Sorgo

Classificazione coltura: Cereali > Sorgo
Sorgo - Coltivazione e fertilizzanti consigliati - Colture - Fertilgest
Classificazione botanica
Famiglia: Poaceae
Genere: Sorghum
Specie: Sorghum vulgare Pers.
Il sorgo è stata una delle prime piante ad essere coltivata: si ritiene che le forme attuali abbiano avuto la loro origine nell’Africa occidentale diverse migliaia di anni fa. Dall’Africa il sorgo si è esteso in tutto il mondo: prima in Asia ed in Europa, più recentemente in America ed in Australia.
Il nome italiano di questo cereale deriva dal latino parlato S?r?cum (granum) o grano di Siria.
Il sorgo è il quinto cereale per importanza nell’economia agricola mondiale, dopo mais, riso, frumento e orzo.
Nelle agricolture di sussistenza del Terzo Mondo la granella viene utilizzata direttamente per l’alimentazione umana, non potendo tali paesi permettersi la trasformazione zootecnica. Il sorgo viene coltivato dove l’ambiente è troppo secco per il ben altrimenti gradito e produttivo mais.
Nelle agricolture progredite la granella viene destinata all’alimentazione animale, in concorrenza con quella del mais, di cui ha analogo valore nutritivo. Negli USA, inoltre, una certa parte viene destinata a trasformazione industriale in alcool etilico.
Nel mondo (dati 2017) sono stati coltivati oltre 40.000.000 di ettari per una produzione di oltre 57.000.000 di tonnellate. I maggior produttori a livello mondiale sono gli Stati Uniti con 9.000.000 di tonnellate, seguiti da Nigeria con 6.900.000 di tonnellate, Messico con 4.800.000 di tonnellate, Etiopia con 4.816.000 di tonnellate ed India con 4.570.000 tonnellate. In Europa la produzione nel 2017 è stata di 945.000 di tonnellate su una superficie di 295.800 ettari.
In Italia, (dati 2019) la coltura del sorgo da granella ha fatto registrare una produzione di 326.000 tonnellate su una superficie coltivata di 46.700 ha.

Si distinguono vari gruppi di cultivar e ibridi:
- S. bicolor ssp. bicolor: comprende le cultivar e gli ibridi da granella. La granella è destinata all'alimentazione umana nei paesi in via di sviluppo e all'alimentazione del bestiame nei paesi sviluppati;
- S. bicolor ssp. Sudanense: sono i cosiddetti “sorghi gentili” o erbe sudanesi, caratterizzati da fusto sottile ed elastico, adatti per erbai polisfalcio e/o per sovesci;
- S. bicolor ssp. Saccharatum: i sorghi zuccherini si caratterizzano per taglia elevata (2–5 m), foglie larghe, culmo grosso, e midollo dei culmi ricco di zuccheri facilmente fermentabili, adatti all'insilamento per foraggio ed alla produzione di alcool di biogas;
- S. vulgare var. technicum: hanno un'infiorescenza ad ombrella con ramificazioni lunghissime ed

