50, la principale fonte alimentare.

 

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Nei terreni dove il contenuto di sostanza organica è inferiore al 2%, occorre apportare 30-50 ton/ha di letame da interrare almeno a 10-15 cm.
La concimazione è piuttosto varia, in funzione dei livelli più o meno alti di tecnica agronomica di coltivazione. Possiamo comunque consigliare un valore di 70-100 kg/ha di P2O5 e 200-250 kg/ha di K2O.
Per quanto riguarda la concimazione di produzione l'azoto deve essere distribuito in modo frazionato nella misura di 60-80 kg/ha. Gli apporti di fosforo e potassio dopo 10 anni dall'impianto, saranno di circa 200 kg/ha ogni 3-4 anni.
La produzione può andare da 1-2 tonn/ha nei castagneti delle zone marginali, fino a 4-5 tonn/ha in quelli intensivi.

 
L’azoto è l’elemento nutritivo che determina la vigoria e la spinta vegetativa della pianta. Alle giuste dosi di apporti esso consente di ottenere produzioni di elevato profilo quanti-qualitativo.
Nel terreno, il valore analitico dell’azoto totale si trova per la maggior parte (97-98%) come sostanza organica e, non risulta disponibile alle piante se non dopo il processo di mineralizzazione. Il restante 2-3% si trova invece in forma minerale (maggioranza in forma ammoniacale trattenuta dalla C.S.C. del terreno) e disponibile alla coltura.
L’azoto va distribuito frazionato, soprattutto per impianti giovani e/o in terreni sciolti e sabbiosi con concimazioni annuali su tutto l’appezzamento con 300 kg/ha di Nitrato ammonico 26-27.
 
Il fosforo è un elemento che risulta poco disponibile e spesso è presente in quantità elevate nei terreni.
La limitata disponibilità per le colture è dovuta al fatto che il fosforo tende ad immobilizzarsi nel terreno a causa principalmente della sua reazione come fosfato con il calcio.
È assolutamente necessario avere a disposizione un’analisi del terreno aggiornata al fine di stabilire la effettiva dotazione e disponibilità dell’elemento, e solo in caso di bassa disponibilità provvedere al suo apporto.
Il fosforo nel terreno è poco mobile, la sua somministrazione va effettuata prima dell’impianto come concimazione di fondo.
Durante la coltivazione, in particolare se siamo in presenza di situazioni di carenze, il fosforo dovrà essere distribuito in concimazioni annuali o ad interventi più lunghi su tutto l’appezzamento con 200-300 kg/ha di perfosfato minerale.
 
Il potassio è caratterizzato da un’elevata mobilità nelle piante a tutti i livelli, cellulare, istologico e nel trasporto a lunga distanza via xilema e floema, è inoltre estremamente importante nella traslocazione dei fotosintetati.
Durante la coltivazione, in particolare se siamo in presenza di situazioni di carenze, il potassio dovrà essere distribuito in concimazioni annuali con 150-200 kg/ha di solfato di potassio
Il castagno ama i terreni profondi, leggeri, permeabili, ricchi di elementi nutritivi, con pH tendenzialmente acido, con poco o privi di calcare
Non sopporta i terreni pesanti e mal drenati. E' una pianta eliofila, ama i climi temperati, pur sopportando freddi invernali anche molto intensi.

La forma di allevamento più adatta per questa specie è il vaso piuttosto libero, molto vicino alla forma naturale, ottenuto con un'impalcatura piuttosto alta (120-150 cm) e successivamente una ridottissima potatura, per evitare i rischi di infezione che ogni taglio comporta.
I sesti di impianto più adatti sono quelli compresi fra m 5 x 5 per le specie e cultivar a modesto sviluppo fino ai m 10 x 10 per le varietà di grosse dimensioni.
Con le forme a vaso, provviste di 3-4 branche principali, alla fine del 4° anno le piante sono in genere ben formate per cui negli anni successivi, la potatura potrà essere limitata a sfoltimenti per permettere la penetrazione della luce, all'eliminazione dei rami secchi, rotti e deperiti, e a tagli di rinvigorimento a seconda dello sviluppo raggiunto dalla pianta.
Nelle cultivar euro-giapponesi e soprattutto in quelle giapponesi, più che nel castagno europeo, è inoltre necessaria una energica potatura di produzione.
Nei primi anni dovranno essere eseguite delle lavorazioni superficiali, poi si potrà passare all'inerbimento. Quando le piante avranno raggiunto una dimensione tale da non essere danneggiabili è consigliato il pascolamento con pecore e/o capre.
In merito all’apporto di letame e concimi, è comprensibile tenere in considerazione le difficoltà che si possono avere per la loro distribuzione nei castagneti, spesso ubicati su giaciture declivi e difficilmente percorribili con mezzi meccanici, quali trattori e carrelli per spandere il letame e/o spandiconcime. La concimazione dovrebbe essere attuata annualmente e sarebbe un gran passo avanti se fosse attuata almeno a periodi biennali o triennali.
 
Irrigazione
Il castagno, al pari di tutte le altre piante da frutto, ha vantaggio dell’irrigazione per ottenere buoni risultati produttivi.
Le piante di castagno mostrano sintomi di sofferenza e stentata crescita dovuti sia ad eccessi di umidità nel terreno, sia in presenza di terreni costantemente aridi.
A parità di superficie, un campo dotato d’irrigazione fornisce costantemente una produzione tre volte superiore rispetto a quella offerta da un campo non irriguo.
In mancanza d’irrigazione le giovani piante di castagno non sono assolutamente in grado di sopravvivere al primo anno dopo il trapianto se si dovessero riproporre condizioni di caldo intenso e protratto nel tempo che hanno caratterizzato l’ultimo decennio.
Il numero degli interventi irrigui, concentrati nei mesi di scarsa piovosità (da giugno a fine agosto), nel corso dell’annata varia da 4-5 nelle piante adulte fino a 10-15 irrigazioni nel caso delle piante più giovani.
 

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Pagamento IVA

Buongiorno sono un privato che produce castagne e mirtilli per un importo al di sotto dei 7000 euro annui. Gli anni scorsi l'acquirente per il pagamento generava fattura e mi riconosceva l'importo totale compreso di IVA. Per quest'anno mi ha avvisato che continuerà a farmi la fattura ma non mi pagherà piu l'IVA in quanto non ha più la possibilità di scaricarla. Il suo modo di procedere è corretto ? Grazie Saluti Lodovico

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