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Caviro: dell'uva non si butta via niente

Acfa sta per ammendante compostato da scarti della filiera agroalimentare ed è prodotto nel nuovo impianto di compostaggio inaugurato il 20 giugno 2022 a Faenza (Ra)

Caviro: dell'uva non si butta via niente - le news di Fertilgest sui fertilizzanti

Gli scarti della vite come vinacce, vinaccioli, sfalci e raspi, Caviro li trasforma in energia rinnovabile per illuminare gli stabilimenti e in fertilizzanti per nutrire le vigne

Fonte immagine: Agronotizie

La sostanza organica è il parametro pedoclimatico che meglio esprime la fertilità del suolo: maggiore è la sostanza organica nel terreno più questo è caratterizzato da buona porosità, aerazione e drenaggio, quindi permette un buono sviluppo delle radici delle piante e dei microrganismi utili e l'equilibrio degli elementi nutritivi. Eppure in tutto il mondo, in conseguenza allo sfruttamento del suolo e ai fenomeni di erosione e desertificazione, il tenore di sostanza organica nel terreno sta diminuendo. In Italia spesso si raggiungono dotazioni inferiori al 2%.

 

Per contrastare la perdita di fertilità oltre al letame è possibile incorporare nel terreno diversi tipi di matrici organiche. Le più studiate ultimamente sono quelle che si ottengono dal recupero dei rifiuti organici come ammendanti compostati, effluenti zootecnici, fanghi di depurazione, scarti delle produzioni agroindustriali e digestati degli impianti di biogas. Il riutilizzo di questi scarti riduce i costi ambientali e crea processi virtuosi di economia circolare.

 

Un esempio concreto è quello del gruppo Caviro che il 20 giugno 2022 ha inaugurato a Faenza (Ra) un nuovo impianto di compostaggio per la produzione di ammendante compostato da scarti della filiera agroalimentare (Acfa).

 

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Inaugurazione del nuovo impianto di compostaggio il 20 giugno 2022 a Faenza (Ra)

(Fonte foto: AgroNotizie)

 

L'azienda,infatti, lavora nel settore del vino e dell'uva non butta via niente. Dopo aver spremuto gli acini per la vinificazione, dà nuova vita a tonnellate di scarti della vite, trasformandoli e valorizzandoli: vinacce, vinaccioli, sfalci e raspi rinascono diventando energia rinnovabile per illuminare gli stabilimenti e fertilizzanti per nutrire le vigne. Lo slogan è "Qui, dove tutto torna" e a presentare l'impianto Carlo Dalmonte, presidente del gruppo Caviro: "Con questo ammendante si ritorna nei vigneti, nei campi da dove si è messo in moto il circolo dell'economia circolare".

 

Il nuovo ammendante compostato da scarti della filiera agroalimentare (Acfa) conferisce nutrimento ai terreni in modo naturale e costa meno dei concimi chimici, attualmente protagonisti di un considerevole aumento dei prezzi.

 

Inoltre, l'incentivo all'impiego di questo tipo di fertilizzanti proviene anche dal Nuovo Regolamento Europeo dei Fertilizzanti (Regolamento Ue 2019/1009) che entrerà in vigore il 16 luglio 2022. Nel Nuovo Regolamento, infatti, si definisce la cessazione della qualifica di rifiuto per il materiale di recupero utilizzato per la produzione di concimi organici (Articolo 19): "Un materiale che costituisce un rifiuto secondo la definizione di cui alla Direttiva 2008/98/Ce può cessare di essere un rifiuto se contenuto in un prodotto fertilizzante Ue conforme".

 

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Nel Nuovo Regolamento un'altra novità importante riguarda l'introduzione dei materiali costituenti utilizzabili, i processi che devono subire e i prodotti che devono essere conformi ai requisiti essenziali di qualità, sicurezza ed etichettatura. Nel caso dei concimi organici il materiale costituente dovrà essere o il compost o il digestato; per ora non sono contemplati la frazione organica indifferenziata, alcuni sottoprodotti di origine animali e i fanghi di depurazione.

 

Nuovo impianto di compostaggio: come funziona?

Enomondo è la società che gestisce l'innovativo impianto di biomasse che produce energia termica ed elettrica e gli impianti per la produzione di fertilizzanti attraverso il recupero degli scarti dell'industria agroalimentare. È nata dalla partnership di due gruppi emiliano romagnoli, Caviro e Hera, caratterizzati dalle rispettive realtà vocate al recupero, riciclo e valorizzazione di scarti quali Caviro Extra e Herambiente. La prima conferisce gli scarti e i sottoprodotti della produzione vitivinicola come la vinaccia, la seconda ha ingenti quantitativi di sfalci potature e scarti vegetali raccolti nel territorio.

