Nutrire il pomodoro: strategie di concimazione per una produzione sostenibile
La tecnica di concimazione del pomodoro è un fattore essenziale per ottenere elevati livelli produttivi ed è determinante per il successo e la redditività della coltura stessa nell'era del climate change
Il pomodoro è uno degli ortaggi più importanti, più amati e coltivati in Italia. Indiscusso protagonista della stagione primaverile estiva, è una pianta dalle elevate esigenze nutritive. Cresce in modo ottimale a temperature comprese tra 22 gradi centigradi e 28 gradi centigradi e risente degli impatti del cambiamento climatico, in particolare del riscaldamento globale che ne influenza negativamente le rese.
Gli sbalzi termici e gli eventi meteorologici estremi influiscono negativamente sulla crescita e sulla salute delle piante. Gli agricoltori, dunque, si trovano a fronteggiare la sfida di un ambiente che si sta modificando e sono chiamati a sperimentare pratiche colturali sostenibili per mitigare gli impatti del climate change. La concimazione è un elemento cruciale per far fronte a questo fenomeno e ottenere pomodori di qualità. Un suolo ben concimato fornisce alle piante la forza necessaria per affrontare gli stress ambientali, garantendo una produzione di pomodori sana e resistente.
La proposta Unimer per la corretta concimazione del pomodoro
Il pomodoro predilige suoli ben drenati e dotati di buone quantità di sostanza organica. Per reintegrarne adeguati livelli nel suolo, Unimer mette a disposizione una gamma di ammendanti e prodotti ad azione specifica di elevata qualità come Superstallatico, letame ad elevato grado di umificazione, oppure Green Power, ammendante torboso composto. La ricchezza di acidi umici e fulvici che li caratterizza, ne rende l'impiego ottimale per migliorare la struttura, la porosità, la capacità di ritenzione idrica e di scambio cationico del suolo, oltre a stimolare la crescita dell'apparato radicale.
Unimer dispone anche di ammendanti speciali e prodotti ad azione specifica sul suolo come Microlife e Microforce che aggiungono, all'elevata qualità del letame umificato, l'attività biostimolante di uno specifico inoculo formato da consorzi microbici di funghi e batteri della rizosfera e funghi micorrizici. Questi fertilizzanti sono in grado di contrastare i fenomeni di stanchezza del suolo e di aumentare la disponibilità degli elementi nutritivi ivi presenti. I microrganismi, interagendo con l'apparato radicale, ne favoriscono lo sviluppo e la capacità di assorbimento di acqua e nutrienti permettendo un rapido superamento della crisi da trapianto ed una maggiore resistenza ad eventi climatici avversi.
(Fonte: Unimer)
Pomodoro e la concimazione pre trapianto: l'importanza dei nutrienti
Per la concimazione pre trapianto è fondamentale apportare al terreno, nei tempi e con le giuste modalità, la quantità di nutrienti che costituirà la base per lo sviluppo ottimale delle piante, specialmente nelle prime fasi vegetative e quando un'eccessiva piovosità potrebbe impedire l'intervento tempestivo con la fertirrigazione. Inoltre, è importante che gli elementi nutritivi rimangano a disposizione del pomodoro durante tutto il ciclo colturale evitando perdite per insolubilizzazione, lisciviazione e immobilizzazione che, oltre ad incidere negativamente sulla redditività della coltura, sono dannose per l'ambiente.
Tra i macrolementi, l'azoto influisce sulla produzione e deve essere sempre e prontamente disponibile in ogni fase del ciclo, dal trapianto fino a 3-4 settimane prima della raccolta. È un elemento molto mobile nel terreno e la tecnica di concimazione deve garantirne una disponibilità graduale e prolungata che eviti carenze o eccessi che possono comportare eccessivo rigoglio vegetativo e ritardare la maturazione delle bacche accentuandone la scalarità.
Il fosforo è essenziale nei primi stadi vegetativi, per stimolare lo sviluppo dell'apparato radicale e per promuovere una fioritura abbondante ed omogenea. Il potassio, l'elemento maggiormente assorbito dal pomodoro, oltre a regolare lo sviluppo e lo stato idrico della pianta, è necessario per ottenere produzioni di qualità superiore e con caratteristiche organolettiche elevate (grado Brix, colorazione dei frutti, ecc.).
Le esigenze della pianta sono particolarmente elevate durante la fase di allegagione e ingrossamento dei frutti.
Tra i mesoelementi, il calcio è di fondamentale importanza in quanto costituente delle pareti cellulari delle quali determina la resistenza. Una sua carenza incide negativamente sulla resistenza meccanica dei frutti fino a determinare, nei casi più gravi, la fisiopatia conosciuta come marciume apicale, che si riscontra più frequentemente nelle varietà di pomodoro a frutto allungato.
Tra i microelementi, boro, ferro e zinco hanno un'importanza particolare.
Il boro migliora l'allegagione e il trasporto degli zuccheri dalle foglie ai frutti. Il ferro ottimizza la fotosintesi clorofilliana favorendo una maggior colorazione di foglie e frutti e migliorando il metabolismo della pianta. Lo zinco svolge importanti funzioni enzimatiche nel metabolismo vegetale e regola la corretta produzione di sostanze ad azione ormonale.
Per la concimazione pre trapianto Unimer consiglia Diablo S NPK (Ca-S) 9-12-18 (8-15) con boro (B), ferro (Fe) e zinco (Zn) BTC, concime organominerale NPK (Ca-S) 9-12-18 (8-15) ad alto titolo di azoto, fosforo e potassio con calcio e zolfo, oltre ai microelementi boro, ferro e zinco, a basso tenore di cloro. Un profilo nutrizionale completo per soddisfare le principali esigenze del pomodoro. Gli acidi umici e fulvici proteggono gli elementi nutritivi da fenomeni di insolubilizzazione, volatilizzazione e lisciviazione lasciandoli disponibili per tutto il ciclo vegetativo, ottimizzando l'efficienza della fertilizzazione e la sostenibilità ambientale.
Per la coltivazione biologica Unimer mette a disposizione la gamma di prodotti Biounimer: il concime organominerale Armony S NPK (Mg-S) 4-8-10 (2-8) BTC da integrare con il concime organico azotato Endurance N8 per soddisfare le esigenze di azoto.
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