Biofertilizzanti: la chiave per un'agricoltura più efficiente e sostenibile
I biostimolanti rappresentano una svolta per un'agricoltura più sostenibile, migliorando l'efficienza nutrizionale e la tolleranza agli stress. 3UP-Leaf di De Sangosse, con microrganismi innovativi, ottimizza la nutrizione vegetale riducendo l'uso di fertilizzanti chimici
Sono ormai diversi anni che in Europa si parla di riduzione dei fertilizzanti di sintesi a favore di fertilizzanti innovativi. Una valutazione dettata dalla necessità di contrastare l'aumento dell'inquinamento atmosferico e la progressiva perdita di fertilità dei suoli. La Commissione Europea, infatti, sta adottando sempre più misure per favorire un uso consapevole e sostenibile dei fertilizzanti di ultima generazione, noti come biostimolanti.
Centri di ricerca del settore agricolo e università di tutto il mondo stanno lavorando su progetti e casi studio per ottimizzare l'impiego di questi prodotti. L'obiettivo è aumentare l'efficienza dei fertilizzanti tradizionali e, in prospettiva, ridurre l'uso di prodotti di sintesi. I biostimolanti si sono dimostrati capaci di migliorare l'efficienza nutrizionale delle colture e di offrire un importante supporto contro gli stress abiotici.
Alcuni studi hanno riscontrato che in condizioni di stress idrico, le piante irrorate con biofertilizzanti specifici sopravvivono in buone condizioni fisiologiche, a differenza delle piante concimate con fertilizzanti chimici.
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I vantaggi dei biostimolanti in agricoltura
Per riprendere la definizione, i biostimolanti sono prodotti in grado di trasferire alla pianta effetti che vanno al di là degli elementi nutritivi, con la funzione di incentivare i processi fisiologici della coltura indipendentemente dal tenore di nutrienti del prodotto, con l'obiettivo di migliorare una o più delle seguenti caratteristiche delle piante o della loro rizosfera. I biostimolanti quindi migliorano:
- l'efficienza nell'uso dei nutrienti;
- la tolleranza agli stress abiotici;
- le caratteristiche qualitative;
- la disponibilità di nutrienti nel suolo o nella rizosfera (fonte: Assofertilizzanti, Isceri).
Durante il 2024, l'European Biostimulant International Council (Ebic) ha organizzato un summit con i principali rappresentanti del settore agricolo per affrontare il tema dell'utilizzo dei biostimolanti. Dal confronto è emerso che molti agricoltori non hanno ancora una conoscenza approfondita di questi prodotti, evidenziando la necessità di formazione tecnica e informazione capillare.
Il biostimolante che supporta gli agricoltori
Grazie alla propria equipe tecnica, De Sangosse Italia ha sviluppato una soluzione innovativa per supportare gli agricoltori: il biostimolante di ultima generazione 3UP-Leaf.
Questo prodotto liquido è composto da microrganismi specifici e selezionati della fillosfera, in grado di assorbire l'azoto atmosferico e trasferirlo direttamente alla pianta.
La formulazione si basa su tre ceppi batterici:
- due ceppi di Methylobacterium, che penetrano attraverso gli stomi della foglia e colonizzano le cellule utilizzando come fonte energetica il carbonio estratto dal metanolo, metabolita secondario prodotto dalla pianta;
- un ceppo di Arthrobacter sp.
Questi batteri instaurano un rapporto mutualistico con la pianta e stimolano la produzione di fitormoni, favorendo lo sviluppo radicale e un maggiore "stay green". Grazie alla loro capacità di colonizzazione, i batteri coprono rapidamente la superficie vegetale, limitando lo spazio per eventuali batteri patogeni.
L'uso di 3UP-Leaf alla dose di 0,5 L/ha nei cereali autunno-vernini ha mostrato un miglioramento della qualità proteica e un incremento qualitativo della produzione. Inoltre, il prodotto è compatibile con la maggior parte dei diserbi e fungicidi, anche se è sempre consigliabile consultare il tecnico di zona per conferma.
In caso di evidenti carenze nutrizionali, si suggerisce di abbinare 3UP-Leaf a un prodotto nutrizionale. Infatti, in presenza di carenze gravi, i batteri del biostimolante potrebbero non essere in grado di trasferire azoto in modo efficiente, andando invece a "soccorso" della pianta.
L'impiego consapevole dei biostimolanti, come 3UP-Leaf, rappresenta una strategia efficace per migliorare l'efficienza dei fertilizzanti tradizionali, contribuendo al tempo stesso a una nutrizione più equilibrata e a una migliore attività fisiologica delle colture. Un approccio ragionato e integrato può garantire risultati concreti, favorendo un'agricoltura più sostenibile e resiliente.