Una corretta concimazione consente di mantenere il terreno fertile, contribuisce a ridurre il fenomeno di alternanza produttiva e permette di ottenere produzioni più elevate e di buona qualità.
La scelta dei concimi, le dosi e l’epoca di somministrazione sono strettamente condizionate dalle caratteristiche del terreno, dallo stato vegetativo, dall’età della pianta e dall’entità delle produzioni.
Prima di effettuare una concimazione in un noccioleto, è indispensabile fare un’analisi fisico-chimica del terreno per conoscerne le caratteristiche ed il livello di fertilità.
Si possono distinguere concimazioni di fondo, di allevamento, di produzione, dove il tipo e il quantitativo dei concimi da distribuire sono diversi fra di loro.
Nei primi anni dell’impianto vengono distribuiti in primavera essenzialmente concimi minerali a base azotata. Quando la pianta è in piena produzione è indispensabile provvedere a due somministrazioni di concime una autunnale e una primaverile.
In autunno, ad esempio, è preferibile utilizzare concimi organo-minerali con titoli come ad esempio 4-8-16 (con un bilanciamento di azoto, fosforo e potassio schematizzabile circa con la formula 1-2-3).
In primavera si possono utilizzare concimi minerali NPK con titoli, come ad esempio 15-5-20 (con un bilanciamento di azoto, fosforo e potassio schematizzabile con la formula 2-1-3).
Al fine di evitare fenomeni il dilavamento, è bene provvedere ad interrare il concime con appositi interratori o semplicemente con lavorazioni superficiali del terreno.
Nei terreni dove la dotazione di sostanza organica è scarsa, riveste particolare importanza la distribuzione di letame o di eventuale compost.
Importante è anche la dotazione dei microelementi quali il manganese, il boro e lo zinco, indispensabili al fine di migliorare l’allegagione dei frutti e quindi la produzione del noccioleto.
L’irrigazione sul nocciolo è una delle pratiche colturali di recente diffusione, che ha interessato inizialmente i giovani impianti, estendendosi poi ad impianti in produzione.
Il nocciolo è sensibile alla carenza idrica e, in particolari condizioni climatiche, l’irrigazione diventa l’unico sistema per la sopravvivenza degli impianti.
La carenza di acqua determina uno squilibrio vegetativo, causa la riduzione di crescita della pianta, limita la formazione dei germogli e la differenziazione delle gemme a fiore, accentua la cascola dei frutti, riduce inevitabilmente la produzione e la resa allo sgusciato. Inizialmente si sono realizzati impianti di irrigazione a goccia superficiali, mentre oggi si stanno diffondendo maggiormente gli impianti di subirrigazione. La normale conseguenza è poi passare alla fertirrigazione, che permette una maggiore efficienza di distribuzione dei fertilizzanti e di assimilazione dei nutrienti da parte delle piante.