Basilico

Classificazione coltura: Ortaggi > Erbe fresche
Basilico - Coltivazione e fertilizzanti consigliati - Colture - Fertilgest
Classificazione botanica
Famiglia: Labiatae
Genere: Ocymum
Specie: Ocymum basilicum L.
Il Basilico è una pianta esotica originaria dell’Asia tropicale, diffusamente coltivata in Europa in diverse varietà.
Il nome deriva dal greco βασιλε?ς (basileus) "re", e - in latino - basilicum, "reale", per la grande rilevanza conferita a questa erba aromatica.
Il basilico è una pianta erbacea annuale, normalmente coltivata come pianta aromatica, per il suo caratteristico e marcato profumo ed aroma.
Il basilico è molto comune nelle zone mediterranee e temperate, tanto è vero che in Italia ha acquisito il titolo di re della cucina Made in Italy e di vera eccellenza del territorio ligure, essendo tra l'altro ingrediente principale del pesto alla genovese.
Nel 2018 in Italia, in base ai dati Istat, sono stati coltivati oltre 27.000 ettari in coltura protetta per una produzione di 9.000 tonnellate.
 

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Il basilico è una coltura con un ciclo di sviluppo piuttosto corto, le esigenze nutritive non sono elevate per cui spesso la concimazione di fondo, se ben curata, può risultare sufficiente. Preferisce terreni leggeri, ben drenati e con buona dotazione di sostanza organica e di calcio.
Bisogna fare attenzione agli eccessi d’azoto, sia organico che minerale, che possono portare ad accumulo di nitrati nelle foglie e rischio di maggiore sensibilità alla Peronospora belbahrii.
Durante la crescita, in caso di necessità, si può intervenire con apporti fertirrigui impiegando fertilizzanti NPK idrosolubili completi (rapporto 2-1-3), alla concentrazione del 1-2 per mille.
Le rese produttive sono molto variabili in funzione delle differenti varietà ma soprattutto dipendono dalle differenti tecniche produttive, cha vanno dal pieno campo, alla serra e alle colture idroponiche.
Orientativamente si parte di parte da un valore produttivo annuale di circa 15-20 ton/ha di foglie fino ad oltre 50 kg/m2 o 500 ton/ha con la tecnica idroponica e/o aeroponica in una serra tecnologica.
 
Per la concimazione azotata del basilico su terreno - in pieno campo o in serra - è fondamentale assicurare un buon apporto di sostanza organica interrata prima dell’inizio dei cicli colturali, con una particolare attenzione all’azoto minerale, da apportare poi in copertura o in fertirrigazione nelle forme nitrica e ammoniacale, dato che ognuna di queste forme azotate agisce in modo differenziato per ciò che concerne le modalità di assorbimento.
La fertilizzazione azotata è necessaria per sostenere alte rese, ma può influenzare negativamente l’accumulo delle sostanze fenoliche di interesse nutraceutico.
Recenti ricerche in idroponica, su piante di basilico verde allevate con elevata disponibilità di ammonio (NH4) hanno mostrato un maggior contenuto di acidi polifenolici, mentre quelle di basilico viola un maggior contenuto di antociani. Nel complesso, la ricerca ha contribuito ad ampliare le conoscenze sulle relazioni che intercorrono fra nutrizione azotata e metabolismo fenolico, suggerendo che l’utilizzo dell’ammonio in coltura idroponica può contribuire ad incrementare la qualità del basilico.
Bisogna fare molta attenzione agli eccessi di azoto, sia minerali che organici: essi favoriscono gli attacchi fungini (Peronospora) e peggiora la qualità. Occorre prestare inoltre molta ttenzione agli accumuli di nitrati nel prodotto finale.
 
È dimostrato che in terreni freddi si possono manifestare delle carenze di Fosforo.
Su terreno il basilico approfitta molto bene del fosforo residuo della coltura precedente per cui l’apporto di questo elemento non è così indispensabile per le colture in serra.
Diversa è la situazione in pieno campo, dove si rende necessario una valutazione della fertilità del terreno e la precessione colturale.
 
Anche per il basilico il potassio è un elemento nutritivo di grande importanza per lo sviluppo della pianta, in quanto interviene nel metabolismo dei carboidrati e regola il suo bilanciamento idrico.
Nei terreni con scarsa disponibilità di potassio è opportuna una buona concimazione potassica. In coltura invernale in serra risulta positivo l’utilizzo del nitrato di potassio mediante fertirrigazione.

Il basilico è sensibile al cloro, di conseguenza bisogna escludere l’utilizzo del cloruro di potassio.

