2019
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Vite, Glera al top in tre mosse

Per avere produzioni abbondanti e di qualità Biolchim propone tre soluzioni per contrastare l'acinellatura, le microcarenze e promuovere l'uniformità di germogliamento della Glera

Vite, Glera al top in tre mosse - le news di Fertilgest sui fertilizzanti

Biolchim è una azienda specializzata nello sviluppo di concimi speciali e biostimolanti

Fonte immagine: Agronotizie

"Con la Glera i problemi principali riguardano la difformità di germogliamento ad inizio stagione, la clorosi e l'acinellatura del grappolo, una caratteristica tipica di questo vitigno che, se non debitamente controllata, può portare a sensibili cali di produzione", spiega ad AgroNotizie Gianbattista Livieri, viticoltore di Vittorio Veneto che gestisce 85 ettari di vigneto tra il Veneto e il Friuli.

Consigliato dal Circolo agrario friulano, Livieri si è affidato ai concimi speciali di Biolchim per superare questi problemi. Per quanto riguarda la difformità di germogliamento ad inizio stagione è stato impiegato Folicist, un biostimolante innovativo contenente componenti di origine vegetale che agiscono sul metabolismo della pianta.

Grazie all'utilizzo di Folicist Livieri ha potuto allineare il germogliamento delle viti ed evitare fioriture scalari e quindi maturazioni non ottimali delle uve. "Folicist riduce la dominanza apicale, sincronizza la fioritura e migliora l'allegagione, con un aumento della produzione e una maturazione uniforme dei frutti. Senza contare la promozione di uno sviluppo armonico della pianta", spiega Franco Vitali, responsabile tecnico di Biolchim Italia.

Un altro problema lamentato dai viticoltori della zona del Prosecco è la clorosi ferrica. Si tratta di uno squilibrio nutrizionale della pianta che presenta foglie ingiallite a causa della mancanza di ferro. Nell'azienda agricola Livieri questo problema è stato superato grazie all'utilizzo di Microfol Combi, una miscela equilibrata di microelementi chelati pensata per la prevenzione e la cura di fisiopatie legate a carenze multiple.

Le applicazioni, fogliari o in fertirrigazione, sono da effettuare da pre-fioritura ad ingrossamento frutto, con due-quattro interventi a distanza di sette giorni.
 

"La Glera è un vitigno che per sua natura è soggetta al fenomeno dell'acinellatura, la presenza cioè di bacche di grandezza e maturazione disomogenea all'interno di uno stesso grappolo. Se questo fenomeno non viene controllato il rischio è che la quantità e la qualità delle uve prodotte ne risenta", spiega Livieri.

Oltre che le condizioni meteorologiche avverse e la genetica della pianta, un altro fattore che aumenta il rischio di comparsa del fenomeno è la carenza di boro, un elemento indispensabile al metabolismo della pianta. In accordo con il Circolo agrario friulano i tecnici di Biolchim hanno suggerito l'utilizzo di Boromin Gel, un prodotto che contiene boro complessato con etanolammina che aumenta la fertilità del polline.

L'epoca di applicazione coincide con la fase di pre-fioritura, fioritura e ad allegagione avvenuta, in quanto Boromin Gel favorisce la sintesi degli zuccheri. L'utilizzo di questo prodotto ha una funzione preventiva poiché i sintomi dell'acinellatura non sono curabili.
 
Uno dei grappoli di Glera dell'azienda agricola Livieri
Uno dei grappoli di Glera dell'azienda agricola Livieri


Allungamento del rachide: uve più sane e produttive

"Un'altra strategia che abbiamo messo a punto con il Circolo agrario friulano, ma che non interessa la varietà Glera, è quella volta ad allungare il rachide per evitare di avere grappoli eccessivamente compressi, come avviene soventemente con Pinot e Chardonnay", spiega Vitali.

Un grappolo troppo compatto impedisce infatti una corretta areazione delle bacche, con il formarsi di tassi eccessivi di umidità che favoriscono lo sviluppo di malattie fungine. Senza contare che la vicinanza degli acini ostacola la penetrazione dei prodotti fitosanitari, compromettendo quindi la difesa.

Bisogna poi tenere in considerazione il fatto che grappoli 'compressi' possono portare alla rottura degli acini o al loro distacco a causa della forza meccanica esercitata dagli acini stessi gli uni sugli altri. A differenza di un grappolo spargolo, dove le bacche sono libere di crescere, rachidi iposviluppati impediscono alle bacche di ingrossarsi liberamente, con una diminuzione delle produzioni e della qualità delle uve.

"Spray Dünger Global è un fitoregolatore che si applica nelle fasi di sviluppo iniziale dei grappolini, quando sono di 3-4 centimetri, e che favorisce la distensione del rachide al fine di avere un grappolo più spargolo e areato, con tutti gli effetti benefici del caso", sottolinea Vitali. Un metodo utilizzato anche nell'azienda Livieri sui pochi filari non vitati a Glera e che ha dato ottimi risultati.

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