Grano, pianificare la concimazione con le reference strip
La creazione di aree di campo soggette ad una concimazione azotata abbondante, più elevata rispetto allo standard aziendale, consente di realizzare delle reference strip utili per calibrare la concimazione del grano nel resto dell'appezzamento. Ecco come funzionano
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L'azoto è un elemento essenziale per la crescita del grano (Foto di archivio)
Fonte immagine: © tatonne21 - Adobe Stock
Una delle attività cruciali nella coltivazione del grano, sia tenero che duro, riguarda la concimazione. Fornire alla pianta tutti gli elementi di cui ha bisogno per crescere è il primo passo per avere rese soddisfacenti, sia sotto il profilo dei quintali sia dal punto di vista della qualità della granella. E l'azoto (N) è sicuramente il macroelemento più importante.
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Di norma gli agricoltori, a seconda dei vari areali e degli obiettivi aziendali, frazionano gli apporti di azoto in tre o anche quattro momenti. Alla concimazione di fondo possono infatti seguire due o tre concimazioni di copertura, con una quantità di azoto che spesso è standard. Si sa ad esempio che, in media, il grano duro asporta circa 3 chilogrammi di azoto per quintale di granella prodotta. Se quindi ci si aspetta di produrre 30 quintali si daranno 90 chilogrammi di azoto. E così via.
La disponibilità di azoto per le piante dipende tuttavia da un insieme di variabili ambientali e biologiche che possono cambiare significativamente di anno in anno. Tra i fattori principali troviamo la precessione colturale, ma anche la temperatura del suolo, l'umidità e le precipitazioni. Ad esempio, se prima del grano è stato coltivato favino o pomodoro, il suolo avrà una dotazione di azoto maggiore, rispetto alla monosuccessione cerealicola. Lo stesso vale se sono stati applicati effluenti zootecnici o digestato.
Ma anche il meteo fa la sua parte. Per esempio, in anni con inverni caldi e umidi la mineralizzazione dell'azoto può essere più intensa, aumentando la disponibilità di N nel suolo. Al contrario, in periodi di siccità o temperature rigide, l'azoto può essere meno accessibile.
Tutte queste variabili rendono la misurazione dell'azoto a disposizione delle piante non sempre facile. Per l'agricoltore ciò significa che applicare una quantità standard di fertilizzante può portare a due scenari opposti: un'applicazione eccessiva, con rischi di lisciviazione e sprechi economici, o carente, che quindi compromette le rese. È evidente, dunque, che un approccio dinamico è necessario per adattarsi a queste condizioni in continua evoluzione.
La concimazione con le reference strip
Molti agricoltori applicano una quantità fissa di fertilizzante azotato su tutto il campo, anno dopo anno, basandosi su stime generiche o esperienze passate. Talvolta ci si basa sulle analisi del terreno, che tuttavia vengono fatte di rado e non sono rappresentative della totalità dell'appezzamento.
Un approccio diverso è invece quello che si basa sulle reference strip. Questo metodo consiste nell'applicare, su una piccola porzione di campo, una quantità più elevata di azoto (+20-30% rispetto allo standard aziendale) in modo da creare delle porzioni del campo (le "N-Rich Strip") dove verosimilmente la carenza di azoto non è un fattore limitante allo sviluppo delle piante.
Al centro è ben visibile la reference strip
(Fonte foto: Oklahoma State University)
Si crea così un punto di riferimento all'interno del campo utilizzabile dall'agricoltore per determinare il reale fabbisogno di azoto durante la stagione di crescita, evitando sprechi e ottimizzando le rese.
Visivamente, se l'agricoltore non percepisce differenze tra la N-Rich Strip e il resto del campo può desumere che nel terreno ci sia abbastanza azoto per una crescita corretta della coltura. Se invece nota delle differenze (a parità di altri fattori, come la sanità delle piante), significa che è necessario intervenire.
L'analisi visiva, sebbene sia già molto utile, non offre tuttavia dati oggettivi su cui prendere le decisioni, meglio dunque affidarsi a degli indici di vegetazione, come l'NDVI.
L'integrazione delle N-Rich Strip con gli indici di vegetazione
Le N-Rich Strip dovrebbero essere utilizzate in combinazione con mappe di vigore, in cui sono mostrati i valori dell'indice NDVI, Normalized Difference Vegetation Index, del campo. Questo indice consente di stimare il vigore delle piante e il loro potenziale di resa in base alla riflettanza della luce catturata dalle foglie.
Confrontando le letture NDVI delle N-Rich Strip con quelle delle aree trattate normalmente, gli agricoltori possono ottenere informazioni dettagliate sul fabbisogno di azoto del campo. Questo approccio unisce l'osservazione visiva a dati quantitativi, offrendo una base solida per decisioni informate.
Se ad esempio il valore NDVI nella N-Rich Strip è sensibilmente superiore al resto del campo, l'agricoltore è bene che intervenga con una concimazione di copertura sufficiente a diminuire le differenze. Invece, se la differenza è minima, può decidere di non aumentare le unità di azoto nell'intervento successivo.
Una reference strip realizzata su grano seminato su sodo
(Fonte foto: Oklahoma State University)
L'aspetto interessante delle N-Rich Strip è che permettono di calibrare le mappe NDVI sulle reali condizioni di campo. Sappiamo bene infatti che l'NDVI, come altri indici di vegetazione, offre dei valori della vigorìa di una coltura che non sono assoluti, ma che devono sempre essere rapportati alla realtà di campo.
Come realizzare una N-Rich Strip e per quali colture è adatta?
Realizzare una N-Rich Strip è semplice. Basta scegliere una porzione rappresentativa del campo e applicare azoto in quantità sufficiente a eliminare qualsiasi limitazione per la crescita. Di solito viene applicato il 20-30% in più di azoto rispetto allo standard aziendale, semplicemente aumentando il rateo dello spandiconcime.
Nel caso del grano è preferibile applicare il fertilizzante al momento della concimazione di fondo. In alternativa, è possibile applicarlo successivamente, ma si rischia di diminuire l'efficacia del termine di confronto. Per evitare interferenze non legate all'azoto, è importante non posizionare le strisce in capezzagna o, in generale, in aree scarsamente produttive o comunque non rappresentative dell'intero campo.
Le N-Rich Strip sono utili non solo per il grano, sia duro che tenero, ma anche per il mais, la colza e altre colture cerealicole e oleaginose. Si rivelano particolarmente preziose in quelle colture che richiedono applicazioni di azoto a metà stagione.
I vantaggi dell'uso delle N-Rich Strip
L'utilizzo delle N-Rich Strip offre numerosi vantaggi:
- Ottimizzazione delle rese: permettono di identificare con precisione la quantità di azoto necessaria per mettere le piante nelle condizioni di esprimere tutto il proprio potenziale produttivo.
- Riduzione dei costi: si evitano sprechi di fertilizzante e si riduce il rischio di eccessi dannosi.
- Sostenibilità ambientale: si limita l'inquinamento delle acque causato dalla lisciviazione dell'azoto in eccesso.
- Adattabilità: le N-Rich Strip possono essere realizzate con facilità ed essere utilizzate su diverse colture e in vari contesti.
In un'agricoltura sempre più orientata alla precisione, le N-Rich Strip rappresentano uno strumento semplice ma potente per migliorare la redditività e la sostenibilità delle aziende agricole. Ogni agricoltore, considerando la propria struttura aziendale e le tecnologie a disposizione, dovrebbe considerarle come una parte integrante della propria strategia di fertilizzazione.