Per la maggior parte delle cultivar di
pesche, nettarine e percoche, il ciclo biologico inizia con la
fioritura tra la fine di febbraio e marzo. I fiori sbocciano prima della comparsa delle foglie, mentre la
maturazione dei frutti avviene dall’inizio di maggio per tutta l’estate fino a settembre per le cultivar più tardive. La
caduta delle foglie inizia alla fine di ottobre e dura fino agli inizi di dicembre. La
differenziazione delle gemme a fiore inizia nel mese di giugno e prosegue per tutto il periodo vegetativo.
Il ciclo biologico del pesco è suddiviso in 5 stadi fenologici:
1. Dal risveglio vegetativo alla comparsa dei fiori.
2. Dalla fioritura alla formazione di germogli di 10 cm di lunghezza.
3. Dai germogli di 10 cm alla fase di indurimento del nocciolo dei frutticini.
4. Dall’indurimento del nocciolo dei frutti alla fine della raccolta.
5. Dalla fine della raccolta alla fine del periodo vegetativo.
Concimazione
Durante la
preparazione del terreno per un nuovo impianto, è consigliabile un’abbondante
concimazione organica. Ricordiamo che per ogni 10 tonnellate di letame si apportano circa 40-50 unità d’azoto, 20-30 unità di fosforo, 30-40 unità di potassio e microelementi. Inoltre il letame è un
ammendante che migliora la struttura del terreno e l’assorbimento degli stessi elementi nutritivi.
Con le nuove tecniche di coltivazione, il periodo di allevamento è ridotto ad 1-2 anni di vegetazione, pertanto fin dal primo anno è necessario intervenire con la
concimazione di allevamento e di produzione.
Irrigazione
I
fabbisogni idrici del pesco variano secondo diversi fattori: terreno, piovosità, portinnesto, varietà, gestione del suolo, ecc..
Per un ettaro di pescheto in produzione, si stima un consumo da
2.000 a 4.000 m3 d’acqua pari a 200-400 mm di pioggia; considerando però che le piante utilizzano solo una parte dell’acqua che arriva loro per le precipitazioni o per l’irrigazione, l’apporto sarà sensibilmente superiore.
La
distribuzione del totale volume di adacquamento deve differenziarsi in funzione delle diverse situazioni:
a) più frequente nei terreni sciolti che in quelli compatti;
b) più concentrata in primavera-inizio estate per le varietà precoci;
c) abbondante nella fase di fioritura;
d) scarsa fino all’indurimento del nocciolo;
e) più elevata durante l’accrescimento del frutto nel mese che precede la raccolta;
f) ancora limitata dopo la raccolta seppur continua, per favorire la differenziazione delle gemme e l’accumulo di sostanze di riserva.
La
fertirrigazione è una tecnica importante, i cui effetti benefici sono subordinati a un’attenta conoscenza di tutti i fattori che condizionano le caratteristiche vegeto-produttive del pescheto. Per evitare eccesso di
salinità nel terreno i valori di conducibilità della soluzione erogata non devono superare i 1.500-2.000 µS/cm, in genere corrispondenti a una
concentrazione del concime nell’acqua pari a circa 1,5-2,5 g/l.
Un altro aspetto importante è rappresentato dal
pH della soluzione nutritiva erogata, che si deve mantenere al di sotto di
pH 6,5 per evitare che si formino incrostazione da
calcare che possono occludere i gocciolatori e quindi preservare la funzionalità dell’impianto. Valori ottimali sono compresi tra pH 5,5 e 6,5. Nel caso in cui sia necessario abbassare il pH della soluzione fertirrigata viene consigliato l’uso di acidi come il Nitrico o il Fosforico.