2003
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RI-REGISTRAZIONE DEI FITOFARMACI. SITUAZIONE E PREVEDIBILI CONSEGUENZE

Se ne è parlato a Sanremo durante una tavola rotonda organizzata all'interno del Convegno AIPP su "Problemi fitopatologici emergenti e implicazioni per la difesa delle colture"
L'intervento di Carlo Zaghi, incaricato del ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, Direzione generale per la salvaguardia ambientale, e dirigente della Divisione per la valutazione del rischio ambientale di prodotti chimici e organismi geneticamente modificati.

RI-REGISTRAZIONE DEI FITOFARMACI. SITUAZIONE E PREVEDIBILI CONSEGUENZE - le news di Fertilgest sui fertilizzanti

La direttiva del Consiglio 91/414/CEE del 15 luglio 1991 relativa all'immissione in commercio dei prodotti fitosanitari ha definito le procedure che gli Stati membri devono adottare per autorizzare la commercializzazione, la vendita e l'impiego dei prodotti destinati alla protezione delle piante coltivate.

Scopo della direttiva è quello di progredire nella graduale soppressione delle differenze tra i regimi di autorizzazione nazionali ("completamento del mercato interno") e garantire il raggiungimento di un elevato ed omogeneo livello di protezione della salute umana e dell'ambiente in tutti gli Stati membri dell'Unione Europea.

La direttiva ha introdotto un doppio sistema di valutazione e autorizzazione dei prodotti fitosanitari  basato sulla definizione da parte della Commissione Europea di un "elenco positivo" di sostanze attive che possono essere utilizzate nei prodotti fitosanitari destinati al mercato dell'Unione europea (Allegato I della direttiva 91/414).
L'autorizzazione dei prodotti fitosanitari contenenti le sostanze attive iscritte nell'allegato I della direttiva è demandata invece delle Autorità competenti degli Stati membri.

Questo duplice sistema di autorizzazione entrerà in vigore compiutamente quando, al termine del periodo transitorio previsto per le sostanze attive già presenti sul mercato europeo nel 1993 (834), saranno state adottate tutte le decisioni di inclusione o non inclusione nell'allegato I della direttiva 91/414/CEE.

La valutazione delle "sostanze attive esistenti" e delle "nuove sostanze attive" procede quindi in parallelo e viene  effettuata sulla base dei dati sperimentali e degli studi presentati dalle imprese produttrici ("notificanti").    

I dati contenuti nei dossier presentati dalle imprese riguardano l'efficacia fitosanitaria e le modalità di azione, l'identità della molecola, le proprietà fisico-chimiche, gli aspetti di tossicità a breve e a lungo termine, gli aspetti ecotossicologici e di destino nell'ambiente nonché gli aspetti concernenti i residui sulle derrate trattate.

Per garantire una graduale valutazione delle 834 sostanze attive presenti sul mercato anteriormente al 1993, è stato definito un programma di lavoro suddiviso in quattro fasi, per ognuna delle quali è stato elaborato un elenco prioritario di sostanze.

Per ciascuna sostanza è stato individuato uno "Stato relatore" con il compito di redigere un dettagliato rapporto di valutazione sulla base del dossier di dati presentato dall'impresa "notificante".

Il rapporto di valutazione e le osservazioni scaturite dalle valutazioni "inter pares" per le 5 aree disciplinari principali (proprietà fisico-chimiche, tossicologia, destino e comportamento nell'ambiente, ecotossicologia, residui) vengono sottoposte all'esame di gruppi permanenti, composti da rappresentanti della Commissione e degli Stati membri, fino all'adozione del voto conclusivo (voto a maggioranza qualificata) nell'ambito del Comitato fitosanitario permanente, che assiste la Commissione europea nell'assunzione delle decisioni di inclusione o non inclusione delle sostanze attive nell'allegato I della direttiva 91/414/CEE.      

