Aglio

Classificazione coltura: Ortaggi > Ortaggi a bulbo
Aglio - Coltivazione e fertilizzanti consigliati - Colture - Fertilgest
Classificazione botanica
Famiglia: Liliaceae
Genere: Allium
Specie: Allium sativum L.
L'aglio (Allium sativum L.) è una pianta della famiglia delle Liliaceae conosciuta fin dai tempi antichi, tanto che era già utilizzata dagli Egizi nel III millennio A.C e, successivamente, dai Greci, dai Romani, dai Cinesi e dagli Indiani. Oggi viene coltivata in tutti i continenti ed è molto nota per il suo utilizzo in cucina. In Italia viene coltivato maggiormente in Campania, Emilia-Romagna, Veneto e Sicilia.
Per chi non lo sapesse, l’aglio è una pianta perenne ma nei climi tendenzialmente più freddi viene prodotto come pianta annuale perché non riesce a fiorire (e quindi a riprodursi per seme).
La temperatura ideale per il suo miglior sviluppo è compresa tra i 18 e i 23 °C. Quando le temperature sono particolarmente rigide e le ore di luce sono poche (meno di 11) c’è il rischio che l’aglio rimanga verde e non sia in grado di differenziare i bulbilli.

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L’aglio ama i terreni ben drenati, con reazione non acida (il pH ottimale è compreso tra 6 e 7). Lo zolfo è molto importante per ottenere una resa abbondante e soprattutto una buona qualità del prodotto. É quindi necessario utilizzare concimi che contengano l’elemento zolfo sotto forma di Solfati o applicare direttamente lo zolfo al terreno.
Nella fertilizzazione vanno evitati gli eccessi di azoto, sia organico che minerale, che favoriscono lo sviluppo delle foglie a discapito della dimensione e della qualità dei bulbi.
Anche l’eventuale concimazione organica va effettuata alla coltura precedente o al massimo nell’autunno–inverno precedente l’impianto, per ridurre la possibilità di marciumi ai bulbi.
Si ritengono dei buoni dati produttivi valori pari a 8-12 ton/ha.
Le quantità di azoto da apportare sono pari alle asportazioni della presunta produzione. Per una corretta concimazione azotata, esso deve essere frazionato in diversi momenti, all'emergenza delle piante, alla ripresa vegetativa primaverile e alla 5° - 6° foglia.
Con le lavorazioni di pre-semina si interra circa i 1/4 dell’azoto totale nonché il fosforo ed il potassio. L’azoto in copertura si distribuisce in più riprese utilizzando fertilizzanti come il nitrato di calcio o il nitrato di ammonio. In caso di scarsa vegetazione o di ingiallimenti si può intervenire con nitrato di potassio.
Il fosforo influenza la formazione delle radici. La pianta dell’aglio ha un apparato radicale superficiale, dove solitamente il fosforo è presente nelle più alte concentrazioni.
L'assorbimento del fosforo è abbastanza efficiente, quindi le carenze si manifesteranno raramente. A normali concentrazioni di fosforo nel terreno, la nutrizione di questo elemento è garantita per questa coltura. La pianta risponderà quindi poco alla fertilizzazione a base di fosforo. In caso di una ridotta disponibilità nel suolo è ovviamente necessario trattare le carenze di fosforo.

 
Il potassio supporta la sintesi, il trasporto e l’accumulo di carboidrati dalle foglie agli organi di riserva. Rafforza la struttura della pianta agendo sulle sue cellule ed i suoi tessuti.
Innalza la tolleranza ai suoli calcarei e salini, riequilibrando rapporti cationici sbilanciati nel suolo (es. eccesso di sodio, calcio o magnesio).
 
Lo Zolfo è un importante costituente degli aminoacidi essenziali ed è coinvolto nella formazione delle proteine. Nell’aglio, la concimazione a base di zolfo promuove lo sviluppo di oli aromatici responsabili del gusto e del profumo del bulbo.
Costituente fondamentale della clorofilla, il magnesio è coinvolto nella fotosintesi, nell’assorbimento e nel trasporto dei nutrienti, in quello dei carboidrati ed in molti processi enzimatici. In virtù dei molteplici ruoli che svolge nel metabolismo della pianta è un elemento nutritivo essenziale per una produzione di qualità sia da un punto di vista agronomico che nutrizionale.
 
L'aglio è considerato una pianta da rinnovo pur non necessitando di lavorazioni profonde. L'aratura viene fatta normalmente a una profondità di 25-30 cm, seguita da una erpicatura o da una fresatura. Molto spesso l'aglio segue il grano; non deve essere preceduto da cipolla, carota e da colture ortive.
I bulbilli più grossi e sani devono essere interrati in autunno nelle zone a clima mite (per l'aglio rosa, da consumare fresco in primavera) e all'inizio della primavera nelle zone fredde e umide (per l'aglio bianco che può essere conservato).
La messa a dimora dei bulbilli può essere manuale, nel qual caso vengono deposti con l'apice verso l'alto, a una profondità di circa 4-5 cm e a una distanza di 10 cm sulla fila e di 20-30 cm tra le file. Sempre più spesso si ricorre però alla "semina meccanica”. Il trapianto deve essere preceduto, anche di pochi giorni, dalla separazione dei bulbilli dal dischetto, che può essere manuale o meccanica.

La concimazione dell'aglio è esclusivamente minerale; quella organica può causare gravi problemi e deve essere effettuata nella coltura precedente.
Con una produzione di 10 t/ha di bulbi, la coltura asporta circa 100 kg di azoto, 50 kg di fosforo (P2O5), 100 kg di potassio (K2O), 30 kg di calcio (CaO) e 20 di magnesio (MgO). Il fosforo e il potassio vanno apportati durante la preparazione del terreno, mentre l'azoto va distribuito tramite fertilizzazioni in copertura, in due o più interventi.

In genere l'aglio non richiede interventi irrigui in quanto la normale quantità di pioggia è sufficiente per soddisfare le esigenze della pianta. Ha bisogno di irrigazione solo in caso di prolungata siccità.
Avendo un apparato radicale molto superficiale, eventuali sarchiature devono essere fatte con molta attenzione; per questo il controllo delle erbe infestanti si fa sempre più spesso impiegando erbicidi chimici.
Gli steli fiorali devono essere tagliati quando sono ancora in boccio per evitare che la pianta utilizzi per la fioritura le riserve contenute nel bulbo. Per accelerare la maturazione talora si ricorre alla torsione dello stelo.
 

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E' ora di seminare l'aglio - come coltivarlo bio

Ciao a tutti, si sta avvicinando il momento di seminare l'aglio: siete pronti? Vi propongo questo [b]post dal mio sito[/b] [url=https://www.feeling.bio]www.feeling.bio[/url] su come procedere. Cosa ne pensate? Voi fate qualcosa di diverso? Dai, confrontiamoci! Mi farebbe piacere anche se vi iscriveste nel sito alla [b]newsletter[/b], così posso segnalarvi i prossimi articoli su altre colture (in arrivo i piselli) ;) La coltivazione dell'aglio biologico: [url=https://goo.gl/2YHSvL]https://goo.gl/2YHSvL[/url]

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