2017
24
Micorrize, dal seme al raccolto
La presenza di micorrize nel terreno, fin dall'inizio del ciclo colturale, conferisce alle piante una serie di importanti benefici che ne moltiplicano salute e produttività
Collaborare dà sempre buoni frutti. Anche e soprattutto in natura.
Un esempio di tali rapporti vincenti è quello rappresentato dagli scambi virtuosi che vedono legate le piante coltivate e le micorrize, ovvero quelle associazioni simbiotiche che si instaurano tra l’apparato radicale delle colture e alcuni genere-specie di funghi presenti nel terreno.
Le radici trasferiscono infatti al fungo delle preziose sostanze nutritive da loro elaborate tramite i processi fotosintetici, assenti nei funghi. In cambio, le micorrize assorbono efficacemente gli elementi minerali dal suolo e li trasferiscono velocemente alle radici.
Di estrema importanza anche la possibilità di mobilizzare più efficacemente alcune forme di nutrienti poco assimiliabili, come per esempio fosforo e microelementi.
Alcune particolari consociazioni di microrganismi, accuratamente selezionati e abbinati fra loro, offrono anche spiccata azione biostimolante e antistress, la quale permette di aumentare la resistenza naturale dei semi o delle piante anche nei confronti di alcuni agenti patogeni. Per la loro natura stessa, queste associazioni posso trovare impiego sia in agricoltura biologica sia integrata.
Ciò conduce all'aumento della resistenza endogena delle piante nei confronti degli stress ambientali, biotici o abiotici, aumentando la produzione e migliorandone i parametri qualitativi.
Possono essere applicati sia tramite concia dei semi, sia nel terreno, anche tramite fertirrigazione, oppure per aspersione tramite normali barre utilizzate per i trattamenti.
Tali prodotti sono formulati come polveri bagnabili e contengono un inoculo di funghi micorrizici come Glomus intraradices e Glomus mosseae. Questi ceppi si caratterizzano per il facile adattamento alla maggior parte degli habitat dove si applicano e per la rapida ed efficace colonizzazione del sistema radicale delle piante trattate.
I prodotti per la concia biologica sono biostimolanti innovativi appositamente creati per il trattamento dei semi, contenendo consorzi di microrganismi quali Glomus intraradices, Glomus mosseae, Trichoderma atroviride e batteri PGPR. Nei formulati commerciali più avanzati sono abbinati a molecole organiche biologicamente attive, come aminoacidi vegetali e peptidi.
Due le tipologie di formulati a disposizione in tal senso: il primo è specifico per la concia industriale liquida dei semi di cereali e leguminose. Il secondo si presenta invece come polvere, ideale quindi per l’applicazione a secco direttamente sui semi nella tramoggia.
Un esempio di tali rapporti vincenti è quello rappresentato dagli scambi virtuosi che vedono legate le piante coltivate e le micorrize, ovvero quelle associazioni simbiotiche che si instaurano tra l’apparato radicale delle colture e alcuni genere-specie di funghi presenti nel terreno.
Le radici trasferiscono infatti al fungo delle preziose sostanze nutritive da loro elaborate tramite i processi fotosintetici, assenti nei funghi. In cambio, le micorrize assorbono efficacemente gli elementi minerali dal suolo e li trasferiscono velocemente alle radici.
Di estrema importanza anche la possibilità di mobilizzare più efficacemente alcune forme di nutrienti poco assimiliabili, come per esempio fosforo e microelementi.
Alcune particolari consociazioni di microrganismi, accuratamente selezionati e abbinati fra loro, offrono anche spiccata azione biostimolante e antistress, la quale permette di aumentare la resistenza naturale dei semi o delle piante anche nei confronti di alcuni agenti patogeni. Per la loro natura stessa, queste associazioni posso trovare impiego sia in agricoltura biologica sia integrata.
Tutti i vantaggi delle micorrize
La presenza di micorrize nella rizosfera favorisce l’assorbimento dei nutrienti, stimolano lo sviluppo delle radici e offrendo un prezioso effetto starter post-germinazione. Il tutto, migliorando in seguito lo stato nutrizionale delle piante.Ciò conduce all'aumento della resistenza endogena delle piante nei confronti degli stress ambientali, biotici o abiotici, aumentando la produzione e migliorandone i parametri qualitativi.
Possono essere applicati sia tramite concia dei semi, sia nel terreno, anche tramite fertirrigazione, oppure per aspersione tramite normali barre utilizzate per i trattamenti.
Tali prodotti sono formulati come polveri bagnabili e contengono un inoculo di funghi micorrizici come Glomus intraradices e Glomus mosseae. Questi ceppi si caratterizzano per il facile adattamento alla maggior parte degli habitat dove si applicano e per la rapida ed efficace colonizzazione del sistema radicale delle piante trattate.
I prodotti per la concia biologica sono biostimolanti innovativi appositamente creati per il trattamento dei semi, contenendo consorzi di microrganismi quali Glomus intraradices, Glomus mosseae, Trichoderma atroviride e batteri PGPR. Nei formulati commerciali più avanzati sono abbinati a molecole organiche biologicamente attive, come aminoacidi vegetali e peptidi.
Due le tipologie di formulati a disposizione in tal senso: il primo è specifico per la concia industriale liquida dei semi di cereali e leguminose. Il secondo si presenta invece come polvere, ideale quindi per l’applicazione a secco direttamente sui semi nella tramoggia.