Cerca un fertilizzante per sorgo

Calcola asporti NPK per sorgo

Ha
ton
ton/Ha
Il sorgo rispetto al mais ha maggiori esigenze termiche. Per germinare e nascere richiede temperature del terreno di almeno 14-15 °C, a fronte dei 12-13 °C necessari per il mais.
Il sorgo ha minori esigenze idriche del mais: esso è stato chiamato “pianta-cammello” in quanto è capace di sopportare con danno ridotto le deficienze idriche. È ovvio che questa arido-resistenza ha dei limiti: è pur sempre necessario, tra le riserve d’acqua del terreno e gli apporti di piogge o irrigui, che durante il ciclo vitale si debba poter contare su una quantità d’acqua stimabile attorno a 300-350 mm (o 3.000-3.500 m3/ha). 
Per quanto riguarda il terreno, il sorgo si adatta bene anche a subrstrati argillosi pesanti con mediocre struttura; tollera un’ampia gamma di pH (da 5,7 a 8,3) ed una elevata salinità.
Il sorgo è una coltura che si può fare anche in asciutta. In questo caso gli apporti nutritivi sono correlati alla produttività e si dovrà limitare la concimazione rispetto ad una coltura irrigua.
Data la natura argillosa dei terreni sui quali il sorgo si può coltivare, non è certa l’utilità della concimazione potassica.
I fabbisogni di nutrienti per tonnellata di granella prodotta sono considerevoli. Le asportazioni variano in dipendenza del sistema di coltura in asciutta o irrigua. Una raccolta di 8 tonnellate di granella asporta per ettaro N, P2O5, K2O, rispettivamente circa 180, 90 e 120 kg.
Il ritmo di assorbimento dei macronutrienti è molto intenso in un periodo di circa 50-60 giorni a cavallo della fioritura. Quasi 3/4 dell’azoto sono assorbiti in 1/3 del ciclo. Senza considerare che buona parte degli elementi nutritivi rimangono nel terreno (il 40% dell’azoto, l’80-85% del potassio e il 20-30% del fosforo).
Il sorgo utilizza bene le riserve del terreno che vengono mineralizzate nel periodo di massima intensità di assorbimento quando la disponibilità idrica è sufficiente.
La produzione media in Italia è di 6,0 – 8,0 ton/ha. In alcuni areali si avvicina alle 10 ton/ha.
L'Azoto rappresenta l’elemento più importante per la coltivazione del sorgo in quanto ne influenza in modo determinante la produzione.
La carenza di azoto si manifesta con una diminuzione di vigore e con foglie più piccole del normale e di colore verde pallido-giallo. Prima della fioritura, a partire dalla base della pianta le foglie ingialliscono e seccano in proporzione alla carenza.
In un terreno mediamente dotato e per una produzione stimata di 7-9 ton/ha, si consigliano: 160-200 kg/ha di azoto.
Per una produzione inferiore alle 7 ton/ha o per terreni ben dotati di sostanza organica, si consigliano circa 100-140 kg/ha. Ancora meno nel caso di successione a medicai. Se si prevedono produzioni superiori alle 9 t/ha o per terreni con scarsa dotazione di sostanza organica, si consigliano 230 kg/ha.
Il Fosforo è un elemento essenziale per la pianta, svolgendo un ruolo di grande importanza nel trasferimento dell’energia. Nella pianta si trova come componente di diverse molecole quali fosfolipidi, lecitine, e nucleoproteine.
Il fosforo nel terreno è presente in combinazioni organiche e inorganiche. Per la pianta ne è disponibile solo una piccola parte in quanto il sorgo assorbe fosforo in forma di fosfati inorganici solubili.
Carenze di fosforo si possono osservare nei primi stadi di sviluppo con un più o meno grave arrossamento delle foglie. Questa manifestazione però si ha anche con le basse temperature. È pertanto verosimile che in condizioni di bassa temperatura del terreno la pianta non sia in grado di assorbire il fosforo. Detto inconveniente si riduce molto se si ha l’accorgimento di effettuare una parte della concimazione fosfatica localizzata alla semina.
In un terreno mediamente dotato e per una produzione stimata di 7-9 ton/ha, si consigliano: 70-90 kg/ha di P2O5. Per una produzione inferiore alle 7 ton/ha o per terreni con dotazione elevata di fosforo, si consigliano circa 40-70 kg/ha. Se si prevedono produzioni superiori alle 9 t/ha o per terreni con scarsa dotazione di fosforo, si consigliano 100 kg/ha.
Il Potassio è caratterizzato da un’elevata mobilità nelle piante a tutti i livelli, è inoltre estremamente importante nella traslocazione nella pianta dei fotosintetati prodotti nelle foglie.
Si trova nel terreno sotto forma di sali inorganici o assorbito sul complesso argillo-umico (C.S.C.).
I terreni sabbiosi e comunque tutti quelli poveri di argilla e sostanza organica risultano scarsamente dotati di potassio.
Alla raccolta, la maggior parte del potassio si trova nei residui colturali, pertanto con l’interramento degli stessi l’elemento ritorna nuovamente al terreno, a meno che non si raccolga il sorgo come foraggio da insilamento.
La maggior parte del potassio viene assorbita dalla levata alla fioritura.
La carenza di potassio deprime l’attività fotosintetica, fa aumentare la respirazione e porta a un generale indebolimento della pianta.
In un terreno mediamente dotato e per una produzione stimata di 7-9 ton/ha, si consigliano: 90-120 kg/ha di K2O. Per una produzione inferiore alle 7 ton/ha o per terreni con dotazione elevata di potassio, si consigliano circa 70-80 kg/ha. Se si prevedono produzioni superiori alle 9 t/ha o per terreni con scarsa dotazione di potassio, si consigliano 130-140 kg/ha. 

Calcio 

Il calcio è un componente fondamentale delle pareti cellulari e ha anche un'influenza diretta sulla regolazione dei sistemi enzimatici, sull'attività dei fitormoni e sull'assorbimento dei nutrienti.
Nel sorgo il calcio è importante per avere una pianta con un aspetto normale e con un fogliame sano.  
Raramente si presentano carenza di calcio nel sorgo. Gli eventuali sintomi cominciano sulle foglie più giovani.
 

Magnesio 

Il magnesio è importante per uno sviluppo precoce della coltura. Influisce sull’anticipo della maturazione della raccolta ed assicura una migliore resa produttiva. 
Il primo sintomo di carenza è la clorosi internervale nelle foglie più mature. Col progredire della carenza le striature giallo/bianche passano al rosso purpureo.
Le carenze di Manganese e Ferro mostrano sintomi simili alla carenza da magnesio, ma cominciano a comparire sulle foglie più giovani.
Gli asporti come MgO sono circa 3,5 kg/ton di produzione di granella.
 
