2002
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ORTOFRUTTA, LA COMUNITA' EUROPEA AGGIORNA I LIMITI DEI RESIDUI

In vista variazioni di impiego per numerosi prodotti fitosanitari

Prosegue il programma comunitario di valutazione dell’impatto dei residui di prodotti fitosanitari negli alimenti vegetali e di origine animale. Questa volta la direttiva 2002/5 della commissione, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea L 34 del 5 febbraio, ha ufficializzato l’approvazione dell’impiego della cipermetrina sugli asparagi fissando un Residuo massimo ammesso (RMA) di 0,1 mg/kg, del fenbutatin ossido sui peperoni (RMA 1 mg/kg), del metalaxil sulle indivie, erbe fresche e cipolline verdi (RMA rispettivamente di 1, 1 e 0,2 mg/kg), del clorotalonil sui sedani rapa (RMA aumentato a 1 mg/kg), della conferma dell’acefate sul pesco (RMA aumentato a 0,2 mg/kg, anche se in attesa di ulteriori sperimentazioni) e delle importazioni di ananassi trattati con etefon (RMA 2 mg/kg). Lambda cialotrina e amitraz hanno subito poi molte variazioni: il primo principio attivo viene esteso ad alcuni agrumi e fruttiferi minori e limitato sui pomodori (diminuzione dell’RMA da 0,5 a 0,1 mg/kg), mentre per amitraz l’RMA viene abbassato al limite analitico di 0,05 mg/kg su agrumi, frutta a guscio e drupacee, mentre tra gli ortaggi vengono confermati i pomodori e vengono introdotte le melanzane (entrambi con RMA 0,5 mg/kg) e infine viene limitato l’impiego su luppolo (RMA da 50 a 20 mg/kg). Come consueto gli stati membri dovranno adeguare le autorizzazioni dei prodotti fitosanitari contenenti i principi attivi citati. Le casistiche possibili sono le seguenti:

  • Sulla derrata i residui massimi ammessi sono stati abbassati al limite analitico. Se l’impiego corrispondente è autorizzato nel paese esso verrà vietato a meno che non si dimostri che nelle condizioni agronomiche e fitosanitarie locali i trattamenti non generano residui (è il caso ad esempio di alcune applicazioni invernali in assenza di vegetazione). Con un adeguato supporto si può anche procedere a limitare la quantità massima di p.a. somministrato riducendo le dosi e/o il numero di trattamenti ammessi, oppure può anche essere aumentato l’intervallo tra l’ultimo trattamento e la raccolta.
  • Sulla derrata i residui massimi ammessi sono stati abbassati ma non al limite analitico. Se l’impiego corrispondente è autorizzato nel paese esso verrà vietato a meno che non si dimostri che nelle condizioni agronomiche e fitosanitarie locali i trattamenti sono compatibili con i nuovi limiti. Come per il caso precedente si può anche procedere a limitare la quantità massima di p.a. somministrato riducendo le dosi e/o il numero di trattamenti ammessi, oppure può anche essere aumentato l’intervallo tra l’ultimo trattamento e la raccolta.

  • Nel caso di nuove derrate, in presenza di adeguata documentazione viene autorizzato il nuovo impiego con un tempo di carenza adeguato ed eventuali indicazioni complementari. Se l’impiego nel paese membro non è supportato in quanto di scarso interesse fitosanitario e/o economico esso può non essere autorizzato e quindi nei singoli paesi membri potranno circolare derrate con residui di un principio attivo che è stato applicato altrove (è ad esempio il caso degli ananassi trattati con etefon).

Gli stati membri dovranno adeguare le autorizzazioni entro il 31 agosto prossimo, mentre i nuovi limiti di residui diventeranno operativi il 1 settembre.

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