Per quanto riguarda le sostanze attive "nuove", a fronte di 84 dossier presentati dalle imprese "notificanti" sono state adottate fino al 2001 15 decisioni (14 di inclusione nell'allegato I della direttiva ed 1 di non inclusione).

Entro la fine del 2003, cioè fra pochi giorni, si prevede che le sostanze attive inserite nell'allegato I siano 54, mentre quelle oggetto di provvedimenti di ritiro dal mercato per mancanza di interesse da parte delle industrie produttrici ammonteranno ad alcune centinaia.

Con il regolamento (CE) n. 2076/2002 sono state elencate le sostanze attive per le quali non è stato manifestato alcun impegno di presentazione dei dati da parte delle imprese e che pertanto dovranno essere ritirate dal mercato entro il 25 luglio 2003. Si tratta di 320 sostanze attive di cui circa un centinaio presenti in prodotti fitosanitari autorizzati in Italia.

In base al citato regolamento, l'esaurimento delle scorte dei prodotti contenenti tali sostanze attive, presenti nelle aziende agricole o negli esercizi di vendita, dovrà avvenire comunque non oltre il 31 dicembre 2003.     

La recente comunicazione della Commissione Europea "Verso una strategia tematica per l'uso sostenibile dei pesticidi" - Comunicazione della Commissione COM(2002) n.349 - , presentata per dare attuazione ad una delle sette strategie tematiche prioritarie del VI° Programma comunitario di azione in materia di ambiente adottato dal Consiglio e dal Parlamento Europeo nel Giugno del 2002, pone l'accento sull'uso e sulle modalità di utilizzazione dei pesticidi. Con questa comunicazione, la Commissione Europea intende spostare l'attenzione dal momento iniziale del "ciclo di vita" del pesticida (valutazione e autorizzazione) al momento centrale del suo ciclo (utilizzazione).   

Per perseguire un uso sostenibile dei prodotti fitosanitari occorre assicurare la crescita delle capacità professionali degli operatori, nella scelta dei prodotti e delle modalità di applicazione degli stessi, occorre sviluppare ed integrare i servizi di assistenza tecnica pubblici e privati ed incentivare l'applicazione di sistemi di irrorazione innovativi e controllati nonché l'acquisizione di tutte le informazioni necessarie (dati meteo-climatici e fitosanitari) per l'adozione di sistemi di difesa fitosanitaria avanzati (Integrated Pest Management e Integrated Crop Management).

Nella Comunicazione sulla strategia tematica per l'uso sostenibile dei pesticidi, la Commissione ha indicato cinque obiettivi principali:

1. ridurre i rischi e l'uso dei prodotti fitosanitari

2. migliorare i controlli sull'utilizzo e la  distribuzione dei pesticidi

3. ridurre i livelli di sostanze attive nocive, in particolare sostituendo le sostanze più pericolose

4. promuovere l'uso di tecniche agricole con basso apporto di pesticidi

5. mettere a punto un sistema trasparente di monitoraggio dei progressi compiuti

l'istituzione di Piani nazionali di riduzione dei rischi e della dipendenza dalle sostanze chimiche per il controllo dei parassiti delle coltivazioni agricole costituisce uno dei fondamenti dell'approccio comunitario per promuovere un uso sostenibile dei prodotti fitosanitari.
Gli Stati membri dovranno definire Piani nazionali con obiettivi specifici, indicando le risorse, gli strumenti ed i modi per misurare il grado di raggiungimento degli obiettivi stabiliti.
Nel contesto dell'approccio comunitario proposto, potrebbero essere riconsiderate anche le attuali misure "agro-ambientali" riguardanti lo sviluppo di produzioni agricole a basso impatto ambientale nonché le disposizioni della Politica Agricola Comune (PAC), per una destinazione degli aiuti al reddito e dei sostegni ai  prezzi agricoli  vincolata al rispetto di requisiti minimi ambientali (cross-compliance).
 

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