Come coltivare frutti tropicali in Italia? Risponde Ilsa
L'Azienda dispone di prodotti di origine naturale altamente efficaci per le piante sia dal punto di vista nutrizionale sia da quello biostimolante e anti stress
Cresce ancora la superficie coltivata di banano, mango, avocado e altri frutti tropicali in Italia, in particolare al Sud. Uno degli effetti del cambiamento climatico e della progressiva "tropicalizzazione" del nostro clima, evidente con le temperature autunnali di quest'anno, è il crescente insediamento di colture tipicamente tropicali. Questo fenomeno, oltre alla capacità di adattamento che alcune specie stanno manifestando alle nostre latitudini, è sicuramente favorito dai giovani agricoltori che stanno portando sempre più innovazione in campo agricolo.
Quali colture tropicali si coltivano in Italia?
Secondo l'ultima analisi di Coldiretti, in Italia esistono attualmente circa 1.200 ettari coltivati con colture tropicali, distribuiti principalmente in Sicilia, Calabria e Puglia, una superficie tre volte maggiore rispetto a cinque anni fa. Le colture più presenti sono avocado e mango ma aumenta anche il banano e cominciano a farsi spazio la maracuyà (il famoso frutto della passione), la macadamia e compare timidamente anche qualche ettaro di canna da zucchero. Specie che hanno cicli vegetativi e periodi di produzione differenti alle nostre latitudini ma che si sono adattate fisiologicamente ad affrontare periodi di freddo (sempre più limitati) e altre condizioni pedoclimatiche in maniera tale da produrre e bene anche in Italia. Se poi a queste aggiungiamo mirtillo, lampone, ribes e altri piccoli frutti non tipicamente tropicali, che per anni in Italia hanno avuto un'importanza marginale mentre rappresentano le colture principali in alcuni Paesi sudamericani, come Cile e Perù, il numero di ettari destinati a nuove specie sale ancora di più.
L'esperienza di Ilsa in Centro-Sud America
Per Ilsa queste colture non rappresentano di certo una novità. Da più di venti anni, i prodotti di Ilsa vengono applicati su migliaia di ettari coltivati con colture tropicali in tutto il Centro-Sud America. In particolare, in Costa Rica, Repubblica Dominicana, Messico, Colombia, Ecuador, Perù, Cile e Brasile. Per non parlare, poi, di altre colture importanti anche da noi, come uva da tavola e da vino, ciliegio, riso e ortaggi per i quali, anche in Sud America, si è riusciti a raggiungere standard produttivi e qualitativi eccellenti.
Il segreto di Ilsa? Disporre di prodotti di origine naturale, altamente efficaci per le piante sia dal punto di vista nutrizionale sia da quello biostimolante/anti stress. Inoltre, la possibilità di utilizzarli anche in agricoltura biologica, grazie all'altissimo numero di certificazioni internazionali per l'agricoltura "organica", così definita in Centro Sud America.
Quali prodotti usare per i frutti esotici in Italia?
Anzitutto, parlando principalmente di nuovi impianti, l'applicazione per via radicale di IlsaStim+ (biostimolante di origine vegetale a base di idrolizzato enzimatico di Fabaceae) e IlsaOrgamit-R (prodotto ad azione specifica a base di micorrize, Trichoderma e batteri della rizosfera) consente un maggior sviluppo radicale e il completo attecchimento di queste colture ai nostri suoli.
Ciò vale principalmente per le specie arboree ma anche per alcune erbacee, come ad esempio il banano che, non tutti sanno, è una coltura erbacea che produce una sola volta e che si rinnova ogni anno. Sia in fase di allevamento che di piena produzione, poi, l'impiego di fertilizzanti solidi a base di Agrogel® (gelatina idrolizzata per uso agricolo) e liquidi a base di Gelamin® (gelatina idrolizzata fluida per uso agricolo) consente di stimolare la crescita e la produzione di queste colture e di aumentare la tolleranza a stress di vario tipo, quali sbalzi di temperatura, luminosità e salinità.
Fertil, Fertil 10, Progress Micro ed EnneKappa per le applicazioni solide alla base della pianta e Ilsadrip Forte, Etixamin, Ilsamin N90, Ilsamin MMZ, IlsaKolorado ed Etixamin Bio-K, in fertirrigazione o per via fogliare, consentono di ridurre il "gap climatico" e di ottenere produzioni eccellenti, dal punto di vista produttivo e qualitativo.
In aggiunta, IlsaC-on, biostimolante a base di idrolizzato enzimatico di Fabaceae, che viene regolarmente usato in Cile, Perù, Colombia, ecc. su mirtillo, avocado, mango e banano per migliorare le caratteristiche qualitative delle produzioni. Sul sito www.Ilsagroup.com, non a caso, sono disponibili da tempo i piani di interventi su queste colture, frutto dell'esperienza di Ilsa.
Le evidenze raccolte
Da anni, l'applicazione dei prodotti Ilsa migliora sensibilmente le rese e le caratteristiche qualitative dei frutti tropicali.
(Fonte: Ilsa)
Qualche esempio? I concimi a base di Agrogel®, applicati al suolo a cadenza bimensile o quadrimestrale, consentono una nutrizione continua e progressiva dei bananeti in Perù, Ecuador, Repubblica Dominicana e anche in alcuni Paesi africani (es. Costa d'Avorio) migliorando la resa ad ettaro anche rispetto ai campi coltivati in convenzionale.
Sempre su banano, l'applicazione dei fogliari a base di Gelamin® consente di aumentare e prolungare l'efficienza fotosintetica delle foglie, aspetto fondamentale per aumentare il calibro e la qualità delle banane.
Immagine 1: esempio di uno dei tanti risultati ottenuti con Gelamin® per via fogliare su banano e pubblicati da un importante distributore di prodotti per l'agricoltura in Ecuador
(Fonte: Ilsa)
Su avocado, le applicazioni fogliari con IlsaC-On, Ilsamin Boro, Etixamin Bio-K aumentano sia la percentuale di allegagione (fattore spesso limitante per questa coltura) sia il contenuto di olio nei frutti.
(Fonte: Ilsa)
Immagine 2: esempio di uno dei risultati sull'aumento del contenuto di olio nei frutti di avocado, var. Hass, nel Nord del Perù.
(Fonte: Ilsa)
Su mirtillo e altri piccoli frutti, le applicazioni in fertirrigazione stimolano il maggiore sviluppo radicale e riducono lo stress salino portando ad un maggiore sviluppo vegetativo.
Le successive applicazioni con IlsaC-on per via fogliare aumentano notevolmente il calibro, i gradi Brix, la sostanza secca e la consistenza dei mirtilli, caratteristiche importanti che diventano fondamentali per le produzioni destinate all'esportazione.
Immagine 3: sintesi dei risultati ottenuti in una prova su mirtillo, var. Blue Gold, in un'importante azienda della VIII Regione (Bío Bío) in Cile.
(Fonte: Ilsa)
(Fonte: Ilsa)
Queste e altre esperienze in giro per il mondo sono tutte documentate sul sito www.Ilsagroup.com nella sezione colture, insieme ai piani di applicazione. Sempre sullo stesso sito web, inoltre, è possibile richiedere un piano specifico o eventuali suggerimenti dal Servizio Agronomico di Ilsa.