2021
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Fertilizzanti, tra cassandre e profeti di sventure

È facile cavalcare la tigre quando il quadro è già chiaro, chi ci segue dallo scorso aprile sa che gli operatori erano stati avvisati con largo anticipo. Concimi e mercati: informazioni, prezzi, opportunità. A cura di SILC Informa

Fertilizzanti, tra cassandre e profeti di sventure - le news di Fertilgest sui fertilizzanti

Ogni quindici giorni un commento sul mercato dei concimi di largo consumo

Chiariamo subito un paio di cose. Non è vero che gli agricoltori italiani resteranno senza concimi, è solo in parte vero che gli aumenti di prezzo dei fertilizzanti sono legati alla bolla speculativa che interessa tutte le materie prime e nessuno può sapere quali saranno le dinamiche del mercato dopo febbraio 2022.

Iniziamo dall'ultima considerazione per spiegare che, riferendoci in particolare all'urea, la volatilità dei prezzi è tale da rendere difficili previsioni in merito a durata ed entità di un movimento di valori. In comparti come quelli di fosforo e potassio, le dinamiche sono, in realtà, meno oscillanti ma, considerando i livelli record di prezzi a cui siamo ormai arrivati, anche per queste famiglie di prodotti hanno poco valore le serie storiche. Oggi abbiamo elementi solo per dire che anche il mese di gennaio sarà caratterizzato da quotazioni molto elevate, già relativamente a febbraio vi sono alcuni fattori che possono influenzare in un senso o nell'altro il trend dei prezzi.

Solitamente questo genere di previsioni si fa analizzando due scenari diametralmente opposti, il primo è quello in cui si incastrano tutti gli elementi che porterebbero ad ulteriori aumenti o, comunque, ad una tenuta dei valori odierni; la seconda ipotesi parte da presupposti completamente diversi le cui conseguenze si traducono in una diminuzione dei prezzi. Relativamente agli azotati, gli elementi da considerare sono tanti, alcuni collegati alle scelte di governi stranieri altri dipendenti da situazioni nazionali e/o europee. Per l'urea si dovrà vedere cosa succede in India e Cina, se la prima continua a comprare e la seconda prosegue nel non esportare, i prezzi non diminuiranno di certo ma se il prezzo del gas crolla, l'Africa non compra e le semine di soia in America Latina sostituiscono il mais, allora c'è la possibilità che le quotazioni tornino sui livelli dello scorso agosto.

I nitrati sono una categoria prettamente europea, sono prodotti localmente, se ne consumano tanti in copertura ai grani e c'è una buona tradizione per usarli anche su mais. In questo caso gli scenari sono a tinte fosche e, con molta probabilità, saranno sostituiti dall'urea in molte operazioni colturali: è solo una questione di prezzo ed il valore dell'unità fertilizzante (vedi tabella) è sempre molto elevato. Un cenno, infine, a fosforo e potassio le cui produzioni sono concentrate nelle mani di pochi operatori che possono privilegiare le aree dove gli acquirenti sono disposti a pagare di più (es: Australia, Cina, Africa occidentale) e lasciare a bocca asciutta coloro che aspettano sempre l'ultimo momento per comprare. Anche in questi casi non ci sono problemi di disponibilità ma è solo una questione di prezzo.


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Da più parti si sono levate preoccupazioni per la scarsità di materie prime e, per i fertilizzanti, non poche fonti (alcune ahimè anche autorevoli) hanno previsto che gli agricoltori resteranno senza concimi. Vediamo qualche numero. Il porto di Ravenna movimenta circa l'85% dei concimi che arrivano/partono via mare, nei primi dieci mesi del 2021 c'è stato un incremento di quasi il 9% con le tonnellate movimentate che sono passate da 1,25 a 1,36 milioni. Nei primi 8 mesi dell'anno in Italia sono state importate complessivamente poco più di 650mila tonnellate di urea contro le 670mila del 2020, in linea anche gli arrivi di fosfati biammonico e monoammonico mentre mancano all'appello circa 50mila tonnellate di nitrati (116 mila nel 2021 contro le 166mila dell'anno precedente): pertanto non sembrano esserci problemi per urea e fosfatici mentre si conferma una ridotta disponibilità di nitrato ammonico, in particolare quello ad elevato titolo d'azoto. Ribadiamo il concetto: la merce non manca, basta pagare (di più) per poterla acquistare e quindi gli agricoltori dovranno fare bene i conti per capire se e quanto ne valga la pena.

Relativamente, infine, ai motivi per cui i prezzi dei concimi sono arrivati anche a triplicare, gioca di sicuro una parte importante l'aumento del costo dell'energia: l'Europa è importatrice netta di gas naturale e petrolio ed è quindi totalmente esposta alle oscillazioni di mercato. Per capire che la questione è prevalentemente economica e non speculativa (anche se ovviamente qualcuno ci ha marciato), analizziamo qualche riferimento. Iniziamo dal gas naturale e confrontiamo il prezzo del future statunitense con quello del Dutch TTF europeo, entrambi in $/Mmbtu: dicembre 2020, Usa 2,6 vs TTF 5,5. Rispettivamente i passaggi sono poi stati: impennata fino ad ottobre 2021 con Usa a 5,6 (+115%) vs TTF a 39,8 (+623%) per poi ridiscendere a 4,8 e 21,8 (novembre) ed infine prendere due strade diverse in dicembre con il prezzo Usa che è sceso ancora a 3,8 mentre il TTF è tornato a salire fino agli attuali 31,6 $/Mmbtu. Facile notare le differenze non solo in valore assoluto ma anche come variazioni percentuali.

Come ultimo parametro di valutazione, diamo un'occhiata al Baltic Dry Index che è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle navi, riferito alle principali rotte mondiali. A dicembre 2020 l'indice era intorno a 1200, nel corso del 2021 ha continuato ad aumentare fino al massimo di ottobre scorso quando ha toccato i 5600 (+366%) per ridiscendere, poi, fino a 2400 a novembre e rimbalzare ancora fino a 3200 in questi giorni. Tante materie prime "speciali" utilizzate per produrre concimi di nicchia hanno pesantemente risentito degli aumenti dei noli marittimi e dei costi di noleggio dei container, in alcuni casi la somma container+trasporto è arrivata a costare più del valore della merce trasportata.

Prima di improvvisarsi esperti del mercato dei concimi di largo consumo ed essere profeti di sventure spesso solo per guadagnare un po' di attenzione, sarebbe utile studiare bene il comparto, conoscerne le dinamiche e le regole di mercato, tenere a mente le statistiche ed analizzare il quadro generale nella sua complessità.


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Le quotazioni non considerano i costi di magazzinaggio e consegna visto che sono relativamente rari i casi di concimi che vanno direttamente dal produttore/importatore al consumatore finale.
Invitiamo i lettori ad utilizzare le informazioni contenute nel report esclusivamente per ampliare le proprie conoscenze di mercato ed essere facilitati nel fare confronti e integrare quanto appreso da altre fonti.


Con cadenza quindicinale, AgroNotizie ospita un commento sul mercato dei concimi di largo consumo in collaborazione con SILC Fertilizzanti di Ravenna e, in particolare, con "SILC Informa".
Leggi tutti gli articoli nella rubrica "Concimi: informazioni e opportunità".
Chi fosse interessato ad approfondire i temi legati al mercato delle commodity per la nutrizione delle piante, può visitare SILC Informa.

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