2004
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NUOVE AUTORIZZAZIONI EUROPEE: CONCLUDONO IL 2003 DUE ERBICIDI E UN FUNGICIDA

Registrazione europea
I tempi per ottenere l'autorizzazione delle sostanze attive si stanno stabilizzando intorno ai 3-4 anni. Un buon risultato, soprattutto in considerazione dei più lunghi periodi registrati durante le fasi iniziali della procedura voluta dalla Commissione

Dopo i numerosi colpi di scena che il processo di revisione europea ci ha mostrato nel 2003, l’iter della registrazione delle sostanze attive nuove sembra essere sulla buona strada verso il raggiungimento di quel livello di efficienza e di tempestività che la Commissione si era prefissata inizialmente.
I tempi di autorizzazione tra la presentazione della domanda allo stato rapporteur e l’iscrizione in allegato 1 della direttiva cominciano infatti a stabilizzarsi sui 3-4 anni, tempistiche che nelle fasi iniziali di rodaggio erano molto difficili da raggiungere.
Esempio del raggiungimento di questo livello è la direttiva 2003/119/CE (pubblicata sulla GUCE L325 del 12 dicembre), che conclude il 2003 iscrivendo in allegato 1 tre principi attivi, due erbicidi (mesosulfuron e propoxycarbazone) e un fungicida (zoxamide), i cui dossiers erano stati presentati tra il 1999 e il 2000.
Queste tempistiche sono destinate ulteriormente a ridursi, con il miglioramento delle linee guida per l’effettuazione degli studi e della valutazione del rischio tossicologico e ambientale e con la sempre maggiore esperienza e professionalità degli enti valutatori da una parte e delle società che preparano i dossiers dall’altra.


Nel caso specifico, il mesosulfuron è un erbicida di origine Aventis (ora Bayer CropScience), autorizzato in Francia (sotto la denominazione di Atlantis WG) per il diserbo dei cereali autunno-vernini da infestanti graminacee e dicotiledoni.
Il principio attivo appartiene alla classe delle solfoniluree e il suo meccanismo d’azione è quello tipico dell’inibizione dell’enzima acetolattato sintetasi (ALS), con blocco della sintesi degli aminoacidi a catena ramificata, indispensabili componenti del processo di divisione cellulare nei tessuti meristematici.
Il Paese rapporteur Francia ha ricevuto la domanda dell’allora Aventis nel dicembre 2000 e ha consegnato la monografia esattamente un anno dopo.
Il documento è stato successivamente valutato nell’ambito del comitato permanente per la catena alimentare e la salute degli animali e non sono state rilevate particolari criticità aldilà di alcune raccomandazioni “di rito” identificate nella protezione delle piante acquatiche e dei potenziali rischi di contaminazione della falda, le quali dovranno essere prese attentamente in considerazione dagli stati membri nel concedere le varie autorizzazioni nazionali per i formulati.


Propoxycarbazone è un altro erbicida di Bayer CropScience, sempre autorizzato in Francia (ATTRIBUT) per il diserbo di post emergenza dei cereali autunno-vernini. Il principio attivo, inquadrabile nel gruppo dei triazoloni, inibisce l’attività dell’enzima acetolattato sintetasi, bloccando la sintesi degli aminoacidi ramificati e di conseguenza la divisione cellulare nei tessuti meristematici, come avviene anche per le solfoniluree.
Il Paese rapporteur Germania ha impiegato 15 mesi per la stesura della monografia. L’esame della documentazione ha seguito lo stesso iter del precedente prodotto e ha evidenziato anche in questo caso le stesse criticità: protezione delle piante acquatiche e potenziali rischi di contaminazione della falda.

Zoxamide è un fungicida di origine Rohm & Haas (ora Dow Agrosciences) efficace contro la peronospora della vite e della patata.
Il meccanismo d’azione della molecola è innovativo, in quanto penetra e si lega alla cuticola delle foglie trattate per adesione molecolare e arresta lo sviluppo del micelio inibendo la divisione del nucleo cellulare.
Grazie a questo meccanismo d’azione, zoxamide potrebbe risultare un valido prodotto da utilizzare anche in strategie anti-resistenza, ad esempio in alternanza con acil-alanine (p.e. metalaxil-m, benalaxil, metalaxil).
Lo stato rapporteur Regno Unito ha impiegato 27 mesi per preparare la monografia di valutazione e nell’ambito del comitato permanente per la catena alimentare e la salute degli animali non è stata evidenziata alcuna particolare criticità che dovesse essere presa in considerazione dalle autorità nazionali nella concessione delle autorizzazioni nei singoli Paesi membri.

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