Orticole, la strategia Cifo per produzioni al top
Per avere produzioni abbondanti e di qualità non basta nutrire la pianta, serve anche sostenere la vitalità del terreno. "Grazie all'approccio Cifo ho raggiunto i miei obiettivi di produzione e sono pienamente soddisfatto", conferma Giovanni De Marchis, orticoltore di Terracina (Lt)
Negli anni passati l'approccio alla nutrizione delle piante si basava sostanzialmente sul fornire tutti gli elementi di cui i vegetali avevano bisogno, partendo dalla concimazione NPK fino ai microelementi. Oggi sappiamo che questo non basta. Per avere produzioni soddisfacenti sul lungo periodo, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo, occorre nutrire anche il suolo, al fine di mantenerlo vitale e in grado di sostenere la crescita della pianta anche nei momenti difficili.
Lo sanno bene i tecnici Cifo, che da sessant'anni assistono gli agricoltori italiani con strategie tagliate su misura. Per toccare con mano l'approccio Cifo alla nutrizione delle colture siamo stati a Terracina (Latina), un'area vocata alla produzione di orticole che poi raggiungono gli scaffali della grande distribuzione in tutta Italia, e non solo.
"La mia azienda ha una superficie di 8 ettari, la metà dei quali sotto serra, dove produciamo zucchine, pomodori, fragole e melanzane", ci racconta Giovanni De Marchis, titolare della Società agricola De Marchis, che incontriamo ad inizio maggio mentre con i genitori raccoglie asparagi e fragole in pieno campo.
"Confrontandoci con la Gdo siamo obbligati ad avere elevati standard di qualità e quindi nella scelta dei mezzi tecnici da utilizzare in campo puntiamo sempre al massimo", ci racconta Giovanni, mostrandoci la serra di zucchini proprio dietro al centro aziendale. Il terreno è ricco e vitale, con piante alte più di 1 metro e mezzo. "Questo è un trapianto fatto a novembre e nell'ultimo mese abbiamo staccato uno zucchino al giorno".
Nutrire piante e suolo per produzioni al top
Per ottenere produzioni simili avere un buon terreno di partenza è essenziale, ma poi serve tanta preparazione tecnica, un monitoraggio attento delle piante e una nutrizione che sostenga la crescita. "Sono anni che ci affidiamo ai prodotti e alla consulenza di Cifo e siamo pienamente soddisfatti", conferma Giovanni.
Giovanni De Marchis nella sua serra di zucchine
(Fonte foto: Tommaso Cinquemani - AgroNotizie®)
L'approccio di Cifo alla nutrizione delle colture
La provincia di Latina è vocata alla produzione orticola per il suo andamento climatico favorevole e per la tipologia di terreni, fertili e sciolti. Ma per avere durante tutto l'anno produzioni soddisfacenti, alternando diverse colture, è necessario sostenere tale fertilità.
"In Cifo abbiamo messo a punto una metodologia che mira a nutrire la pianta, ma anche il terreno. Per questo utilizziamo tre prodotti: Blok L, Blok Sinergy e Cifoumic", spiega Giacinto Glave, Product manager di Cifo Italia.
"Blok Sinergy apporta al suolo un pool di microrganismi benefici che hanno il compito di stimolare la crescita dell'apparato radicale, facilitando lo scambio di nutrienti tra il terreno e le radici. Blok L invece contiene la nostra alga, Macrocystis integrifolia, e un estratto di terpeni che nutrono suolo e microrganismi".
Nella sua azienda Giovanni utilizza diversi prodotti Cifo
(Fonte foto: Tommaso Cinquemani - AgroNotizie®)
Nello specifico, Blok Sinergy contiene funghi micorrizici e batteri del suolo. I primi creano un rapporto di simbiosi con l'apparato radicale delle piante, lavorando come una seconda rizosfera in grado di assorbire in maniera molto efficiente i nutrienti presenti nel terreno. Mentre i batteri lavorano per rendere biodisponibili gli elementi nutritivi immobilizzati nel suolo.
Blok Sinergy, applicato in manichetta alla dose di 2,5 litri/ettaro, deve essere usato insieme a Blok L, impiegato invece a 20 litri/ettaro. Il prodotto aiuta la pianta a superare i momenti di stress grazie agli estratti di Macrocystis integrifolia, alga che cresce nelle fredde e incontaminate acque canadesi, e ad una selezione di terpeni, delle molecole che irrobustiscono i peli radicali e favoriscono lo sviluppo della rizosfera.
"Per rafforzare la nostra strategia di nutrizione usiamo anche Cifoumic, un biostimolante a base di acidi umici che crea un ambiente di sviluppo ideale per le radici delle piante e per i microrganismi del terreno", sottolinea Glave.
Gli acidi umici svolgono svariate funzioni benefiche: favoriscono la mobilità e l'assorbimento dei nutrienti, stimolano la crescita dei tessuti vegetali, rivitalizzano il suolo e aiutano l'assorbimento dei concimi distribuiti in campo, ottimizzandone l'impiego.
Nell'ultimo mese Giovanni ha raccolto uno zucchino al giorno
(Fonte foto: Tommaso Cinquemani - AgroNotizie®)
Produzioni sempre al top, tutto l'anno
Una delle maggiori sfide che Giovanni deve affrontare è quella di avere produzioni soddisfacenti anche quando le condizioni ambientali non sono ottimali, ad esempio durante l'inverno o all'inizio della primavera, momenti caratterizzati da basse temperature e da un irraggiamento solare non ottimale.
"Per aiutare le piante in queste fasi usiamo Sinergon Plus alla dose di 10 litri ad ettaro", ci racconta Davide Gardellini, tecnico Commerciale di Cifo, che assiste Giovanni nel suo lavoro in campo. "Il prodotto è particolarmente utile per contrastare gli stress termici, come l'alternanza di caldo e freddo tra giorno e notte".
Sinergon Plus contiene micro e macroelementi, amminoacidi e peptidi utili alla pianta per superare le fasi di stress. "In questo modo la pianta non va in blocco e continua a produrre anche se le condizioni ambientali non sono ottimali".
Nutrire il terreno per nutrire le piante
Grazie all'apparato radicale le piante creano con il suolo un unico sistema produttivo. Per questo, se si vogliono avere raccolti soddisfacenti, è necessario prendersi cura prima di tutto del terreno. Specialmente se si pratica un'agricoltura altamente specializzata, come quella sotto serra, dove le colture si alternano senza pause e dunque c'è il rischio concreto di spegnere velocemente la vitalità del suolo.
E invece nella serra di Giovanni le piante, dopo cinque mesi di produzione, sono rigogliose e in salute. Sollevando il telo pacciamante si nota un apparato radicale sviluppato e in continua formazione, segno che la pianta non è in stress ed è pronta a produrre. Come testimoniato anche dai numerosi zucchini in formazione sull'apice, oltre dieci.
"Grazie ai tecnici Cifo e ai loro prodotti posso dire di aver raggiunto il massimo della produttività, come si può ben vedere in campo", conclude Giovanni De Marchis.
Gli apici sono ricchi di zucchini
(Fonte foto: Tommaso Cinquemani - AgroNotizie®)