Il farro si adatta bene ad essere coltivato in quelle zone marginali dove i terreni sono poco adatti alle moderne ed esigenti varietà di frumento tenero e di altri cereali a paglia. Il farro, viceversa, riesce ad adattarsi grazie soprattutto alla rusticità, alle modeste esigenze in fatto di fertilità dei terreni e alla resistenza al freddo.
La concimazione può essere completamente omessa nei terreni più fertili e con adeguati avvicendamenti colturali; diversamente, in relazione alle diverse condizioni agro-climatiche e al potenziale produttivo, è sufficiente una disponibilità di 40-60 unità di azoto che, se non presenti nel terreno, possono essere somministrate in copertura, evitando interventi tardivi ed eccessi, che potrebbero favorire l’allettamento. Evitare per il farro i terreni ricchi di sostanza organica e/o letamati.
La produzione in granella è molto variabile. La resa media oscilla tra le 1,5-2,5 ton/ha.
Le rese ottenute dal farro sono sempre state inferiori a quelle del frumento tenero. Mediamente le rese si sono collocate sulle 3,0-3,5 ton/ha di granella vestita, con valori minimi tra 1,5 ton/ha e valori massimi fino a 4,5 ton/ha. Come granella nuda, i valori scendono a circa 2,0-2,5 ton/ha, con valori minimi tra 1,0 ton/ha e valori massimi fino a 3,5 ton/ha.