Calcio

Lo ione Ca++ partecipa alla costituzione della parete cellulare e della lamella mediana che si forma nel processo di divisione cellulare. All’interno della pianta il Calcio è trasportato unicamente per via xilematica in maniera passiva, seguendo il flusso traspiratorio.
È un importante elemento per lo sviluppo delle radici.
Apporti di Calcio, per esempio mediante fertirrigazione sono suggeriti in terreni scarsamente dotati di questo elemento o in fuori suolo con acque irrigue contenenti poco calcio.
In genere, per evitare carenze di calcio occorre non eccedere nella fertilizzazione azotata. Un aumento del contenuto in calcio accresce la resistenza alle malattie fungine e alla Peronospora.
 

Magnesio

Come per tutte le piante, il magnesio è essenziale nella sintesi della clorofilla. La coltivazione del basilico non ha particolari problemi a riguardo del magnesio, a condizione che il terreno o la soluzione nutritiva in fuori suolo ne sia normalmente dotato e che la concimazione potassica non sia troppo elevata.
 
La maggior parte del basilico si coltiva in ambiente protetto, direttamente sul terreno, in vasetto o in bancali, con semina diretta e/o con trapianto. Le densità realizzate variano da 600 a 1.000 piantine/mq.
Coltura in serra ed in fuori suolo
Si va sempre più diffondendo la coltivazione in idroponica, secondo il sistema del floating system. Ossia la coltura viene effettuata in vasche di diverse dimensioni, dove il basilico viene seminato in contenitori alveolari di polistirolo che galleggiano sull’acqua. Queste vasche sono riempite d’acqua a concentrazione misurata in elementi nutritivi. I contenitori galleggiano sull’acqua di queste vasche e la coltura si sviluppa fino al momento della raccolta, in 30-40 giorni.
Il floating system è un vero e proprio sistema di coltivazione in idroponica e, anche se la coltura del basilico non è particolarmente esigente, è in ogni caso un sistema di coltivazione che richiede una serra ed un sistema per la gestione ed il controllo climatico di coltivazione adeguato.
L’aspetto della concimazione pone alcuni specifici problemi. Adottando un sistema ad iniezione del fertilizzante, si sono ottenuti buoni risultati con l’apporto di una soluzione nutritiva con rapporto N:P2O5:K2O di 2:1:2;  2:1:3;  3:1:3; completa di microelementi.
Per semplicità si utilizzano dei fertilizzanti NPK idrosolubili completi di microelementi, ma nulla vieta la preparazione di soluzioni nutritive con l’utilizzo di fertilizzanti semplici.
Attenzione al controllo della salinità “EC” e del pH della soluzione nutritiva delle vasche e del contenuto in ossigeno.
A questa tecnica, negli ultimi anni sta dando soddisfazione la coltivazione con sistemi NFT, Aeroponici ed in Air Floating.
Coltura in pieno campo
La coltivazione in pieno campo va effettuata su terreni pianeggianti, di medio impasto o sciolti. Il terreno deve essere sistemato a prose, per garantire il drenaggio dell’acqua.
La semina va effettuata in aprile/maggio a dosi di 2-3gr/m2 di seme, interrandolo leggermente.
Gli interventi irrigui, solitamente giornalieri, vanno fatti nelle ore più fresche del mattino per aspersione, o anche per microirrigazione a pioggia o a goccia.
Il basilico predilige terreni leggeri, drenanti, ben dotati in sostanza organica, aventi un pH prossimo alla neutralità ed una conducibilità elettrica non superiore a 1.500-1.700 µS/cm.
I valori medi di Capacità di Scambio Cationico ritenuti ottimali vanno da 10 a 20 meq/100g. La dotazione di sostanza organica nel terreno deve essere sempre buona.
In generale, il primo taglio viene effettuato dopo 50-60 giorni dalla semina e quelli successivi a distanza di 12-15 giorni dal precedente (20 giorni a settembre e ottobre).
La raccolta avviene per cimatura quando la pianta raggiunge un’altezza di circa 35 - 40 cm, recidendola la prima volta ad un’altezza dal suolo di circa 10-20 cm, mentre i tagli successivi vanno effettuati sempre sul ricaccio fresco. Con questo sistema, si possono effettuare 5-10 tagli per stagione con una produzione di circa 300-400 q/ha di fogliame.
 

Ultime news su basilico

Forum - Ultima discussione su basilico

Mosca bianca (Trialeurodes vaporariorum)

Salve, ho un grosso problema: in giardino ho alcune piante colpite da questi animaletti (detto anche Aleurodide delle serre) e non so come fare per debellarli. Ho letto che per eliminarli bisognerebb usare prodotti a base di Imidacloprid, tipo il Warrant SL, oltre alle trappole cromotropiche. Le piante interessate sono ornamentali, ma ho lo stesso problema su una pianta di basilico e su una di menta. Come posso rimediare? Grazie a tutti, saluti.

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