Il sorgo si adatta a vari tipi di terreno, anche se preferisce quelli argillosi e profondi.
Tollera la salinità ed un'ampia gamma di valori pH (da 5,7 a 8,3) ma è sensibile alla crosta superficiale nelle prime fasi di emergenza.
La perfetta preparazione del terreno è uno dei punti più delicati della coltura; sia per favorire l’approfondimento radicale, costituire nel terreno le giuste riserve idriche (il sorgo è pianta da asciutta) che per favorire il più possibile la nascita delle piantine ed il loro sviluppo, visto la piccolezza del seme e la delicatezza delle plantule in fase di germinazione.
Il sorgo da granella è una pianta annuale che si autofeconda, a ciclo C4, caratteristica che consente alla pianta di ottenere una buona resa fotosintetica conferendo una migliore efficienza in condizioni climatiche calde e siccitose.
Il sorgo da granella nella rotazione, potrebbe, senza seri inconvenienti, succedere a se stesso. Di norma è considerata una pianta da rinnovo che segue e precede un cereale vernino. Non frequente è il caso di sorgo in coltura ripetuta, dato che negli ambienti aridi, dove il sorgo viene seriamente preso in considerazione, le colture più sicure e redditizie sono i cereali vernini, ai quali il sorgo si alterna per evitare gli inconvenienti dello ristoppio o ringrano.
Il sorgo da granella non si presta a essere fatto in seconda coltura, ma solo in coltura principale. L’acqua non deve mancare specie nel periodo critico.
Relativamente alla densità di semina, quando la stessa è insufficiente non si avranno buone rese anche se le spighe saranno più grandi rispetto a quelle che si ottengono con una densità di semina più elevata.
Per la semina, è importante avere una buona struttura del terreno e di curare bene la preparazione del letto di semina.
Il sorgo si semina da fine marzo a fine aprile, anche se è necessario porre attenzione a non seminarlo troppo in anticipo. Devono essere presenti temperature di almeno 14-16°C, periodo corrispondente nel centro-nord Italia all'incirca nella seconda metà di aprile. Le esigenze termiche del sorgo sono maggiori rispetto al mais. La buona riuscita della coltura è in gran parte legata alla qualità dell'emergenza.
La distanza interfila di semina può variare da 30 a 80 cm, il valore ottimale è tra i 40 e i 60 cm per consentire una migliore distribuzione delle piante. Una distanza interfila ridotta è più appropriata per le varietà precoci. È preferibile utilizzare una seminatrice pneumatica di precisione.
La profondità ideale è di 20-30 mm (massimo 40 mm) in terreno possibilmente ben rassodato da una rullatura in presemina.
Il diserbo è un altro aspetto tecnico molto importante.
Si raccoglie da metà agosto fino a metà settembre, con la mietitrebbia. Successivamente possiamo liberare facilmente il terreno e prepararlo per la coltivazione di colture autunno-vernine (ad esempio frumento tenero o frumento duro).
 

Concimazione

Il sorgo è una coltura non molto esigente in termini di fabbisogno di fosforo e potassio. È sempre importante una attenta valutazione dei nutrienti con un’analisi chimico/fisica agraria del terreno. Tuttavia, nei terreni poveri di fosforo e potassio, se ne consiglia un’integrazione con concimazioni alla preparazione del letto di semina.
In assenza di letame le dosi più consigliabili sono le seguenti: 60-90 Kg/ha di P2O5 da dare pre-semina; 150-180 Kg/ha di azoto da dare frazionato in copertura come nitrato ammonico e poi urea. Data la natura argillosa dei terreni sui quali il sorgo si può coltivare, non sempre è certa l’utilità della concimazione potassica.
 

Irrigazione

In ambienti climatici ad aridità primaverile-estiva molto spinta (Italia meridionale) nemmeno il sorgo riesce a produrre in coltura asciutta con risultati soddisfacienti. In questi casi una sorghicoltura interessante è possibile solo qualora esistano disponibilità idriche che non hanno migliore utilizzazione.
Si tratta di fornire un limitato sussidio irriguo di soccorso quando la coltura del sorgo passa la fase più critica che va dalla botticella alla maturazione lattea. In questo periodo apporti dell’ordine di 150-200 mm consentono di raggiungere produzioni dell’ordine di 7-8 t/ha di granella secca e oltre.
Le radici del sorgo si spingono assai in profondità per attingere acqua e quindi si può irrigare in modo più intenso con turni più lunghi; inoltre l’esigenza di tempestività è assai meno sentita che nel mais, dato che per il sorgo il limite di intervento irriguo è più basso che nel mais e che il sorgo può entrare in quiescenza.

Ultime news su sorgo

2024
11

Microrganismi, la salute del suolo

Microrganismi, la salute del suolo - colture - Fertilgest

Gli inoculi di funghi micorrizici e di batteri promotori stimolano la crescita dell'apparato radicale. A sostegno delle colture Lea propone Trimicorr Plus, un prodotto ad azione specifica

Leggi tutto

Suggerimenti? Pensi che le informazioni riportate in questa pagina siano da correggere? Scrivici per segnalare la modifica. Grazie!

I nostri Partner

I partner sono mostrati in funzione del numero di prodotti visualizzati su Fertilgest nella settimana precedente

Fertilgest® è un sito realizzato da Image Line®
® marchi registrati Image Line srl Unipersonale (1990 - 2024)