La coltivazione del frumento trae notevoli vantaggi dall’avvicendamento o rotazione colturale. Sono buone precessioni colturali il mais, la bietola, il pomodoro, la patata, il girasole, la soia, perché il frumento è in grado di utilizzare molto bene il residuo di fertilità lasciato nel terreno da tali colture, meglio comunque se non si tratta di altri cereali. Il frumento, invece, non è la coltura migliore per utilizzare l’elevata fertilità lasciata dai prati pluriennali (leguminose e graminacee). Nelle zone aride è tradizionale la successione del frumento al maggese, dove si mineralizza la sostanza organica del terreno e lo si arricchisce di acqua. La successione ad una coltura da rinnovo inoltre permette una lavorazione meno profonda del terreno, sod seeding o minimum tillage.
Concimazione
Il contenuto di azoto nel terreno spesso non è sufficiente a soddisfare i fabbisogni colturali, sia per la scarsa presenza che per la risposta ritardata rispetto ai fabbisogni delle singole fasi fenologiche. Durante i mesi freddi i processi sia di mineralizzazione che di nitrificazione sono praticamente sospesi a causa delle basse temperature (salvo rare e momentanee occasioni di tepore); esse riprenderanno a primavera con il riscaldamento del terreno, ma troppo tardi rispetto al fabbisogno del frumento nella fase di levata.
Il fosforo e il potassio non sono dilavabili essendo adsorbiti dal terreno e vengono rilasciati nella soluzione circolante man mano che la coltura li assorbe: basta perciò integrare la dotazione del terreno, se insufficiente, con concimazioni presemina.
Durante i mesi freddi nei quali il frumento svolge la lunga fase dell'accestimento, esso può contare solo sull'azoto nitrico residuale della coltura precedente, la cui quantità varia secondo il contenuto di sostanza organica del terreno, il tasso di mineralizzazione e il residuo di concimazione non utilizzata dalla coltura precedente. Inoltre questa piccola quota di azoto nitrico residuale può essere dilavata, tutta o in parte, dalle piogge autunno/vernine. In conclusione, il terreno è un pessimo fornitore di azoto al frumento. Considerato che questo elemento è il principale fattore della resa quanti-qualitativa del grano e che la fornitura di azoto nitrico è scarsa e, comunque, tardiva, da ciò deriva che l'agricoltore deve intervenire con apporti di concimi azotati in funzione del fabbisogno in ogni fase dello sviluppo.
Epoca delle concimazioni.
Concimazione fosfo-potassica.
Il fosforo e il potassio sono trattenuti dal terreno e sono dotati di scarsissima mobilità. Pertanto è necessario che essi vengano interrati fino alla profondità in cui si svilupperanno le radici.
Concimazione azotata.
La tecnica di concimazione azotata migliore è quella di distribuire l'azoto non molto prima del periodo di utilizzazione da parte della coltura per ridurre al minimo il rischio di dilavamento. Pertanto concimazioni abbondanti alla semina sono da sconsigliare, anche visti i limitati fabbisogni iniziali della coltura e la presumibile «forza vecchia» presente nel terreno.
Solo dopo colture sfruttanti (ristoppio, sorgo) e/o dopo l'interramento della paglia, un apporto supplementare di 20-40 kg per ettaro di azoto può essere applicato alla semina, insieme al concime fosfatico (Fosfato biammonico 18-46-0).
A parte il caso sopra citato, tutto il fabbisogno di azoto può essere soddisfatto con concimazioni in copertura: la tecnica migliore è di fare 2-3 concimazioni:
- la prima, nel mese di gennaio per favorire l'accestimento; si potrebbe omettere nel caso la coltura si presentasse in buone condizioni di sviluppo e di colore verde intenso, in caso contrario va fatta con il 15-20% della dose totale prevista (Nitrato di calcio);
- la seconda, indispensabile nel mese di febbraio, per favorire il viraggio e la morfogenesi delle spighe, distribuendo il 35-40% del totale, (Nitrato ammonico);
- la terza, fondamentale in marzo, poco prima dell'inizio della levata, per assicurare il soddisfacimento degli elevatissimi fabbisogni durante la levata: ciò distribuendo la rimanente quota del 45-50% del totale, (Urea 46%).