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Stress idrico e termico? Ecco come supportare le viti

Le estati si stanno facendo sempre più calde e siccitose. Per mettere al sicuro la produzione di uva è dunque necessario aiutare le viti a superare gli stress termici e idrici. La Cantina Tolaini, nel Chianti Classico, ha scelto i biostimolanti Ilsa

Stress idrico e termico? Ecco come supportare le viti - le news di Fertilgest sui fertilizzanti

L'Azienda Tolaini utilizza i prodotti di Ilsa

Fonte immagine: Agronotizie

Il 2022 è stato un anno particolarmente caldo e avaro di precipitazioni. A causa dei cambiamenti climatici la colonnina di mercurio si è mantenuta su livelli elevati fin dall'inizio della stagione agraria, mentre durante l'estate le precipitazioni sono state ridottissime. Questa situazione ha creato problemi a tutto il settore agricolo, compresa la viticoltura.

 

Se è vero che la vite è una pianta che non ha certo un fabbisogno idrico elevato, è altrettanto vero che temperature alte e mancanza di acqua possono incidere notevolmente sulla quantità e qualità di uva prodotta.

 

"Le piante in stress mostrano una crescita stentata, foglie di un colore spento e flosce, incapaci di sintetizzare i nutrienti necessari alla vite per produrre grappoli di dimensione e qualità soddisfacenti", spiega Eleonora Piredda, agronoma dell'Azienda vitivinicola Tolaini, 50 ettari di vigne nel comune di Castelnuovo Berardenga, all'interno dell'area del Chianti Classico.

 

L'aiuto di Ilsa in vigneto


"Per aiutare le piante a superare gli stress idrici e termici lo scorso anno abbiamo utilizzato su due parcelle, una di Sangiovese e l'altra di Cabernet Sauvignon, i biostimolanti di origine naturale di Ilsa. I risultati sono stati soddisfacenti, tanto che quest'anno abbiamo esteso l'applicazione del protocollo a tutti i 50 ettari dell'Azienda, personalizzando le applicazioni sulla base delle necessità dei singoli appezzamenti".

 

I biostimolanti per sostenere le piante sotto stress

La strategia messa a punto nel 2021 dai tecnici Ilsa si è basata sullo studio delle piante e la valutazione degli obiettivi aziendali. Sul vitigno Sangiovese sono state effettuate tre applicazioni fogliari con IlsaVegetus alla dose di 2 chilogrammi/ettaro a cadenza di sette-dieci giorni, a partire dal 17 maggio. Inoltre, in fertirrigazione, sono stati eseguiti due interventi con IlsaPolicos alla dose di 10 chilogrammi/ettaro, a cadenza di sette giorni dal 15 luglio.

 

IlsaVegetus è un biostimolante di origine vegetale a base di idrolizzato enzimatico di fabacee che ha un effetto positivo sul metabolismo primario delle piante. Il prodotto stimola la fioritura e l'attività dei meristemi, anche nei momenti di stress. Inoltre favorisce l'allegagione e la cascola dei frutticini.

 

Le piante trattate con i biostimolanti Ilsa hanno prodotto una maggiore quantità di uva e di elevata qualità

Le piante trattate con i biostimolanti Ilsa hanno prodotto una maggiore quantità di uva e di elevata qualità

(Fonte foto: AgroNotizie)

 

IlsaPolicos invece è un biostimolante vegetale da applicare alle radici a base di estratto liquido di erba medica, alghe e melasso con triacontanolo naturale. IlsaPolicos favorisce l'assorbimento degli elementi nutritivi, aumenta la resistenza agli stress ambientali e aumenta resa e qualità finale.

 

Su Cabernet Sauvignon inoltre è stato aggiunto Etixamin Bio-K, applicato il 26 luglio per via fogliare alla dose di 2 chilogrammi/ettaro, per un totale di due applicazioni distanziate di sette giorni. Etixamin Bio-K è una specialità nutrizionale in polvere idrosolubile ad alto contenuto di potassio complessato da specifici amminoacidi.

 

Il prodotto favorisce la formazione degli zuccheri, la biosintesi dei precursori responsabili del sapore e degli aromi e la biosintesi degli antociani responsabili della colorazione della buccia. Inoltre attiva i meccanismi di resistenza della pianta per superare gli stress ambientali.

 

La parete fogliare dei filari trattati con i biostimolanti Ilsa appare più compatta e vigorosa, con foglie di un verde intenso e lamina fogliare turgida

La parete fogliare dei filari trattati con i biostimolanti Ilsa appare più compatta e vigorosa, con foglie di un verde intenso e lamina fogliare turgida

(Fonte foto: AgroNotizie)

 

I biostimolanti a supporto della viticoltura

"Dopo il primo anno di utilizzo abbiamo raccolto i dati di campo e siamo stati piacevolmente sorpresi", spiega Eleonora Piredda. "La parete fogliare risultava rigogliosa e di un verde intenso. Le foglie erano turgide e con una lamina fogliare spessa. La pianta nel suo complesso era in salute ed equilibrata, in grado quindi di produrre uve di qualità che una volta portate in cantina danno vita a vini di eccellenza".

 

L'impiego dei prodotti Ilsa ha permesso di ottenere un aumento consistente della produzione di uva. Inoltre è stato possibile ritardare la vendemmia, lasciando quindi alle piante il tempo di raggiungere la maturità fenolica desiderata.

 

La Tenuta Tolaini vista dall'alto

La Tenuta Tolaini vista dall'alto

(Fonte foto: AgroNotizie)


Proprio grazie alle ottime performance registrate, l'Azienda ha deciso di utilizzare i biostimolanti di origine naturale di Ilsa su tutti e 50 gli ettari aziendali, modificando le dosi di intervento sulla base delle caratteristiche dei vari appezzamenti.


"Tolaini è un'Azienda condotta in biologico e ha trovato in Ilsa un buon partner che ci ha permesso di portare in cantina uve di alta qualità, atte ad ottenere dei vini d'eccellenza", conclude Eleonora Piredda.

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