 

Il nuovo impianto di Enomondo produce un ammendante compostato da scarti della filiera agroalimentare, specifico per uso agricolo ottenuto da sfalci, potature e bio digestato proveniente dal processo di produzione anaerobica di biogas di Caviro Extra e da fanghi agroalimentari.

 

Il compostaggio inizia con la miscelazione delle matrici che vengono così disposte in platee e rivoltate periodicamente per consentire l'aerazione e la naturale fermentazione. In questa fase, inoltre, grazie alle alte temperature che si generano durante il processo, vengono inattivati tutti gli eventuali patogeni. Dopo la fase termofila c'è quella di curing in cui il prodotto è stoccato per circa 60 giorni in cumuli per terminare il naturale processo di stabilizzazione e umificazione della sostanza organica. Il prodotto finale è di colore marrone scuro, ha la consistenza del letame e l'odore dei prodotti compostati, ma non persistente.

 

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Macchina utilizzata per il ribaltamento periodico della matrice organica

(Fonte foto: AgroNotizie)

 

Oggi il prodotto è venduto sfuso ma si sta già pensando ad una produzione di pellet per facilitare il trasporto. L'intero processo avviene al chiuso in uno stabile di 10mila metri quadri sotto costante aspirazione; l'aria viene poi inviata a dei grandi biofiltri per ridurre le emissioni odorigene.

 

L'Acfa apporta nutrienti e sostanza organica al terreno, incrementa la capacità di ritenzione idrica, migliora i processi microbiologici del suolo ed è un ottimo fertilizzante per tutte quelle colture arboree ed erbacee coltivate su terreni particolarmente impoveriti, limosi e sabbiosi. Si presta molto bene per la preparazione di terreni in fase di pre-impianto in fruttiferi, vigneti e seminativi.

 

La produzione di Acfa è stata avviata nel 2017 nell'ambito di un progetto seguito dalla Fondazione Navarra di Ferrara e dall'Università di Bologna. Le prove di campo hanno dimostrato sia buone proprietà agronomiche e fertilizzanti che un ottimo contributo, se usato nel lungo periodo, nel ridurre l'uso di fertilizzanti chimici anche del 50%. Grazie ai risultati incoraggianti l'azienda ha richiesto il riconoscimento di questa nuova tipologia di ammendante al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (Mipaaf), ottenuta ufficialmente il 31 maggio 2022.

 

Ad oggi l'impianto è capace di lavorare 50mila tonnellate ma è predisposto per aumentare la produttività a 80mila tonnellate l'anno per soddisfare le richieste crescenti.

 

L'Acfa si aggiunge ad altre due tipologie di ammendante consentiti in agricoltura biologica prodotte dalla società Enomondo. Il primo impianto per la produzione di ammendante compostato misto (Acm) è stato inaugurato nel 1995 e lavora in ingresso circa 20mila tonnellate di scarti da filiera agroalimentare e nel 2012 è stata avviata la produzione dell'ammendante compostato verde (Acv) ottenuto esclusivamente da sfalci e potature della manutenzione del verde pubblico dal quale si ottiene un prodotto utile per la produzione di terricci e substrati di coltivazione e di concimi organo minerali.


Il gruppo Caviro
Nata come cooperativa agricola a Faenza (Ra) nel 1966, oggi conta 600 dipendenti, 6 siti produttivi e 390 milioni di euro di fatturato. È costituita da diverse realtà tra cui Caviro Sca, la più grande cantina d'Italia che vende circa 2 milioni di ettolitri di vino sul territorio italiano ed esporta in oltre 80 paesi, Caviro Extra che riceve dalla filiera vitivinicola ogni anno più di 100mila tonnellate di vinacce che trasforma in ingredienti e prodotti ad alto valore aggiunto ed Enomondo, la società che gestisce l'innovativo impianto a biomasse, di energia termica, elettrica e produce fertilizzanti attraverso il recupero di materia organica.

 

Caviro è un vero esempio di bioeconomia circolare in cui tutto è risorsa inclusi gli scarti. Una risposta concreta alle sfide ambientali come la scarsità di risorse, il cambiamento climatico, la desertificazione e la degradazione dei suoli. L'ha ricordato anche Massimo Isola, sindaco di Faenza, poco prima del taglio del nastro il 20 giugno 2022 durante l'inaugurazione del nuovo impianto: "Sono degli operatori che hanno dimostrato e anticipato parole che sono diventate di comune utilizzazione perché da queste parti si lavora e si cercano di dare risposte volute a problemi presenti e in questi anni le risposte sono state creazione di opportunità".

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