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Assofertilizzanti rinnova le cariche: il nuovo presidente è Paolo Girelli

L'Associazione assegna le nuove nomine 2024 e riflette sul ruolo della salute e della fertilità dei suoli per la sostenibilità in agricoltura

Assofertilizzanti rinnova le cariche: il nuovo presidente è Paolo Girelli - le news di Fertilgest sui fertilizzanti

Paolo Girelli, il nuovo presidente di Assofertilizzanti Federchimica

Fonte immagine: Assofertilizzanti

Paolo Girelli è il nuovo presidente di Assofertilizzanti Federchimica.

L'Associazione Nazionale Produttori di Fertilizzanti, che fa parte di Federchimica, conta 61 imprese che vi aderiscono e che realizzano oltre il 90% del fatturato italiano del comparto; nel 2023 si è attestato al di sopra del miliardo di euro. Le industrie del settore impiegano in Italia circa 2.500 persone con una predominanza di imprese a capitale italiano.

 

Nel corso dell'Assemblea annuale 2024 sono stati eletti come nuovi presidenti dei gruppi merceologici anche Massimo Rossini, presidente del Gruppo Concimi Minerali, Luigi Petralli, presidente del Gruppo Fertilizzanti Organo Minerali, Organici, Ammendanti e Substrati, e Stefano Tagliavini, presidente del Gruppo Fertilizzanti Specialistici.

 

Inoltre, Assofertilizzanti ha organizzato in questa occasione una tavola rotonda - introdotta da un approfondimento dell'Università di Padova - per chiarire i concetti di salute e fertilità dei suoli, ragionare sui fattori che li influenzano e sugli strumenti e le buone pratiche da adottare per la loro tutela.

 

Hanno partecipato alla tavola rotonda Bruno Caio Faraglia, dirigente del Servizio Fitosanitario Centrale, produzioni vegetali della Direzione generale dello sviluppo rurale del Masaf, Monica Guizzardi, responsabile ufficio tecnico Apo Conerpo, Francesco Morari, professore di Agronomia e Fisica del suolo, Dipartimento di Agronomia Ambientale e Produzioni Vegetali dell'Università di Padova) e Paolo Girelli, presidente di Assofertilizzanti Federchimica. 

 

"Uno degli elementi fondamentali per poter mantenere la capacità produttiva delle aziende agricole è proprio lo stato di salute dei suoli e la loro fertilità" - dichiara Bruno Caio Faraglia.

"Il settore dei fertilizzanti italiano è ritenuto a pieno titolo un settore di eccellenza sia in termini di innovazione tecnologica, sia in termini produttivi e di organizzazione della produzione. Abbiamo, quindi, la necessità di preservare tale leadership, garantendo prodotti di qualità sotto il profilo nutritivo e della tutela ambientale. Per farlo, abbiamo bisogno di dotarci di un quadro normativo moderno, che valorizzi cicli produttivi corretti e trasparenti e, al contempo, che sia in grado di utilizzare al meglio le materie prime, anche in un'ottica di economia circolare".

 

Spiega, infatti, il presidente Girelli: "Le imprese del comparto dei fertilizzanti sono da sempre impegnate nella promozione di un uso corretto dei fertilizzanti al fine di promuovere un'ottimizzazione del loro utilizzo, garantendo la loro funzionalità ed efficacia e, al contempo, tutelando la salute dei suoli e dell'ambiente.

Per questo motivo l'industria continua ad investire nella ricerca di prodotti e tecnologie sempre più innovative, in grado di mantenere la fertilità dei suoli attraverso l'apporto bilanciato dei nutrienti necessari, evitando potenziali carenze ed inutili sprechi".

 

Anche Monica Guizzardi sostiene: "Sono convinta che i cambiamenti ambientali che stiamo osservando in questi ultimi anni costringano da subito il mondo agricolo a ripensare, e ridefinire, tecniche agronomiche efficaci e sostenibili; l'incremento delle temperature medie ed il carattere delle attuali precipitazioni, non distribuite nel tempo, ma cumulate e di forte intensità, sono condizioni inedite per noi operatori e per le nostre colture e ci pongono in forte difficoltà. Occorre trovare rapidamente risposte: dalla ricerca un'indicazione importante riguarda la necessità di ripartire "dal basso", dalla fisiologia delle radici, e dalle caratteristiche del suolo che le ospita".

 

Infine, commenta il professore Francesco Morari: "L'agricoltura 4.0 ha il potenziale di raggiungere efficienze molto elevate nell'utilizzo degli input agronomici, come l'acqua e l'azoto, consentendo di mantenere alti livelli produttivi nel rispetto dell'ambiente" .

 

"Tuttavia, l'adozione di queste tecnologie in Italia è ancora in una fase iniziale e incerta. Questo cambiamento è particolarmente influenzato dal ricambio generazionale nel settore primario, dalla creazione di nuove figure professionali e dal futuro ruolo dei contoterzisti, che potranno espandere l'uso dell'agricoltura 4.0 e farla diventare un punto di riferimento all'interno delle aziende agricole.

Per favorire questa transizione, sarà fondamentale garantire l'accessibilità alla tecnologia digitale e a internet anche nelle aree più remote del Paese, oltre a fornire assistenza tecnica agli agricoltori.

Inoltre, è importante assicurare la redditività per le piccole e medie imprese che investono in queste tecnologie".

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