Il cece è una pianta annuale, con radice ramificata, profonda (fino a 120 cm), il che la rende resistente alla siccità.
Gli steli sono ramificati, eretti o semi-prostrati, lunghi da 40 a 60 cm; le foglie sono composte, imparipennate, con 6-7 paia di foglioline ellittiche denticolate sui bordi; i fiori sono generalmente bianchi, per lo più solitari, dopo la fecondazione del fiore, che è autogama, si forma un legume ovato oblungo, contenente 1 o talora 2 semi.
Tutta la pianta è verde grigiastra e pubescente per la presenza su tutti gli organi di fitti peli ghiandolari che secernono una soluzione acida per presenza di acido malico e ossalico.
Il cece è una pianta microterma che germina con temperature di circa 10 °C. Resiste al freddo meno della fava tant’è che in tutto il bacino del mediterraneo il cece si semina a fine inverno e si raccoglie in luglio-agosto, mentre solo nei Paesi a inverno molto mite, l’epoca di semina è l’autunno.
Condizioni ottimali per la fioritura sono un periodo di luce tra le 11 e le 14 ore, con temperature medie giornaliere comprese tra i 15 e i 23°C.
Per quanto riguarda il terreno il cece rifugge da quelli molto fertili, dove allega male, e soprattutto da quelli argillosi e di cattiva struttura, quindi asfittici e soggetti a ristagni d’acqua. I terreni più adatti sono quelli di medio impasto o leggeri, purché profondi, dove il cece può manifestare appieno la sua caratteristica resistenza alla siccità.
Negli ambienti semi-aridi ai quali il cece si dimostra adatto, esso si avvicenda con il cereale autunnale (frumento, orzo) del quale costituisce una buona precessione, anche se il suo potere miglioratore non è pari a quello di altre leguminose come il favino ed il pisello.
Di norma il cece non richiede particolari cure colturali, solo in certi casi è usanza praticare una leggera rincalzatura. Solo in ambienti molto aridi la coltivazione del cece può trovare ausilio dall’irrigazione.
La concimazione del cece deve essere mirata soprattutto a non far mancare alla coltura il fosforo (e il potassio se carente); per l’azoto la simbiosi con il rizobio, se regolare come quasi sempre avviene, assicura il soddisfacimento del fabbisogno.
Semina
Il cece per lo più si semina in fine inverno, appena passati i freddi più forti (fine febbario-marzo), a file distanti 35-40 cm, mirando a realizzare un popolamento di 25-30 piante a metro quadrato. Secondo la grossezza del seme sono necessarie quantità di seme diverse; con i ceci del tipo Tabuli si adoperano intorno a 100-180 Kg/ha di seme.
La recente disponibilità di cultivar selezionate per resistenza al freddo rende possibile, quanto meno nelle regioni centro-meridionali, di anticipare la semina all’autunno (ottobre-novembre), con notevoli vantaggi in termini di resa.
La semina può farsi con le seminatrici da frumento o con seminatrici di precisione. La profondità di semina consigliabile è sui 5-6 cm. Il seme va conciato accuratamente per prevenire attacchi di crittogame sulle plantule.